MXGP | Cairoli e Prado vincono i titoli internazionali d’Italia a Mantova

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
10 Febbraio 2019 - 17:46
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Missione compiuta per Antonio Cairoli, Jorge Prado e tutto il team KTM. Mantova ha assegnato oggi i titoli internazionali d’Italia e la squadra arancione non si è fatta trovare impreparata, vincendo tutti i campionati a disposizione su una pista che nel 2019 ospiterà anche una prova del mondiale. I titoli di MX2 e Supercampione sono stati accompagnati anche dai successi di Prado e Cairoli nelle rispettive gare, mentre il nove volte iridato ha conquistato la corona della MX1 con un terzo posto.

Nella MX2 Prado ha gestito la situazione nei primi giri dopo una partenza piuttosto infelice, per poi passare all’attacco di Brian Moreau, balzato al comando dopo l’holeshot. Il giovane francese, in sella ad una Kawasaki, ha resistito agli affondi del campione del mondo per un giro ma alla fine ha dovuto lasciare spazio alla KTM #61. Il vantaggio finale di Prado su Moreau ha ricalcato grossomodo quello già inflitto a Riola Sardo e Ottobiano, con quasi 19 secondi a dividere lo spagnolo e il francese. Terzo posto per il nome nuovo di KTM, Tom Vialle, al debutto con la squadra ufficiale di Mattighofen; il figlio d’arte non ha lesinato nemmeno qualche violenta sportellata e a farne le spese è stato soprattutto Pierre Goupillon, che al terzultimo giro è stato letteralmente steso nel corso del duello per il gradino più basso del podio. Quarto Jago Geerts davanti a Stéphen Rubini, con la prima delle Honda. Risultato poco incoraggiante per le moto ufficiali di Tokyo, con Mitchell Evans 11° e Calvin Vlaanderen 17° mentre il team Assomotor ha piazzato tre delle sue quattro moto in top ten: oltre a Rubini, quinto, Brent van Doninck ha chiuso settimo e Goupillon nono dopo la caduta; una scivolata al via ha invece penalizzato il campione europeo 250cc in carica, Mathys Boisramé, 13°.

Il primo colpo di scena della MX1 lo ha regalato proprio Cairoli, partito malissimo e solo 12° al termine del primo giro. Sono stati quindi Tim Gajser e Romain Febvre a dettare il passo, questa volta con lo sloveno abile a non concedere nessuna possibilità al francese della Yamaha. Dopo una breve sfuriata iniziale, Arnaud Tonus ha ceduto il passo al compagno di squadra Gautier Paulin per la terza posizione; il cinque volte vincitore del Nazioni ha conservato il gradino più basso del podio fino a quando non è arrivato Cairoli, che ha avuto vita abbastanza facile nell’avere ragione della Yamaha Wilvo #21. Nemmeno una piccola scivolata ha impedito al siciliano di concludere terzo, aggiudicandosi così il titolo della 450cc poiché Febvre non è riuscito ad impensierire Gajser. Una bella rivincita per lo sloveno, che proprio a Mantova l’anno scorso si procurò un infortunio che avrebbe poi condizionato tutto il suo 2018 a livello fisico ma soprattutto mentale. Quinta piazza, alle spalle di Paulin, per Maximilian Nagl, ritornato in gara su una KTM del team Sarholz. Buon nono Samuele Bernardini, che sta cominciando a prendere più confidenza con la Yamaha del team Ghidinelli. Forfait per Alessandro Lupino dopo le qualifiche e ritiro quasi immediato per Benoît Paturel, a chiudere la terribile giornata del team Gebben Kawasaki; stop anche per Arminas Jasikonis, ritirato dopo soli sette giri.

Il via della Supercampione è stato piuttosto tragico. All’uscita della prima curva, lo scontro tra Febvre e Mattia Guadagnini ha scatenato una carambola, con Vlaanderen che ha colpito in pieno la schiena dell’iridato MXGP del 2015 mentre altri piloti, tra cui Paulin, sono finiti fuori dalla pista. La sfida tra Cairoli e Gajser, usciti dal caos davanti a tutti, non è nemmeno cominciata poiché il pilota della Honda è volato a terra ad alta velocità già al primo giro dopo avere sbagliato la misura di una curva. Alle spalle del fuggitivo Cairoli è dunque spuntata la sagoma di Vialle davanti a tre italiani: Bernardini, Simone Furlotti e Alberto Forato. Con quasi tutti i big relegati nelle posizioni basse della classifica, Jorge Prado non ha potuto approfittarne appieno dopo un’altra cattiva partenza. A dare pepe all’ultima gara del campionato sono state le rimonte dello spagnolo e di Nagl, che si sono giocati la seconda posizione. Il tedesco l’ha spuntata a sorpresa, mentre Prado ha concluso terzo in finale per la terza volta in altrettante gare. Il recupero di Gajser si è concluso al quarto posto, lontano 35 secondi da Cairoli vincitore, davanti a Paulin; sesto Vialle, in netto calo fisico nella seconda parte di gara dopo l’ottimo inizio. Un brutto incidente ha messo fine alla gara di Bernardini a meno di dieci minuti dal termine: dopo essere rimasto a terra per qualche secondo, l’ex pilota TM si è rialzato senza problemi. Il titolo della Supercampione è il numero 15 negli Internazionali d’Italia per Cairoli: due in MX2, sette in MX1 e sei nella categoria che racchiude le due precedenti.

Esaurito l’impegno con gli Internazionali d’Italia, l’appuntamento è ora per l’apertura del mondiale prevista per il 3 marzo in Argentina. Non ci sarà Jeffrey Herlings, come noto, in attesa di sapere la sua decisione (e quella di KTM) riguardo la possibilità di preferire il National USA al mondiale, per potersi giocare un campionato dall’inizio senza forzare i tempi di recupero del fenomeno olandese.

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