Motomondiale | GP Teruel 2020, sintesi delle FP1

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 23 Ottobre 2020 - 15:07
Tempo di lettura: 5 minuti
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Motomondiale | GP Teruel 2020, sintesi delle FP1

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Honda alla riscossa al mattino, Álex Márquez davanti e tre RC213V nelle prime quattro posizioni. Bene Mir, terzo, Yamaha e Ducati in attesa al momento.

Álex Márquez pare averci preso gusto a stare davanti. Dopo lo splendido secondo posto della scorsa settimana, il weekend del Gran Premio  di Teruel non poteva iniziare meglio: il fratello di Marc guida infatti il turno di apertura in 1:48.154, tempo ben più veloce rispetto a quello fatto nella FP1 del GP di Aragón da Maverick Viñales, grazie sia alle condizioni più miti che ai dati di cui le squadre già dispongono. Non si toglie comunque nulla alla prestazione del campione in carica della Moto2, che inizia questo weekend addirittura tra i favoriti per la domenica. Non tutto però è andato liscio: nelle fasi finali Márquez è caduto all’ultima curva, senza conseguenze fisiche.

Il #73 non è però l’unico a stupire in casa Honda, perché per la prima volta in un turno di prove del 2020, tutt’e quattro le RC213V sono riuscite a entrare in top ten. Tre di queste sono addirittura nelle prime quattro posizioni, con Takaaki Nakagami secondo a quattro decimi dallo spagnolo. Al quarto posto il sorprendente Stefan Bradl, primo pilota a stare sopra il muro dell’1:49 (con un 1:49.003) e a otto decimi di distanza dal compagno di squadra. Chiude la top ten Cal Crutchlow, al momento quello un pochino più in sofferenza tra gli hondisti, ma se il potenziale della moto su questa pista sarà confermato anche lui potrebbe presto tornare in vetta.

Il primo dei piloti in lizza per il titolo si trova al terzo posto. Joan Mir, su Suzuki, è per distacco il contendente al titolo meglio piazzato in questa FP1, con un gap di otto decimi da Álex Márquez ma con buone probabilità che il suo passo sia decisamente di livello in vista di domenica. Inizio non proprio esaltante per Álex Rins invece, 12° a 1”1 dalla vetta, e a quasi quattro decimi dal compagno di squadra.

Per trovare la prima Yamaha bisogna scendere al quinto posto. Franco Morbidelli porta la sua M1 Spec-A al quinto posto, seppur con un ritardo di addirittura nove decimi dal leader; l’italo-brasiliano regola il compagno di marca Maverick Viñales di pochi centesimi, con “Top Gun” che, per ora, non ha iniziato il weekend a spron battuto, preferendo giocare d’attesa. Un esempio ancor più lampante di questa situazione la dà Fabio Quartararo sulla terza e ultima Yamaha in pista, che si è aggiudicato solo il 17° tempo.
Aragón ha lasciato l’amaro in bocca a “El Diablo” settimana scorsa, vedremo se succederà di nuovo.

In top ten spunta anche la Ducati, seppur con una moto sola. Jack Miller è, per ora, il ducatista meglio piazzato con il settimo tempo, ed è il primo dei piloti in griglia ad accumulare oltre un secondo di ritardo nella lista dei tempi. La situazione degli altri ducatisti non si sta discostando granché da quanto successo settimana scorsa: Johann Zarco è 11°, Danilo Petrucci 14° e il contendente al titolo Andrea Dovizioso 16°, seppur i distacchi di metà classifica siano molto vicini. Addirittura 21° e ultimo “Pecco” Bagnaia, che dopo la prestazione finita male di Misano 2 non sembra più in grado di trovare la quadra.

I due fratelli Espargaró occupano le ultime due posizioni rimaste tra i primi dieci, col maggiore, Aleix, a precedere Pol sulla sua Aprilia. Finalmente la RS-GP20 pare aver ritrovato un minimo di competitività su questa pista amica, anche se il secondo e passa di distacco rimediato dal #41 si fa sentire. 18° il compagno Bradley Smith, a ulteriori quattro decimi.

Per KTM la situazione è piuttosto simile a quella Ducati, con un solo pilota ben piazzato e gli altri che lottano al filo dei centesimi a centro gruppo. “Polyccio” segue il fratello di 41 millesimi, mentre la seconda RC16S occupa la 13a posizione con Miguel Oliveira. Solo 59 millesimi e Petrucci separano i due della squadra Tech3, con Lecuona 15° a 1”3 da Márquez. Solo 19° Brad Binder.

Aragón sta continuando a dar ragione al team Marc VDS intanto, per quanto riguarda la Moto2. Uno-due del team belga nelle FP1, con Augusto Fernández a precedere il vincitore delle ultime due gare Sam Lowes. L’inglese, ancora una volta, guarda i suoi diretti avversari in campionati dall’alto verso il basso: Marco Bezzecchi e Luca Marini rimediano rispettivamente cinque e sette decimi di ritardo e occupano la settima e decima posizione, mentre Enea Bastianini, per il team Italtrans, segue “Maro” a sette centesimi. Nonostante il vantaggio dell’inglese, è stato un buon turno per i piloti nostrani: Fabio Di Giannantonio è terzo ed è stato l’ultimo pilota, insieme ai due Marc VDS, a scendere sotto l’1:53 come tempo; Lorenzo Baldassarri occupa la sesta posizione dietro la coppia Jake Dixon-Joe Roberts, e infine sorprende anche il 12° posto di Simone Corsi su telaio MV Agusta. Più indietro, è 17° Jorge Martín.

Anche nella Moto3 i valori in campo di domenica scorsa sono stati confermati. A primeggiare a fine turno è stato Jaume Masia, primo in 1:58.076 con meno di due decimi di vantaggio sul secondo classificato, Romano Fenati. Il successo di cinque giorni fa sembra aver finalmente sbloccato il pilota del team Leopard, che tiene a debita distanza anche il compagno Dennis Foggia, 14°. Quarto Albert Arenas su KTM Aspar, davanti al rientrante Tony Arbolino e a John McPhee. Ottavo Celestino Vietti con la necessità assoluta di recuperare punti, mentre sprofonda nelle retrovie Ai Ogura, 24°.

Qui i risultati del turno MotoGP e l’analisi dei tempi fatti.

Fonte immagine: hondaracingcorporation.com

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