Motomondiale | GP Spagna 2021, sintesi delle FP2

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
30 Aprile 2021 - 18:25
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Ducati in testa grazie a Bagnaia, che batte Quartararo di un decimo e poco più. Scivolano indietro Mir,  Marc Márquez, Miller e Pol Espargaró; Honda più lente con l’asfalto caldo.


La FP2 del Gran Premio di Spagna ha visto un nuovo stravolgimento in testa alla classifica delle combinate. Nonostante l’aumento delle temperature che di certo avrà sfavorito l’abbassamento dei tempi, i piloti della MotoGP non si sono risparmiati durante il loro time attack. Il migliore è stato Francesco Bagnaia alla fine, nuovamente spettacolare sul giro secco in 1:37.209: pur avendo una Ducati poco adatta alle caratteristiche di Jerez, il torinese sta dimostrando di poter essere della partita anche in questo weekend.

Situazione più complicata per gli altri ducatisti, a partire dall’altro contendente al mondiale Johann Zarco. Il francese, nono alla fine della FP2, ha faticato parecchio nell’ultimo settore e ha ancora parecchio terreno da recuperare a “Pecco”; Jack Miller invece, pur provando ad accelerare nei minuti finali, ha chiuso solo 12° e virtualmente fuori dall’accesso diretto in Q2. Tito Rabat, secondo pilota Pramac per questo weekend, è scivolato alla curva Lorenzo danneggiando seriamente la sua Ducati, ma è poi riuscito a ripartire sulla moto di riserva, chiudendo comunque 23°. Ha migliorato parecchio anche Luca Marini, 15° e davanti al compagno Enea Bastianini, solo 18°.

All’inseguimento di Bagnaia troviamo, tra gli altri, un terzetto di Yamaha M1 davvero competitive. La prima è quella di Fabio Quartararo, secondo a 0”178 dal ducatista e l’unico ad avvicinarsi seriamente al #63. Nonostante il primato mancato durante il venerdì, “El Diablo” è sicuramente il favorito per questo weekend, considerando anche la differenza fatta sugli altri yamahisti; ad esempio, Maverick Viñales, quinto finale, è stato staccato di quasi quattro decimi.

In mezzo ai due compare la Yamaha verde acqua-nera della Petronas SRT, guidata da Franco Morbidelli. L’italo-brasiliano dista meno di mezzo secondo dal connazionale e compagno di Academy, ma è stato anche capace di guidare a lungo il turno prima del time attack collettivo a cinque minuti dal termine. Continua la crisi di Valentino Rossi invece, addirittura 21° a un secondo pieno da “Morbido”.

In mezzo a questa sfida Ducati-Yamaha troviamo l’Aprilia come terza incomodo. E’ sempre Aleix Espargaró l’alfiere di punta, bravo a tenere il proprio distacco sotto i cinque decimi. Nonostante il gran lavoro che finalmente il marchio di Noale sta facendo, Lorenzo Savadori ha perso diverse posizioni rispetto alla FP1 scendendo al 19° posto, seppur in linea coi tempi dei piloti davanti a sé.

Al mattino uno dei marchi che bisognava tenere d’occhio era Honda, cosa confermata anche dalla classifica della sessione 2. Takaaki Nakagami continua a dimostrare la sua affinità con Jerez de la Frontera ottenendo il sesto posto al pomeriggio, diventando il miglior hondista per distacco. Dopo Stefan Bradl 11° sulla Honda RC213V coi colori HRC originali, le due moto del team Repsol sono rimaste nelle retrovie con Pol Espargaró 14° e Marc Márquez 16°.

Nel caso del “Cabroncito” c’è però da sottolineare come il suo ultimo giro veloce, prima del rientro ai box, sia stato abortito a causa di un errore alla curva 9, nonostante due primi settori molto veloci. Il fratello di Marc, Álex Márquez, è 20° a quattro decimi dal fratello e a 1”4 dalla testa del gruppo.

