Motomondiale | GP Spagna 2021, sintesi dei warm-up

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
2 Maggio 2021 - 10:55
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Viñales torna nelle primissime posizione, davanti alla coppia francese Zarco-Quartararo. Diverse cadute, tra cui quella senza conseguenze di Marc Márquez alla 4.


Si sono concluse anche le sessioni di riscaldamento per questo weekend del Gran Premio di Spagna, svolte in questo caso dalle solite tre classi canoniche in attesa dell’inizio delle gare. Queste sono durate anche più del dovuto, a causa di una bandiera rossa durante il turno Moto2 causata dalla caduta di Celestino Vietti, che ha divelto gli air fence della curva 7; ciò ha spinto Dorna a spostare la gara della MotoE, rimandata alle 15:30.

Nella MotoGP il più veloce è stato Maverick Viñales in 1.37.642. Nonostante un tempo poco indicativo vista la necessità di risparmiarsi per la gara, “Top Gun” è sembrato più convincente in questa mattinata rispetto al sabato, battendo anche il favorito del GP e suo compagno di squadra Fabio Quartararo. Scattando dalla settima casella, Viñales avrà l’obbligo di tirar fuori una partenza perfetta.

Quartararo si consola col terzo posto, in una sessione piuttosto positiva per le prime tre Yamaha con anche Franco Morbidelli in sesta posizione. Continuano i guai di Valentino Rossi, solo 20° sulla quarta M1.

A sorpresa, “El Diablo” non è il primo francese a inseguire la Yamaha #12, bensì Johann Zarco. La Ducati Pramac #5 si è fermata a pochi centesimi dal tempo fatto segnare da Viñales, dando anche al bicampione del mondo Moto2 una ragione per sorridere dopo un weekend non proprio straordinario.

Bilancio più deficitario per gli altri ducatisti, eccezion fatta giusto per Enea Bastianini grazie al suo settimo tempo fatto sulla GP19. Lo segue Francesco Bagnaia, forse il pilota Ducati con più possibilità di far bene in questo weekend, mentre Jack Miller sulla seconda moto ufficiale occupa solo il 16° posto. Nelle ultime posizioni Marini e Rabat.

Al quarto posto spunta la prima KTM guidata dal solito Brad Binder, un po’ una mosca bianca in una selva di moto giapponesi quattro cilindri. Il sudafricano ha fatto decisamente meglio del compagno Miguel Oliveira e, sulla carta, come a Portimão potrebbe essere proprio il primo ad avere la meglio nel confronto interno al box Red Bull. Danilo Petrucci occupa il 17° posto davanti a Iker Lecuona (anche caduto durante il WUP), pochi minuti dopo l’annuncio del rinnovo del contratto KTM-Tech3.

Nel confronto del team Suzuki Ecstar, invece, è stato Mir a fare meglio di Rins in questo turno. Il #42, solo 12° e lontano sette posizioni dal campione del mondo, ha tentato di seguire la scia di Quartararo durante queste prove, ma anche in un semplice warm-up è sembrata palese la differenza di passo tra i due. Il distacco del #36 ammonta invece a tre decimi, contro i sei di Rins da Viñales.

Nella top ten riusciamo a trovare tutti quanti i marchi presenti in griglia, col nono posto di Aleix Espargaró. L’Aprilia, dopo l’ottimismo del team e del pilota dopo le libere, si è vista notevolmente ridimensionata dopo le qualifiche di ieri, con Lorenzo Savadori tornato nelle retrovie in 21a posizione.

Infine c’è da parlare di Honda, il marchio più in difficoltà in assoluto in queste prime ore della domenica. Nonostante la top ten di Álex Márquez, tre degli altri quattro piloti della Casa giapponese sono caduti durante la sessione. In particolare c’è stata la caduta di Marc Márquez, nel quale il #93 ha cercato di salvare con gomito e ginocchio la perdita d’anteriore alla 4 ma senza successo; Pol Espargaró ha invece perso il davanti alla Peluqui, e infine Takaaki Nakagami è scivolata alla curva Michelin. A dispetto totale dei pronostici, le RC213V stanno soffrendo anche qui nel complesso.

Nella Moto2 è stato il nostro Fabio Di Giannantonio a conquistare il miglior tempo, in 1:41.430. Il pilota Gresini sembra davvero in palla qui a Jerez e questa potrebbe essere l’ennesima controprova della sua decisione a passare in top class, magari proprio con la struttura italiana. Solo 0”053 lo separano da Sam Lowes, secondo, con Arón Canet terzo sulla Boscoscuro del team Aspar; in generale è stato un ottimo run per Marc VDS, con la risalita di Augusto Fernández Guerra fino al quarto posto.

Quinto posto per il poleman Remy Gardner, davanti al secondo e ultimo italiano presente nei primi dieci, Marco Bezzecchi. Raúl Fernández è appena fuori dalla top ten in 11a posizione, davanti alla Boscoscuro di Jorge Navarro. Da segnalare anche la caduta di Jack Dixon (sempre in curva 7), col pilota Petronas dichiarato non idoneo fisicamente a correre.

Alle 08:20 del mattino è stata la MotoE ad aprire le danze di questa domenica, con il miglior tempo di uno dei tanti piloti di casa. Carlos Tatay si è aggiudicato il WUP della classe leggera in 1:46.514. Il #99 di casa Avintia ha distanziato di un decimo e poco più Darryn Binder, mentre la top tre del turno è stata completata dal leader del campionato Pedro Acosta.

Romano Fenati è il primo degli italiani col quarto posto (a dispetto di un giro cancellato durante la sessione), mentre Deniz Öncü su KTM Tech3 ha completato la top five proprio davanti al compagno Ayumu Sasaki. Poco prima della sessione i commissari di gara hanno comunicato delle penalità scaturite dalle azioni viste in Q1: Dennis Foggia, Ryusei Yamanaka, Lorenzo Fellon e Riccardo Rossi dovranno svolgere un long lap penalty, mentre Jeremy Alcoba e Adrian Fernandez ben due; tra l’altro, per il debuttante su Husqvarna questa penalità si aggiunge a quella già rimediata dopo l’incidente causato nel Gran Premio del Portogallo, portando il conteggio di LLP da fare in gara a tre.

Qui i risultati del turno MotoGP, insieme all’analisi dei tempi fatti.

Fonte immagine: yamahamotogp.com

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