Quartararo davanti anche a Brno, uno-due Petronas con Morbidelli secondo. Bagnaia infortunato, Ducati solo 10a con Miller. A Nakagami la prima sessione, Viñales quinto.
Le prime due sessioni di libere della MotoGP per il Gran Premio della Repubblica Ceca a Brno sono andate in archivio e, al termine di questo venerdì, si ha come la sensazione che Fabio Quartararo e la Yamaha non vogliano lasciare nulla al caso. Grazie al primo tempo ottenuto nella FP2, “El Diablo” ha ottenuto la prima posizione anche nella classifica combinata delle due prove, col tempo di riferimento di 1:56.502; va detto che siamo ancora ben lontani dall’1:54.596 che è il record della pista fatto nelle qualifiche del 2016, ma il Petronas SRT si può comunque dire molto soddisfatto grazie alla “doppietta” nella lista dei tempi, con Franco Morbidelli secondo a soli sette millesimi dal compagno di squadra.
I piloti si son trovati tutti raggruppati in termini di distacco, in particolare durante la FP1 dove ben sedici piloti erano racchiusi in mezzo secondo. Questo ha fatto sì che si vedessero delle sorprese, e infatti in terza posizione troviamo Miguel Oliveira sulla KTM del team Tech3, seguito da un altro pilota privato, Johann Zarco su Ducati Avintia. Nonostante questo sarebbe dovuto essere il turno più affidabile per capire la situazione in vista della gara di domenica, vedere tali nomi davanti non dà la certezza che sia così anche tra due giorni, quando conterà davvero.
Quinta posizione per la prima moto totalmente ufficiale, la Yamaha M1 di Maverick Viñales. Per lo spagnolo questo venerdì è stato piuttosto travagliato: una caduta in curva 13 proprio nel giro di lancio dei primissimi minuti, le seguenti riparazioni alla moto e poi il quinto posto finale, confermato durante la FP2. Brno rappresenta un banco di prova difficile ancor più per “Top Gun” che per la moto, considerando come le due M1 Petronas siano al comando per ora e pensando inoltre al passato recente di Maverick su questa pista; anche sul ritmo visto in FP2 a Viñales pare mancare qualcosa rispetto ai primi tre. Ancora più difficile la situazione di Valentino Rossi, 12° al termine del turno: pur passando da una combinazione dura-dura di gomme a una media-morbida, il pesarese non ha trovato ciò che serve per replicare in maniera costante i tempi dei compagni di marca.
Sesta posizione per Joan Mir, sulla prima Suzuki. Come Viñales, anche l’ex-iridato della Moto3 ha da riscattarsi dopo un brutto GP di Brno del 2019 concluso dopo poche curve, e la GSX-RR pare aver finalmente ritrovato un po’ dello smalto visto nei test è sbiaditosi durante le gare di Jerez de la Frontera. Purtroppo, Álex Rins non lo riesce ancora a sfruttare a pieno: il #42 ha chiuso 13° questa giornata a otto decimi da Quartararo e superare la tagliola della Q1 appare molto difficile, considerando l’attuale situazione fisica.
Il primo pilota sopra il muro del ’57 è, a sorpresa, Aleix Espargaró su Aprilia, davanti al fratello Pol. Il #41 sta dando dei buoni segnali in questo weekend con la moto italiana e potrebbe pure inserirsi nella lotta per un buon piazzamento in top ten, mentre il suo compagno Bradley Smith continua a occupare le ultime posizioni, con giusto le soddisfazioni di tenersi dietro Lecuona e Stefan Bradl, sostituto di Marc Márquez.
E a proposito di Márquez, fa parecchio strano vedere le situazione di Honda e Ducati al termine del primo giorno, essendo questi i marchi che hanno dominato le ultime tre edizioni del GP. Durante la FP1 Takaaki Nakagami ha ottenuto la prima posizione, confermando sia come la lotta per la prima posizione qui a Brno sarebbe stata molto serrata, sia il suo ottimo stato di forma, anche considerando il probabile maggior supporto di HRC in assenza del proprio pilota di punta; il giapponese ha chiuso nono, mentre i suoi compagni di marca stanno tutti ben oltre la top ten, in 16a (Álex Márquez, vincitore qui lo scorso anno in Moto2), 17a (Cal Crutchlow, spesso veloce su questa pista con quasi ogni moto e categoria) e 22a posizione (Stefan Bradl, alla ricerca della confidenza con una MotoGP dopo la pausa forzata).