Pur nelle difficoltà che sta vivendo il marchio, continua la sfida interna al box Red Bull tra Miguel Oliveira e Brad Binder. I due sono riusciti entrambi a entrare in top ten, con stavolta il portoghese (settimo) a precedere il sudafricano (decimo); la coppia sembra invece equivalersi sul piano del passo gara, col #88 più veloce ma leggermente più discontinuo. Rimangono indietro Petrucci (capace però di recuperare qualche posizione, 17° alla fine) e Lecuona, quest’ultimo in penultima posizione.

Nonostante un leggero miglioramento, la Suzuki continua a navigare in brutte acque in questo fine settimana. Álex Rins ha riscavalcato il suo compagno di squadra assicurandosi l’ottava posizione durante il turno e il momentaneo accesso in Q2 per domani pomeriggio, mentre Mir, pur essendo tra i favoriti, è tra coloro che non hanno trovato spazio nei primi dieci. Il campione del mondo è solo 13°, con otto decimi di ritardo dagli avversari per il titolo Bagnaia e Quartararo.

L’ultima sessione andata in onda questo venerdì è la Moto2, con Sam Lowes che si è subito riscattato dall’errore della prima sessione scalando la classifica nella seconda. L’inglese del team Marc VDS si prende difatti la prima posizione in 1:41.515, distanziando di oltre due decimi il leader della sessione del mattino Remy Gardner, fermo in seconda posizione.

Il terzetto in lotta per la piazza d’onore è tutto molto ravvicinato, con Dixon e Roberts a pochi millesimi dal figlio d’arte in terza e quarta posizione. Raúl Fernández, sulla seconda Kalex del team Ajo, è quinto a quattro decimi da Lowes, e soprattutto precede la coppia del team Gresini formata da Nicolò Bulega e Fabio Di Giannantonio. Sceso al nono posto Marco Bezzecchi, mentre il suo compagno di box Celestino Vietti è scivolato in curva 1; stessa cosa successa anche a Tom Lüthi, ma nessuna conseguenza sia per l’elvetico che per il debuttante italiano.

I due in testa alla FP1 della Moto3 si sono scambiati di posizione nella seconda sessione, con stavolta Gabriel Rodrigo a precedere Niccolò Antonelli di oltre due decimi col suo 1:45.651. L’italiano del team Avintia, pur incappando in una scivolata, è tornato a esser veloce sulla pista di Jerez come due anni fa, con un confronto all’interno della squadra spagnola che continua a dargli ragione rispetto a Carlos Tatay (ultimo a 2”7). Due delle prime tre posizioni sono occupate dagli azzurri, grazie alla terza piazza di Romano Fenati a quattro decimi.

Quarta posizione per Jason Dupasquier, ancora piuttosto veloce sulla sua KTM del team Prüstel, davanti a Darryn Binder. Il fratello di Brad è scivolato alla curva Michelin nei primi minuti del turno, ma ha avuto tutto il tempo di riprendere la moto e far segnare un tempo utile. Il suo compagno McPhee è solo 16°, mentre è risalito in top ten Pedro Acosta; il leader del mondiale Moto3 è ottavo, davanti a Deniz Öncü e Jaume Masia.

La FP2 della MotoE si è svolta in notevole ritardo essendoci stata la Red Bull Rookies Cup dopo la Moto2, perciò i piloti della categoria 100% elettrica hanno disputato la sessione solo nel tardo pomeriggio. E’ stato di nuovo Eric Granado a primeggiare grazie al tempo di 1:48.234, precedendo Miquel Pons di due decimi e Xavier Cardelús di tre. Alessandro Zaccone il primo degli italiani al quarto posto, con quasi mezzo secondo di ritardo.

Perdono posizioni gli altri tre favoriti del weekend: Dominique Aegerter, sulla Energica Ego Corsa di Intact GP, è quinto a 0”572; Matteo Ferrari è sceso all’ottavo posto sulla sua moto del team Gresini; infine Jordi Torres si trova addirittura ai margini della top ten, con oltre un secondo di ritardo da Granado.

Questi i risultati della FP2 della classe regina, l’analisi dei tempi fatti e la combinata.

Fonte immagine: ducati.com

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