Ángel Nieto non ce l’ha fatta. A seguito dell’incidente con il quad di cui è rimasto vittima lo scorso 26 luglio, il 13 volte campione del mondo era stato ricoverato all’ospedale di Ibiza in stato di coma indotto e le sue condizioni parevano migliorare, ma la scorsa notte è stato colpito da un edema cerebrale che ha peggiorato in maniera irrecuperabile il suo stato. Aveva 70 anni.
Con 13 (o “12+1”, come amava ripetere in segno di scaramanzia) titoli mondiali tra le classi 50cc e 125cc e 90 vittorie assolute, Nieto è stato uno dei più grandi motociclisti della storia, senz’altro il miglior interprete delle classi leggere. Ha debuttato nel Motomondiale in Spagna nel 1964 con una Derbi 50cc, marchio con il quale si è aggiudicato i suoi primi cinque allori prima di ripetersi con Kreidler, Bultaco, Minarelli e Garelli. Un grande campione anche di longevità, essendo passati 15 anni tra il primo titolo e l’ultimo e ben 16 tra la prima vittoria in gara e l’ultima. A seguito di tutti questi successi è stato introdotto nella Hall of Fame della MotoGP. Dopo il suo ritiro dalle competizioni ha contribuito, insieme a Jorge Martínez, alla crescita della grande Spagna delle due ruote oltre a quella dei suoi figli Ángel junior e Pablo e a quella del nipote Fonsi.
Condoglianze alla famiglia Nieto da parte dello staff di Passione a 300 all’ora.
Immagine copertina: Internet (per segnalare il copyright info@passionea300allora.it)
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