Il quattro volte iridato è stato proclamato leggenda del Motomondiale, il quarto quest’anno dopo Biaggi, Lorenzo e Taveri. Anderson primo neozelandese ad avere questa investitura.
Un nuovo nome storico è stato aggiunto nell’Albo delle Leggende MotoGP. Trattasi di Hugh Anderson, 36° membro di questa cerchia ed il quarto ingresso nella Hall of Fame di quest’anno, dopo Max Biaggi, Jorge Lorenzo e Luigi Taveri.
Anderson è stato uno dei piloti più vincenti nelle categorie leggere durante gli anni ’60 e in un periodo di tempo brevissimo, avendo disputato solo sette annate di Motomondiale, di cui nessuna completa al 100% (per via anche della provenienza da un paese così lontano come la Nuova Zelanda). Eppure, nonostante questo limite, Anderson si è portato a casa quattro titoli iridati (due in 50cc, altrettanti in 125cc e tutti con Suzuki) e nel 1963 è riuscito ad aggiudicarsi due corone di due categorie diverse nello stesso anno.
Queste sono state le sue parole nel giorno dell’introduzione: “Sono incredibilmente grato a Dorna per avermi reso una Leggenda MotoGP. Essere inseriti nella Hall of Fame rappresenta un onore per la mia carriera e per i mondiali che ho vinto e voglio ringraziare Dorna e Carmelo, tutta la mia famiglia, i miei amici e sostenitori per questo onore e per il supporto che mi hanno dato in tutti questi anni. Un grande ringraziamento anche per aver dato vita a questo evento qui in Nuova Zelanda, è stata una giornata molto speciale”.
E’ così che Carmelo Ezpeleta ha accolto Anderson nella sala della gloria del Motomondiale: “Per noi è un grande piacere poter inviare questo messaggio. Purtroppo non siamo presenti di persona ma come sai è un grande onore per noi nominarti Leggenda MotoGP e vederti diventare parte della Hall of Fame MotoGP. Mi ricordo di quando correvi nel Campionato dato che sono abbastanza anziano per ricordarlo! Per noi è un grande piacere e spero di vederti presto e di vederti con noi il più possibile. Oggi celebriamo i tuoi traguardi e al tempo stesso diamo l’addio a una Leggenda come Phil Read. Custodiremo sempre con affetto tutti quei piloti le cui carriere hanno permesso al nostro sport di diventare quello che è oggi”.
Fonte immagine: suzuki-racing.com
---
Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.