Ad una settimana esatta dalla conclusione del Mondiale della MXGP 2017 vinto dal nostro Antonio Cairoli, diamo i voti ai protagonisti di questa grande e competitiva stagione.
– Antonio Cairoli 10: il nono titolo mondiale della carriera Tony lo ha costruito durante la preparazione invernale, dopo due stagioni problematiche corse mai al 100% della forma. Cairoli ha vinto quando c’era da vincere (sei volte) e ha portato a casa il risultato quando bisognava farlo correndo una stagione praticamente perfetta. Ha battuto avversari più giovani di diversi anni e soprattutto vogliosi di battere il più forte in pista, ovvero lui. L’obiettivo del decimo titolo mondiale è concreto e già nel “mirino”.
– Jeffrey Herlings 9: al contrario di Cairoli la sua stagione è partita male con l’infortunio alla mano durante gli Internazionali di Ottobiano che ne ha limitato le prestazioni nelle prime gare. Una volta trovata la forma, Herlings ha dimostrato di essere il fenomeno che avevamo visto dominare nella MX2. Sei vittorie, di cui cinque nelle ultime sei gare stagionali, sono i numeri dell’olandese che si candida ad essere il rivale principale di Cairoli nel 2018.
– Gautier Paulin 8: ha il merito di essere il primo degli “altri”. Dopo un 2016 molto complicato, il francese del team Husqvarna di Kimi Raikkonen è riuscito a riprendersi cogliendo anche un successo a Valkenswaard. Mai concretamente in lotta per il titolo, ha comunque portato a casa diversi piazzamenti che gli hanno permesso di salire sul podio “mondiale”.
– Clemente Desalle 7,5: sino ad Ottobiano la sua stagione era da 10, grazie anche alle due vittorie consecutive ottenute in Francia e Russia. Dalla gara italiana però il belga è calato vistosamente alla distanza, perdendo il terzo posto nella generale anche a causa di un infortunio patito ad Assen a fine stagione. Nel 2018 la Kawasaki punterà tutto il suo budget nella MXGP, basterà per farlo diventare un serio candidato al titolo?
– Tim Gajser 7: i due successi nelle prime quattro gare sembravano il preludio ad un 2016-bis. Invece la sfortuna, e probabilmente anche una Honda non al massimo delle possibilità, hanno tolto allo sloveno ogni chance di lottare per il titolo. La vittoria in Svezia nel finale di stagione ha riportato Tim nelle posizioni che gli competono, visto il suo immenso talento. La sensazione è che comunque non sia ancora al 100% e quindi la preparazione invernale soprattutto per lui sarà fondamentale.
– Arminas Jasikonis 6,5: il ragazzone lituano, portato a sorpresa nel mondiale da Stefan Everts, ha stupito un po’ tutti in questa stagione. La Suzuki non è la KTM e nemmeno la Honda, ma Arminas ha saputo spesso inserirsi nelle prime posizioni conquistando anche il podio in Portogallo. Se l’infortunio all’anca subito nella gara americana non gli limiterà la preparazione invernale, nel 2018 (con una Suzuki concentrata solo nella MXGP) potrebbe togliersi delle soddisfazioni.
– Romain Febvre 6: la Yamaha ha vinto una sola gara in stagione, ma non con lui. Il francese ha rimediato con un ottimo finale di stagione ad un campionato che spesso lo ha visto nelle retrovie e anche a terra. Rivedere il Febvre “mondiale” del 2015 sarà difficile ma il talento di certo non gli manca per tornare costantemente al vertice.
– Evgeny Bobryshev 5: il 2017 poteva essere un anno importante per il pilota russo che però non ha quasi mai saputo inserirsi nelle posizioni di vertice. Qualche problema fisico in stagione ma anche un pilota poco concentrato nel raccogliere qualche risultato di rilievo, soprattutto dopo che Honda gli ha comunicato di non essere più in squadra nel 2018. Si parla di lui in ottica Yamaha.
Immagine copertina: mxgp.com
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