La MotoGP riparte dal Lusail International Circuit per il primo GP del 2024. Parte la caccia a Pecco Bagnaia e alla (anzi, alle) Ducati.
Tra il weekend dell’8 e del 10 marzo si assisterà all’inizio del Motomondiale 2024. Dopo un inverno di discussioni e di previsioni, le categorie MotoGP, Moto2 e Moto3 sono finalmente pronte all’avvio di campionato che, rispetto alla scorsa stagione, non avverrà in Europa ma bensì in Medioriente, con la 21a edizione del Gran Premio del Qatar, evento che compie vent’anni quest’anno dal debutto in calendario avvenuto nel 2004.
Questa tappa sarà solo la prima di un programma che sarà composto da ventuno appuntamenti, il maggior numero di sempre (anche se il Gran Premio d’Argentina, che avrebbe portato il numero a ventidue, è stato recentemente cancellato). Il Motomondiale toccherà il Vecchio Continente, ma anche il Nord America, l’Asia e l’Oceania fino al classico appuntamento conclusivo di Valencia.
Prima di pensare all’epilogo, però, il focus è chiaramente sulla tappa di Lusail. L’International Circuit situato nel deserto di Doha vedrà lo svolgimento delle varie gare al calar del sole, sotto le luci artificiali dell’impianto d’illuminazione inaugurato nel 2008.
MotoGP
Le maggiori attenzioni saranno chiaramente dedicate alla classe regina, coi piloti protagonisti rimasti attivi durante il mese di febbraio per i test di Sepang prima e di Lusail poi. La due giorni di prove in quel di Doha ha messo in evidenza lo stato di forma di Francesco Bagnaia e della Ducati, col pilota torinese, confermatosi campione nel finale di Valencia dello scorso anno, indicato come favorito assoluto per questa stagione.
Tanto per non farsi mancare nulla, il pilota di Chivasso ha anche sistemato la questione contrattuale col team Lenovo lunedì scorso, rinnovando per altri due anni col marchio di Borgo Panigale; un’ulteriore preoccupazione in meno ed una spinta in più di cui potrebbe beneficiare il #1, il quale avrà l’obiettivo di puntare alla terza corona iridata in MotoGP (al pari di Jorge Lorenzo) e alla quarta in carriera (con la quale eguaglierebbe, tra gli altri, Max Biaggi, Hugh Anderson ed Eddie Lawson).
I principali antagonisti di Bagnaia presumibilmente saranno, come nel 2023, i compagni di marca, a cominciare dal compagno di squadra Enea Bastianini: dopo un 2023 funestato dagli infortuni e dalle assenze come anche dalla scarsa competitività (eccezion fatta per la Malesia), la “Bestia” pare finalmente tornata a livelli di performance più consoni durante l’inverno, svolgendo ottimi test soprattutto in Qatar. Vedremo se il dualismo annusato nel 2022 tra Pecco ed Enea esploderà in questa stagione.
Coloro che si classificano, tuttavia, come primi avversari di Bagnaia sono due piloti spagnoli in particolare. Il team Pramac Racing, infatti, schiererà di nuovo come prima punta Jorge Martín, ex-campione della Moto3 e principale contendente all’alloro 2023 ottenuto poi dal suo vecchio compagno di squadra dai tempi della classe leggera. Sul piano velocistico il madrileno si è imposto come il migliore durante la scorsa annata, nella quale ha ottenuto quattro pole position, quattro successi nei GP e ben nove affermazioni nelle Sprint Race, novità giunta al proprio secondo anno e rimasta inalterata nel palinsesto del weekend.
Martín non avrà più Johann Zarco al suo fianco, bensì Franco Morbidelli. Su volere di Ducati, il pilota italo-brasiliano scaricato da Yamaha è riuscito a cogliere al volo quella che, sulla carta, potrebbe essere l’occasione della vita per tornare al top nella massima categoria, correndo sulla moto migliore in campo ma anche con la squadra campione in carica. L’inizio, però, è stato in salita finora: “Franky” ha dovuto saltare sia i test in Malesia che quelli di due settimane fa per via di una brutta caduta rimediata a Portimão e la sua stessa partecipazione al Gran Premio della domenica è stata in discussione fino a ieri per colpa del trauma cranico riportato nell’incidente. Tuttavia, Morbidelli è partito per il Qatar mercoledì e le chance sono dunque aumentate.
