Motomondiale | GP Thailandia 2023 – Anteprima di Buriram

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
26 Ottobre 2023 - 09:00
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Per la quarta volta si correrà al Chang International Circuit. Nella MotoGP, Bagnaia dovrà rintuzzare il rientro di Martín.


A concludere il trittico di gare del Motomondiale 2023 in tre weekend consecutivi tra Asia ed Oceania sarà il GP Thailandia, evento che si disputerà al Chang International Circuit di Buriram. Il tracciato thailandese, debuttato inizialmente nel calendario SBK, ha fatto poi la sua comparsa del Circus dei prototipi nel biennio 2018-2019, prima di venire cancellato per via della pandemia di Covid-19.

Dopo lo stop forzato nel 2020 e nel 2021, il Gran Premio è tornato in calendario nel 2022 in un’edizione disputata sul bagnato e quella di quest’anno sarà la quarta. Il layout, lungo 4.554 metri, ricorda vagamente il Red Bull Ring visti i lunghi rettilinei intervallati da frenate secche a bassissima velocità, ma senza i cambiamenti altimetrici che contraddistinguono Spielberg.

MotoGP

La tappa della Thailandia giunge ad appena una settimana dal Gran Premio d’Australia, un evento incredibilmente intenso pur venendo azzoppato dal fattore meteorologico. La gara lunga della MotoGP, prevista per la domenica, è stata anticipata di un giorno scambiandola con la Sprint Race, la quale poi è stata definitivamente cancellata dal programma per via della troppa pioggia e delle fortissime folate di vento in fondo al rettilineo di Phillip Island (folate che, nella gara della Moto2, avevano provocato il bruttissimo incidente di Celestino Vietti alla Doohan).

Il GP effettivo, comunque, è stato più che sufficiente a tenere svegli gli appassionati al sabato mattina, visto il finale pirotecnico. Dopo un’intera gara dominata, Jorge Martín è stato tradito dalla scelta dello pneumatico posteriore morbido ed il risultato è stato il quinto posto finale, mentre a vincere la manche del Victoria è stato Johann Zarco.

Per il francese si è trattato del primo trionfo in MotoGP, ma anche di una gara nella quale ha fatto capire al compagno di squadra che non ci saranno trattamenti di favore da parte sua in questo sprint finale di campionato (anche considerando il suo futuro passaggio in Honda LCR, ribadito dal bicampione Moto2). Gara che, inoltre, ha permesso a Francesco Bagnaia di guadagnare altro margine in classifica su Jorge, grazie ai 20 punti del secondo posto.

Sono ora 27 le lunghezze a separare l’italiano dallo spagnolo, con la tappa thailandese che sarà un’incognita dato che, nel 2022, il GP si è corso sul bagnato. A livello velocistico “Martinator” è sembrato più in palla di “Nuvola Rossa”, il quale però ha saputo approfittare egregiamente dei due passi falsi compiuti dal pilota Pramac tra Indonesia ed Australia.

Marco Bezzecchi è ancora nella posizione del terzo incomodo, anche se il suo distacco è lievitato a 73 punti (ovvero più di due round completi). Le speranze iridate del riminese sono ormai al lumicino ed anche in termini velocistici “Bez” è sembrato perdere smalto nei confronti dei due compagni di marca in testa alla generale, forse anche per il gap tecnico che, sul finire del campionato, inevitabilmente cresce tra la Desmosedici GP23 dell’anno in corso e la GP22 dell’anno precedente.

Questi ultimi quattro appuntamenti serviranno anche agli altri ducatisti per risollevare le proprie stagioni. Enea Bastianini, in particolare, rischia di terminare il proprio primo anno in Ducati ufficiale senza nemmeno una top five, mentre Luca Marini è reduce da due fine settimana rivedibili, specie quello in Australia dove il #10 non ha brillato nemmeno nelle qualifiche.

C’è poi il team Gresini Racing, il quale ha visto, a Phillip Island, il rientro di Álex Márquez con un buon nono posto finale, ma soprattutto la miglior prestazione di Fabio Di Giannantonio dall’arrivo in MotoGP. Con una gara da assoluto protagonista “Diggia” si è aggiudicato il primo podio nella classe regina, un risultato che dà ulteriormente credito a coloro che sperano nell’ottenimento di una sella da parte del romano per il 2024, magari addirittura con Honda Repsol.

