Motomondiale | GP Repubblica Ceca 2019, sintesi prove libere del venerdì

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 2 Agosto 2019 - 20:30
Tempo di lettura: 6 minuti
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Motomondiale | GP Repubblica Ceca 2019, sintesi prove libere del venerdì

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Al termine della prima giornata di prove delle tre classi del Motomondiale, in MotoGP troviamo una situazione di equilibri nettamente diversa rispetto al Sachsenring, nel quale Honda (e Marc Márquez in particolare) aveva un’importante vantaggio sulle inseguitrici. Al comando della sessione combinata troviamo, infatti, Fabio Quartararo, il quale ha stupito ancora una volta per le sue doti sul giro secco, nonostante queste fossero solo delle prove libere. Il suo tempo migliore, 1:55.802, è arrivato nella FP2, aiutato anche dal fresco arrivato con l’addensarsi delle nuvole sopra il circuito di Masaryk. Il pilota del team Petronas SRT ha sfruttato al massimo la gomma morbida, ma come hanno evidenziato i piloti, la Soft può fare solo un giro al massimo per poi calare sui curvoni cechi.

Tutti i piloti si sono migliorati tra la FP1 e la FP2 grazie a questa differenza di temperature, e anche a Marc Márquez è riuscito un “balzo” nei tempi di un secondo tra la mattina e il pomeriggio. Nonostante questo, lo spagnolo si è dovuto accontentare del secondo posto al venerdì dietro al francese, per appena 23 millesimi. Un risultato comunque molto utile e che evidenzia come, anche qui, Márquez possa essere il favorito per la vittoria: nel solo stint pomeridiano e duraturo fatto con due Hard, il campione del mondo ha piazzato un ritmo sul ’56 alto e ’57 basso, ben più veloce di quello di “El Diablo”. Loro due sono stati gli unici a scendere sotto il ’56.

Terzo e quarto classificato che hanno registrato il medesimo tempo di riferimento finale (1:56.071), e a farlo sono stati due ducatisti, ossia Jack Miller e Andrea Dovizioso. L’australiano questo weekend sta trovando confidenza nella sua Ducati Pramac GP19, e anche sul piano psicologico la vociferata e imminente firma col team italiano potrebbe averlo tranquillizzato. Il forlivese invece è tornato stabilmente nelle posizioni di testa questo venerdì dopo le gare sottotono di Assen e Sachsenring (con anche il primato della FP1), e ha anche approvato la nuova carena portata da Ducati sulla GP19. La terza Desmosedici ufficiale è decima ed è guidata da Danilo Petrucci, che ha vissuto un venerdì complicato più umanamente che sportivamente, dopo la scomparsa del suo addetto stampa Luca Semprini.

Due tra i protagonisti degli ultimi weekend sono in quinta e sesta posizione, ovvero la coppia spagnola Viñales-Rins, rispettivamente su Yamaha e Suzuki. Il pilota Yamaha è stato il primo durante il turno a pigiare sull’acceleratore, ed è stato il primo ad avvicinarsi allo sfondamento del muro dell’1:56; sul ritmo Viñales ha dimostrato di averne anche per questo weekend, e il suo stint finale di sette giri tra il ’57.0 e il ’57 e mezzo può far paura anche a Marc Márquez. Rins invece è, come da prassi, il primo dei suzukisti ma è anche il primo a pagare un distacco abbastanza pesante in classifica, pari a quattro decimi da Quartararo; Joan Mir 11°. Si segnala anche la bella prestazione di Guintoli al mattino, wildcard qui in qualità di tester per Suzuki e addirittura in top five nella FP1.

A completare la top ten sono altre due Yamaha e una Honda, che precedono “Petrux”. Valentino Rossi potrebbe aver assicurato il suo ingresso diretto in Q2, poiché per domani le previsioni minacciano pioggia e che ciò renderebbe automatico il passaggio dei migliori dieci odierni; l’eroe di Tavullia è nono, ed è stato autore di tanti run brevi volti magari a capire che gomma utilizzare domenica. Cal Crutchlow è la seconda Honda in classifica e ritrova in Brno una pista amica, chiudendo ottavo dietro a Franco Morbidelli.

Sono ben tredici i piloti entro il secondo di distacco, ma tra questi non c’è il secondo alfiere del box Repsol HRC. Stefan Bradl sta portando avanti il lavoro della Casa dell’Ala Dorata ma in tutto ciò è rimasto l’ultimo degli hondisti, dietro anche a Nakagami per il team LCR, rispettivamente in 12a e 14a piazza. In mezzo a loro la migliore delle KTM, guidata da Miguel Oliveira, mentre la migliore delle Aprilia è 15a con Aleix Espargaró.
Il marchio di Noale, attraverso Romano Albesiano, si è reso protagonista di un annuncio particolare nella conferenza stampa in orario di pranzo, puntando a un cambio di rotta importante per la moto nel 2020. Intanto, Iannone ha occupato la 18a posizione finale, ma la giornata peggiore in assoluto l’ha passata Pecco Bagnaia, caduto in FP1 e piuttosto lento nel time attack della FP2.

In Moto2 potremmo rivedere una Speed Up favorita e capace di competere con Kalex, cosa che non succede dalla Catalunya. In prima posizione troviamo una delle moto gestite da Luca Boscoscuro, a sorpresa quella di Fabio Di Giannantonio che, con Nicolò Bulega, compone un uno-due di italiani rookie davanti. Il tempo del primo, 2:01.695, potrebbe essere facilmente battibile per le qualifiche di domani, visto che alle sue spalle troviamo ben diciotto piloti entro il secondo di distacco; bene anche l’altra Speed Up, con Jorge Navarro ottavo in FP2 e di appena un centesimo dietro ad Álex Márquez, che nel guidare la sua Kalex si è preso non pochi rischi oggi. Situazione invece strana per KTM, con Binder secondo al mattino e con temperature più alte e invece solo 11° di pomeriggio, crollato di posizione insieme a tutte le altre moto austriache, con Dixon 19°, Lecuona 20°, Martín 22° e Bezzecchi 24°.

E’ andata molto meglio in Moto3 la KTM, col primo posto mattutino di Jaume Masia e la presenza di altre quattro moto austriache nella top ten. Il pomeriggio però il vincitore di Termas de Rio Hondo ha perso un decimo sul suo crono migliore, scivolando così sesto e dando campo libero alle Honda, col terzetto Rodrigo-Arbolino-Suzuki davanti a tutti. Purtroppo per il team Gresini, l’argentino si è reso protagonista di un brutto highside in uscita da curva 3, e le buone chance di fare una bella gara questo fine settimana sono sfumate con le fratture alla clavicola destra e al bacino, che l’hanno messo fuori gioco. Bella prestazione anche di Vietti, quarto alla sua seconda uscita sulla pista ceca, mentre i due contendenti iridati, Lorenzo Dalla Porta e Arón Canet, si sono nascosti e hanno occupato rispettivamente la quinta e settima posizione al pomeriggio, dopo esser stati ai margini della top ten nel primo turno.

Qui i risultati della FP2 MotoGP, l’analisi dei tempi e la combinata delle due sessioni.

Fonte immagine: motogp.com

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