MXGP | GP Repubblica Ceca 2005: la prima di Kevin Strijbos, eterno “Capitan Futuro”

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
14 Luglio 2023 - 11:45
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18 anni fa a Loket, il pilota definito sin dalle origini come erede di Stefan Everts vinse il suo primo Gran Premio in carriera: ne sarebbero seguiti solo altri cinque

La storia del motorsport è ricca di personaggi arrivati all’apice molto presto, spinti anche da nomee e appellativi molto pesanti, salvo poi sfiorire con altrettanta rapidità per cause più o meno riconducibili al pilota stesso. Kevin Strijbos è stato uno dei cavalieri più longevi del mondiale motocross, ma la sua stella si è spenta in realtà ben prima del previsto.

Strijbos nasce nel 1985, annata molto fortunata per lo sport delle ruote tassellate se pensiamo che il belga è coetaneo di James Stewart, Antonio Cairoli, Tyla Rattray, Tanel Leok, Jonathan Barragán e anche di una quattro volte campionessa del mondo femminile, Stephanie Laier. Nel 2005 questi sono già nomi più o meno in voga e nel Circus iridato è proprio quello di Strijbos che risalta maggiormente.

Arrivato nel mondiale nel 2001 forte di un titolo mondiale 80cc e di un europeo 125cc, in Strijbos si rivede infatti l’erede di Stefan Everts, colui che dovrà guidare il movimento belga dopo il ritiro della grande leggenda peraltro appena ristabilitasi e tornata a vincere dopo un biennio 1999-2000 devastante. Nel 2003, ancora prima dei 18 anni, è già sotto l’ala protettiva di Sylvain Geboers in Suzuki, personaggio che con Everts ha avuto giusto qualche dissapore in passato.

Nel biennio 2003-2004 il giovane Kevin ha modo di apprendere qualche trucco del mestiere da due grandi compagni di squadra, prima Mickaël Pichon e poi Joël Smets. Il 2004, grazie anche al passaggio di Suzuki dall’ormai datato 250cc 2T al nuovo 450cc 4T, è l’anno dell’esplosione e la prima dimostrazione di forza di Strijbos arriva al “Ciglione della Malpensa” di Gallarate, quando regola proprio Everts dopo un lungo duello.

Il 2005 parte con grandi aspettative ma anche grandi dolori. Strijbos si infortuna ad una caviglia a febbraio durante un allenamento negli Stati Uniti e questo problema fisico subisce una ricaduta a due settimane dall’inizio del campionato. Poi si aggiungono la frattura ad una clavicola riportata in Portogallo, terzo round della stagione, e la successiva trombosi ad un braccio che lo costringe a disertare diverse gare. Il Gran Premio della Repubblica Ceca è la 13esima fermata su 17 del mondiale 2005 e il team Suzuki è a quel punto piuttosto disastrato, considerando che pure Smets non si è mai veramente ripreso da quel maledetto infortunio al ginocchio subito allo Starcross di Mantova dell’anno prima: per inciso, quello di Loket sarà proprio l’ultimo Gran Premio della carriera per il cinque volte iridato.

La “Serpentina”, oggi praticamente identica al 2005, in quella domenica di inizio agosto è bagnata dalla pioggia. Nei giorni precedenti gli organizzatori hanno dovuto fare i conti addirittura con una tempesta che ha abbattuto parte della foresta che circonda il tracciato. La prima gara è una grande sfida tra tre dei giganti di quel periodo, ossia Everts, Pichon e Joshua Coppins, che arrivano al traguardo nell’ordine con Strijbos quarto in rimonta.

La seconda manche inizia con un doppio groviglio che attarda Everts e Pichon ma anche Steve Ramon, già coinvolto nell’ammucchiata di gara-1. Strijbos parte stavolta al comando ma alle sue spalle c’è Coppins, che lo supera nonostante il roll-off svolazzante dopo essere stato colpito da un sasso partito proprio dalla Suzuki del belga. La “Lucertola” in quel periodo è in gran forma, ha vinto due dei precedenti tre Gran Premi riducendo il divario da Everts in campionato ad una quarantina di punti, ma quella di Loket è definitivamente la giornata di Strijbos che al 15° giro (su 20 poi percorsi) si riappropria della leadership per non mollarla più. È la prima vittoria assoluta in carriera, perché Everts recupera solo fino al quarto posto e per la discriminante del piazzamento di gara-2 è battuto a pari punti.

E si torna all’introduzione di questa memoria storica. Dopo Loket 2005 Strijbos vincerà solamente altri cinque Gran Premi e quattro di questi nell’anno della sua unica vera occasione iridata, il 2007: dopo l’infortunio del dominatore Coppins sarà però il suo nuovo compagno di squadra, l’implacabilmente costante Ramon, a fregiarsi del secondo iride senza vincere nemmeno un Gran Premio. Anche in quel caso, come in quasi tutte le sue annate successive, a fermare Strijbos sarà un problema fisico, che nel 2007 è rappresentato dalla cartilagine di un ginocchio che lo tiene fuori dal Gran Premio di Bulgaria.

Nonostante i ripetuti infortuni, la longevità dell’eterno “Capitan Futuro” del motocross belga sarà poi testimoniata dal terzo posto nel mondiale 2014 e soprattutto dalla memorabile vittoria in una festante Lommel nel 2016, a nove anni di distanza dal successo subito precedente. Strijbos si è ritirato a fine 2021, a 36 anni, diventando poi coach del team Kawasaki ufficiale, ruolo che ricopre tuttora al servizio di Romain Febvre e Mitchell Evans.

Immagini: Suzuki Media Center

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