Nell’isola australiana le Ducati l’hanno fatta da padrone monopolizzando il podio, mentre il solo che ha cercato di rompere le uova nel paniere a Borgo Panigale è stato Brad Binder su KTM. Il sudafricano si è fatto perdonare per le manovre fuori dalle righe viste a Mandalika con un ottimo quarto posto ed, ora con ancora quattro tappe da svolgere, la medaglia di legno anche nella classifica piloti pare cosa fatta.

Per il 2024 l’obiettivo del fratello di Darryn sarà chiaramente puntare a fare meglio, ma prima c’è la tappa in Thailandia dove, lo scorso anno, la RC16 ha conquistato la vittoria sul bagnato. Al secondo posto era arrivato, allora su Ducati, Jack Miller, reduce da un discreto settimo posto nella corsa casalinga. “Thriller” potrebbe puntare a replicare il risultato del 2022, almeno per rimettere un po’ in pari il confronto a senso unico contro il sudafricano compagno di squadra.

Phillip Island è stata invece da dimenticare per GasGas, con Augusto Fernández Guerra a terra dopo delle prove convincenti e Pol Espargaró sprofondato indietro dopo la buona qualifica, anche lui per l’uso della Soft. Se per il campione Moto2 quella di Buriram sarà una prima volta in sella alla MotoGP, “Polyccio” è alle ultime occasioni per poter concludere degnamente la propria avventura nel massimo campionato.

Non sarà lo stesso per il fratello Aleix, il quale, come prevedibile, ha sofferto abbastanza a Phillip Island sulla sua Aprilia, ma sorprendentemente è riuscito a fare meglio di Maverick Viñales, tornato alla dura e deludente realtà dopo il secondo posto di Mandalika. “Top Gun” era dato tra i favoriti per un podio (o addirittura una vittoria) sull’isola del Victoria, ma ha concluso soltanto 11°.

Per caratteristiche, Buriram ha diverse somiglianze con la pista di Lombok visitata due settimane fa (su tutte lo scarsissimo grip), segno che le RS-GP potrebbero dare del filo da torcere alle Ducati (a meno di errori strategici o di guasti tecnici). Sperano in risultati migliori anche Miguel Oliveira (vincitore qui l’anno scorso) e Raúl Fernández, gli alfieri della squadra RNF sulle Aprilia del 2022.

Il bilancio per Yamaha ed Honda, a Phillip Island, è stato disastroso, quasi il peggiore dell’intero anno per i due marchi giapponesi. Partendo dalla Casa di Iwata, Fabio Quartararo ha fatto di nuovo sentire a gran voce il proprio disappunto per la mancanza di trazione che affligge la M1, moto con la quale non è andato oltre ad un misero 14° posto su un tracciato storicamente amico delle moto giapponesi, in passato.

Franco Morbidelli è giunto addirittura 17°, ma forse Buriram potrebbe ridare una ventata di speranza al team Monster Energy: come per Aprilia, il discorso delle similitudini tra la pista di Mandalika ed il Chang Circuit vale anche per Yamaha, segno di come Quartararo potrebbe tornare protagonista proprio come due settimane fa.

Discorso diverso per Honda: il team HRC Repsol ha conquistato la vittoria nelle prime due edizioni dopo altrettanti finali al cardiopalma ed incroci all’ultima curva, con tanto di ciliegina sulla torta nell’edizione 2019 quando Marc Márquez vinse gara e titolo, l’ottavo e finora ultimo in carriera.

Sembrano passati ben più di quattro anni da quegli avvenimenti, tuttavia la gara 2022 aveva riservato un buon quinto sotto la pioggia al “Cabroncito”, segno di come un weekend a condizioni miste potrebbe rimettere in gioco il #93. Più difficile immaginarlo per Joan Mir, finito nuovamente a terra a Phillip Island.

Anche per la squadra LCR si prospetta un Gran Premio in difesa, con Álex Rins che si è tirato fuori dallo scorso Gran Premio per non aggravare l’infortunio pregresso alla gamba destra. Sulla carta la Thailandia poteva essere decisamente meno impegnativa sul fisico, ma il catalano ha dichiarato un nuovo forfait precauzionale in seguito ad una seconda operazione chirurgica annunciata martedì. Alla ricerca di qualche altro punto pure Takaaki Nakagami.