Il tema di cui più si è parlato già sul finire del 2023 e per tutto l’inverno riguarda Marc Márquez, l’altro probabile contendente con cui si dovrà misurare Pecco. L’otto volte iridato, dopo dieci anni passati in Honda, ha deciso di lasciare il team Repsol HRC pur di salire su una Desmosedici, per la precisione quella clienti del team Gresini Racing. Il #93 non avrà a disposizione la GP24 come Bagnaia o Martín, bensì l’ultima versione della GP23.
Si tratta, tuttavia, di un handicap che, almeno per la prima metà di stagione, non dovrebbe impedire a Márquez di essere della partita, visto che le ultime due annate ci hanno abituato ad una Ducati dell’anno precedente capace di stare tranquillamente alla pari col vecchio modello. Marc affiancherà il fratello Álex, alla sua seconda stagione in Gresini.
La flotta di Ducati si conclude col team VR46, stavolta sponsorizzato dal marchio di lubrificanti Pertamina Enduro e con una line-up parzialmente modificata. Da una parte ci sarà il confermato Marco Bezzecchi, che tenterà d’inserirsi nella sfida iridata nella speranza di essere più costante rispetto al 2023; dall’altra troveremo Fabio Di Giannantonio, riuscito ad assicurarsi una sella in extremis a fine 2023 grazie alle ottime prestazioni mostrate sul finale di stagione. Chissà se il romano riuscirà a sovvertire il pronostico anche quest’anno, anno che tra l’altro comincerà dalla pista dove ha vinto la propria prima gara in MotoGP pochi mesi fa.
Se Ducati, nonostante le limitazioni imposte dal nuovo sistema di concessioni e limitazioni tecniche, è la prima forza in campo, c’è da capire chi coprirà il ruolo della seconda. La prima candidata potrebbe essere KTM, che schiera ancora una volta quattro moto come nel 2023 brandizzate da due marchi differenti.
Il team ufficiale Red Bull presenta ancora gli stessi piloti. Brad Binder ricoprirà il ruolo di prima guida e, nel caso riuscisse ad avere una RC16 capace di stare alla pari con le Ducati, potrebbe essere considerato l’outsider per eccellenza in un’eventuale corsa al titolo; nel 2023 non è arrivata nemmeno una vittoria per il sudafricano, risultato tuttavia sfiorato più volte.
Dall’altra parte del box arancione ecco Jack Miller, alla sua seconda stagione in sella alla KTM. Il 2023 dell’ex-ducatista è stato invece piuttosto discontinuo ed avaro di soddisfazioni, a parte nella primissima parte di stagione e in determinate circostanze. “Jackass” potrà ancora dare un contributo grazie alla sua esperienza, essendo alla sua decima stagione in top class.
I piloti ufficiali del gruppo KTM, tuttavia, saranno probabilmente messi in ombra in termini d’attenzioni da colui che debutterà sulla GasGas del team Tech3 Red Bull. Il tanto atteso Pedro Acosta, dopo la conquista del titolo Moto2 durante la scorsa stagione, farà finalmente il grande salto in MotoGP guidando per il marchio spagnolo e per la squadra francese di Hervé Poncharal, tornando a fare coppia con Augusto Fernández Guerra.
Sin dal primo Shakedown “El Tiburón” ha subito impressionato riuscendo ad eguagliare i tempi dei tester KTM Dani Pedrosa e Pol Espargaró (pilota che tra l’altro ha sostituito), facendo così rizzare le antenne agli avversari sin da subito. Dal canto suo Augusto si ritrova in una situazione simile a quella del 2022, anno in cui divenne campione del mondo nonostante la presenza ingombrante del connazionale: forse questa minor attenzione gli gioverà, anche se nei test Fernández è rimasto nelle retrovie il più delle volte.
