Ancora Honda davanti, stavolta con Nakagami. Viñales secondo, difficoltà per Morbidelli. Bene entrambe le Suzuki, turno disastroso per Ducati.
La seconda sessione del venerdì del Gran Premio di Teruel classe MotoGP ha nuovamente premiato un hondista. Stavolta si tratta del neo-rinnovato Takaaki Nakagami su Honda del team LCR Idemitsu, primo in 1:47.782; in questo caso i tempi sono stati in linea con quelli fatti nella seconda sessione dello scorso weekend, perciò è logico pensare che i valori in campo siano più o meno gli stessi di quelli visti al Motorland sette giorni fa.
A dire il vero non esattamente, poiché questi sono stati quasi esasperati. La Honda, ad esempio, piazza nuovamente tre piloti nelle prime dieci posizioni: Cal Crutchlow, dopo la decima piazza di ieri, è risalito al terzo posto come primo dei pilota sopra il muro del ’48, a poco più di tre decimi dal compagno di squadra; Álex Márquez, dopo il primo posto conquistato, è sceso in decima posizione, forse anche nascondendosi un po’ nel finale e rimediando, alla fine, sei decimi di distacco. Solo un millesimo separa il fratello di Marc dal compagno Stefan Bradl 11°, ulteriore conferma di come la Casa dell’Ala Dorata sia tornata in palla.
Ben più convincente, rispetto al mattino, la Yamaha. Maverick Viñales, in seconda posizione, è l’unico altro pilota a scendere sotto il ’48 in questa sessione, e come successo settimana scorsa lo spagnolo, solo al box Monster Energy, può essere un contendente al successo, sulla carta. Il suo futuro compagno e attuale rivale per il titolo Fabio Quartararo è quarto: dopo una FP1 sottotono, il franco-siciliano ritrova le posizioni di testa, nonostante un distacco di quasi quattro decimi da Nakagami. Unica dolente del pomeriggio di Yamaha è rappresentata da Franco Morbidelli, 15° a otto decimi dal giapponese.
Nonostante il buon lavoro di Honda e Yamaha, il marchio che è ancora da tenere d’occhio, soprattutto in vista di domenica, è la Suzuki. Oltre Mir, anche Rins stavolta è risalito nei primi dieci e i due occupano la quinta e sesta posizione, separati da otto millesimi e a 0”4 da Nakagami. Pare ovvio che, in termini di passo, le moto di Hamamatsu abbiano qualcosa in più sulla lunga distanza, e se nelle qualifiche i due spagnoli dovessero ben piazzarsi in griglia, è molto probabile che si assisterà al terzo doppio podio Suzuki del 2020.
KTM, rispetto al primo turno, è riuscita a mettere un secondo pilota nei primi dieci. Si tratta del pilota di casa Iker Lecuona, settimo a mezzo secondo dalla vetta ma con la soddisfazione di poter stare non solo davanti ai compagni di marca ma anche a due terzi della griglia. Pol Espargaró, su moto factory, occupa la nona posizione e precede di un solo decimo Miguel Oliveira, distante però tre posizioni. Brad Binder continua a essere il fanalino di coda della Casa di Mattighofen, col 14° tempo (seppur a soli due centesimi dal pilota Tech3).
Come successo nel turno precedente, Aleix precede il fratello Pol nella classifica sulla sua Aprilia del team Gresini. Il distacco dai primi è anche piuttosto contenuto (sei decimi), segno di come l’accoppiata italo-spagnola potrebbe seriamente puntare a un risultato discreto in questo fine settimana. Bradley Smith occupa invece la 16a posizione, come primo pilota con oltre un secondo di distacco.
Alle spalle dell’inglese, si apre uno dei capitoli peggiori delle ultime stagioni di Ducati in MotoGP: cinque delle sei moto in pista di Borgo Panigale sono nelle ultime cinque posizioni, e quattro di queste sono le GP20 factory o quantomeno semiufficiali. Escludendo Johann Zarco, comunque solo 13°, tutti gli altri ducatisti hanno vissuto un pomeriggio da incubo, con Petrucci, Dovizioso, Bagnaia, Rabat e Miller a chiudere la fila. Il torinese è anche incappato in una caduta in curva 4, mentre il suo compagno Miller poteva quantomeno guadagnare qualche posizione, se non fosse stato per le bandiere gialle della caduta del compagno che gli hanno cancellato il giro.
Il turno della classe di mezzo Moto2 ha subìto invece ben due interruzioni a causa delle cadute di Edgar Pons e Somkiat Chantra, che hanno cosparso ghiaia e detriti sulla traiettoria utile alle curve 9 e 15. Al termine di un turno ben più lungo del normale a stare al comando è stato Sam Lowes in 1:51.920, con 58 millesimi di vantaggio su Jorge Navarro. Il #22 pare puntare alla tripletta, mentre i suoi rivali per l’iride arrancano: Bezzecchi, Bastianini e Marini occupano rispettivamente le posizioni 11, 13 e addirittura 23, con l’ex-leader della classifica entrato in una spirale di difficoltà sin dalla botta presa a Le Mans. E’ stato un buon turno per la Speed Up con anche Fabio Di Giannantonio quarto, mentre è risalito Jorge Martín, sesto dopo la difficile FP1.
A dare il via alle seconde sessioni è stata ovviamente la Moto3, con Jeremy Alcoba che, su Honda Gresini, si è messo al comando della FP2 della classe leggera, piazzandosi al secondo posto nella combinata ad appena quattro millesimi da Jaume Masia, che in compenso ha chiuso solo 19° questa sessione. Rispetto al primo turno, infatti, la classifica si è abbastanza ribaltata come un guanto: Arenas e Arbolino hanno perso sei posizioni a testa e si ritrova in decima e 11a posizione davanti a Niccolò Antonelli e Stefano Nepa; Fenati è scivolato al 15° posto davanti a Celestino Vietti e dietro alla sorpresa Davide Pizzoli; infine, Deniz Öncü, terzo stamani, è addirittura 25° al pomeriggio. Con queste premesse il pronostico del weekend non può che essere incerto.
Qui i risultati del secondo turno della top class, l’analisi dei tempi e la classifica combinata.
Fonte immagine: Twitter / Takaaki Nakagami
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