Moto2

Dodici mesi fa a Buriram Tony Arbolino conquistava una vittoria in condizioni di pista precarie al termine di un GP interrotto da una bandiera rossa. Appena quattro giorni fa il pilota di Garbagnate è stato capace di ottenere lo stesso tipo di risultato a Phillip Island, ottenendo la sua terza vittoria dell’anno in una corsa interrotta prima della metà e che ha assegnato solo metà punteggio.

I nove punti guadagnati dal #14 non chiaramente troppo pochi per parlare di rimonta iridata nei confronti di Pedro Acosta, al quale però sarà molto difficile chiudere la pratica iridata qui (il campione Moto3 2021 ha 56 punti di vantaggio, ma dovrebbe poterne avere 75 al termine di questo weekend per diventare già campione Moto2). Saranno da tenere d’occhio anche i vari Canet, Aldeguer e Salač, mentre è in forse la partecipazione di Jake Dixon dopo la caduta durante l’ultimo Gran Premio. L’inglese volerà comunque verso Buriram per tentare di gareggiare.

Moto3

Invece, il mondiale Moto3 è in bilico ancor più di quello MotoGP, con potenzialmente cinque contendenti in piena lotta per la corona. Jaume Masiá, pur dopo una gara un po’ in chiaroscuro in Australia, ha mantenuto la leadership del mondiale con 217, di cui quattro di vantaggio su Ayumu Sasaki.

Al giapponese della Husqvarna è mancato, ancora una volta, il guizzo vincente per tagliare per primo il traguardo, cosa invece riuscita a Deniz Öncü all’ultimo giro, in modo da potersi assicurare la terza vittoria stagionale. Ora il turco e David Alonso (caduto a Phillip Island) sono a 37 punti dall’alfiere Honda Leopard, ma non tutto è ancora perduto come non lo è per Daniel Holgado, ora a -22 dal connazionale dopo una corsa rocambolesca in Australia, sin dal giro di ricognizione.

Se già in Oceania il meteo non era stato favorevole per la domenica, per la gara asiatica si prospetta un’intero weekend di maltempo, con percentuali di scrosci molto alte soprattutto al venerdì e alla domenica. Il programma di gare è ormai noto per quanto concerne la fruizione: TV8 manderà in onda in diretta le qualifiche del sabato e Sprint MotoGP, ma non i GP della domenica che saranno in differita di tre ore circa.

INFO TRACCIATO

Lunghezza tracciato: 4.554 m 
Rettilineo principale: 1.000 m 
Curve: 12 (5 a sinistra, 7 a destra) 
Senso: orario 
Record della pista: 1:29.671 (Marco Bezzecchi, Ducati, 2022)

ALBO D’ORO

ORARI TELEVISIVI*

Venerdì 27 ottobre 2023

04:00 – P1 Moto3 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
04:50 – P1 Moto2 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
05:45 – FP1 MotoGP (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
08:15 – P2 Moto3 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
09:05 – P2 Moto2 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
10:00 – PR MotoGP (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)

Sabato 28 ottobre 2023

03:40 – P3 Moto3 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
04:25 – P3 Moto2 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
05:10 – FP2 MotoGP (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
05:50 – Q1 MotoGP (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP, TV8)
06:15 – Q2 MotoGP (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP, TV8)
07:50 – Q1 Moto3 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP, TV8)
08:15 – Q2 Moto3 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP, TV8)
08:45 – Q1 Moto2 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP, TV8)
09:10 – Q2 Moto2 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP, TV8)
10:00 – Gara Sprint MotoGP (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP, TV8)

Domenica 29 ottobre 2023

04:40 – WUP MotoGP (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
06:00 – Gara Moto3 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
07:15 – Gara Moto2 (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)
09:00 – Gara MotoGP (Sky Sport MotoGP, VideoPass MotoGP)

09:15 – Gara Moto3 (TV8)
10:30 – Gara Moto2 (TV8)
12:00 – Gara MotoGP (TV8)

*: in grassetto gli orari in diretta.

Fonti immagini: press.ktm.com, marcvds.com, leopardracing.com

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