E’ ancora peggiore, se possibile, l’inizio del fine settimana di Ducati: Andrea Dovizioso aveva iniziato bene con il sesto posto nella prima libera a soli due decimi dalla vetta, ma nella seconda il forlivese non ha migliorato il proprio tempo di riferimento, scivolando in 15a piazza dietro al compagno di squadra Danilo Petrucci; l’unica GP20 in top ten è quella di Jack Miller, resosi protagonista di un bel salvataggio in curva 3, un po’ “alla Márquez”. Tornando un secondo al “Dovi”, va detto che il ducatista potrebbe non aver provato il giro secco (è uno dei soli tre a non essersi migliorato tra primo e secondo turno, come Crutchlow e Bagnaia), mentre il suo ritmo gara può confrontarsi con quello dei migliori tre davanti, soprattutto quello di Quartararo. Avendo citato “Pecco”, la vera nota dolente del weekend di Borgo Panigale è lui, poiché durante il primo turno è stato protagonista di una lunga scivolata in curva 1. La banale caduta d’anteriore ha però avuto conseguenze molto importanti, poiché il torinese si è fratturato la tibia della gamba destra e anche i legamenti del ginocchio (apparso subito gonfio) sono stati danneggiati. E’ stato già ufficializzato il suo forfait sia per il GP ceco sia per quello d’Austria al Red Bull Ring (dove verrà sostituito da Michele Pirro), ma il #63 spera di poter tornare almeno per la seconda gara sulle colline di Spielberg.
La debacle degli italiani nella classe regina viene parzialmente compensata dalla buona prova degli azzurri in Moto2, con Enea Bastianini del team Italtrans primo al termine della seconda sessione davanti a Sam Lowes, che invece aveva guidato la prima FP; i due sono a posizioni invertite nella combinata. I distacchi tra i piloti della classe di mezzo qui sono ancora più risicati rispetto alla MotoGP, con diciannove piloti in un secondo, tra cui gli altri due contendenti al titolo Luca Marini (terzo) e Tetsuta Nagashima (13°). Va sottolineata questa perdita di prestazione della squadra KTM Ajo che, dopo la vittoria in Qatar e il doppio podio a Jerez 1, pare essersi smarrita, con Jorge Martín addirittura 18°, davanti all’ex-avversario di Moto3 Arón Canet. Prestazione un po’ deludente quella del #44, poiché le altre due Speed Up di Luca Boscoscuro, guidate da Navarro e Di Giannantonio, sono in quinta e settima posizione alla fine della giornata. Torna nelle prime posizioni anche Joe Roberts, quarto nella combinata e quinto in FP2.
L’ampia carreggiata e le tante traiettorie possibili di solito regalano gare di Moto3 coi fiocchi qui, ma per il momento la categoria leggera è stata anche la più selettiva, in termini di distacchi. Raul Fernandez su KTM Ajo ha guidato il secondo turno col tempo di 2:09.097, ma considerando la FP1 lo spagnolo si trova terzo dietro a Gabriel Rodrigo e al compagno di squadra Kaito Toba; questi tre sono stati gli unici capaci di scendere sotto il muro del 2::09, con le due Leopard di Foggia e Masia con distacchi già superiori al mezzo secondo. Al contrario della Moto2, nella Moto3 non si nota granché il segno degli italiani, con giusto la soddisfazione del terzo posto di Romano Fenati e del settimo di Tony Arbolino nella sessione 2; i due sono in top ten alla fine della giornata. Tra i qualificati virtuali troviamo anche sorprese quali Sasaki, sesto, e Dupasquier, 12°, mentre momentaneamente fuori dalla Q2 ci sono nomi di primaria importanza quali Tatsuki Suzuki, Niccolò Antonelli, Darryn Binder e Celestino Vietti. Solo 26° il pilota di casa, Filip Salač.
Qui i risultati della FP1 MotoGP, della FP2, l’analisi dei passi gara di questa sessione e la combinata del venerdì.
Fonte immagine: sepangracingteam.com
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