La sfida per essere la seconda forza in campo sarà, presumibilmente, tra KTM ed Aprilia. La Casa di Noale, come già alla vigilia della scorsa stagione, è stata la più innovativa di tutte in termini di sperimentazione sul nuovo modello, portando addirittura un concept per un diffusore nella parte inferiore del codone.
La nuova RS-GP24 sarà affidata a tre piloti, due delle quali al team factory Aprilia Racing. La formazione è rimasta invariata, con Aleix Espargaró in qualità di veterano del box e Maverick Viñales ancora alla ricerca del primo successo in sella alla moto veneta. I due hanno concluso lo scorso campionato a distanza ravvicinatissima nella classifica iridata, perciò il confronto per essere il pilota di punta del team ufficiale sarà presumibilmente acceso.
Entrambi cominceranno l’annata da una pista a loro grata, dove “Top Gun” ha conquistato due vittorie nel 2017 e nel 2021 alle aperture stagionali. I due spagnoli, però, non saranno gli unici a beneficiare del nuovo modello Aprilia, bensì anche Miguel Oliveira: il portoghese è rimasto nei ranghi della Casa di Noale in qualità di pilota satellite, ma ora potrà godere di un trattamento semiufficiale.
Questo vantaggio è anche dato dalle maggiori possibilità economiche del team di cui ora fa parte: Trackhouse Racing. Con la scomparsa della squadra RNF Racing di Razlan Razali (ancora intenzionata a fare pressioni legali su Dorna ed IRTA per l’espulsione dal campionato a fine 2023), la squadra americana già famosa dalla Nascar ha deciso di cogliere la palla al balzo e di portare una ventata a stelle e strisce (in tutti i sensi, vedendo la loro livrea) alla MotoGP. Con mezzi tecnici migliori, lo stesso Oliveira potrebbe ottenere diverse soddisfazioni.
Al suo fianco ci sarà ancora Raúl Fernández, anche lui sorprendente durante i test in Qatar e, a quanto pare, finalmente pronto a giocarsela nelle posizioni della prima metà di classifica. Il #25 ha concluso la scorsa annata in crescendo con la perla del quinto posto di Valencia, perciò la base di partenza appare buona.
Passando alle Case giapponesi, sulla carta il gap che le separa dai marchi europei appare ancora ampio, anche se sia Yamaha che Honda potranno beneficiare di alcuni vantaggi dati dalle concessioni (su tutte l’omologazione di più pacchetti aerodinamici e dello sviluppo del motore).
Partendo dalla Casa di Iwata, essa potrebbe giovare più di tutte di questa concessione sul propulsore, noto tallone d’Achille della M1. Anche quest’anno saranno solo due le moto dei Tre Diapason in pista, nella speranza che il numero possa crescere a quattro in vista della stagione 2025 (visti i rumor passati che parlavano di un passaggio di VR46 a cliente Yamaha).
La punta di diamante del team Monster Energy sarà ancora Fabio Quartararo: l’ex-campione del mondo durante il 2023 ha mostrato, a più riprese, il proprio sconforto per l’impossibilità a lottare con le Ducati o, in generale, per le prime posizioni, cosa riuscitagli solo a tratti e in pochi Gran Premi durante l’anno passato. E’ difficile ipotizzare una Yamaha capace già di stare con le Desmosedici in Qatar, ma Lusail (pista nella quale Fabio ha vinto nel Gran Premio di Doha del 2021) potrebbe comunque già dare un bilancio della situazione per il box di Iwata.
Al suo fianco, con l’addio di Morbidelli, vedremo Álex Rins: dopo un solo anno in Honda il #42 ha deciso di ripuntare le proprie fiches su una moto a quattro cilindri in linea, nella speranza che il suo stile di guida perfezionato negli anni in Suzuki possa funzionare anche con la M1. Tuttavia, né il catalano né Quartararo sono stati nelle prime posizioni durante i test e sono stati pochi i lampi sul giro secco; c’è giusto stata la soddisfazione di vedere la moto in vetta nella speed trap di Sepang per quanto concerne la velocità massima.
Infine il capitolo Honda, Casa che schiera sì due team e quattro moto, ma che ha pagato a carissimo prezzo l’addio di Marc Márquez dalle proprie fila, perdendo anche il supporto di Red Bull. Il team ufficiale Repsol, che festeggia quest’anno la trentesima stagione nel Motomondiale, ha vestito la RC213V di una livrea celebrativa ed affiderà il proprio prototipo al confermato Joan Mir e al nuovo arrivato Luca Marini.
Il rinnovo dell’ex-iridato 2020, per quanto le prestazioni non siano state soddisfacenti durante il 2023, era piuttosto nell’aria e la speranza è che il talento dell’ex-suzukista possa brillare anche sulla moto HRC, mentre l’arrivo del fratellastro di Valentino Rossi (primo italiano a salire sulla Honda ufficiale dai tempi di Andrea Dovizioso nel 2011) è stato ritardato fino all’ultimo, negli sviluppi di mercato molto incerti vissuti sul finire della scorsa annata. Le capacità da tester di Marini potrebbe tornare utili al marchio giapponese, che gioverà di test illimitati durante il 2024 grazie alle concessioni.
L’ultima squadra iscritta al campionato è il team LCR di Lucio Cecchinello, rimasto ancora fedele ad Honda e pronto a schierare nuovamente Takaaki Nakagami con la livrea Idemitsu e Johann Zarco con quella Castrol. Il giapponese disputerà così la sua settima stagione col team monegasco, mentre Zarco, escludendo la breve parentesi in qualità di sostituto vissuta nel 2019, punterà al ruolo di primo hondista nelle classifiche pur essendo al debutto sulla RCV, dopo essersi tolto il peso del primo successo in MotoGP durante il GP di Phillip Island della scorsa stagione.
Come detto in precedenza, il format dei weekend non è cambiato per quanto riguarda la top class, con le qualifiche al sabato che precederanno di qualche ora la Gara Sprint, novità che ha mosso qualche critica (specie da parte di alcuni piloti, su tutti Quartararo) per via dei rischi e degli incidenti che ha comportato la sua introduzione nella scorsa annata; il bottino di punti sarà ancora di 37 totali tra manche breve (12) e GP vero e proprio (25).
Si dovrà fare attenzione al fattore gomme: per ovviare al problema delle pressioni al di sotto della norma, durante la scorsa stagione era stato elaborato un sistema di avvertimenti e penalizzazioni per quei piloti che erano al di sotto dei limiti regolamentari, sistema che quest’anno dovrebbe venire scartato a favore di sanzioni ben più severe da subito.
La Michelin sarà sotto serio esame dopo le critiche mosse dai piloti sull’incapacità di stare nella scia degli avversari proprio per via dell’aumento di temperature e pressioni dello pneumatico anteriore, e già l’appuntamento del Qatar rappresenta un test difficile: la pista di Lusail, pure con le temperature più fresche della notte, è tra le più abrasive del calendario e lo scorso anno sia Bagnaia (nella Sprint) che Martín (nella gara principale) hanno dovuto fare i conti con delle gomme fallate.
Moto2
La stagione 2024 della Moto2 potrebbe seguire lo stesso canovaccio di quella 2023, ovvero contraddistinta dalla presenza di un favorito assoluto alla vigilia del mondiale. Se dodici mesi fa il nome dell’uomo da battere corrispondeva a quello di Pedro Acosta, quest’anno il talento da tenere d’occhio è senza ombra di dubbi Fermín Aldeguer.
Giunto terzo nel mondiale dello scorso anno totalizzando cinque vittorie (di cui quattro ottenute nelle ultime quattro gare), il pilota proveniente dal CEV Moto2 sembra essere finalmente maturo per lottare concretamente per il titolo, anche in sella ad una Boscoscuro Speed Up che, come numero di modelli in pista, sarà come al solito sormontata dalle Kalex.
La lista di avversari tuttavia non manca, molti dei quali hanno anche cambiato casacca durante l’inverno: si parte dal vicecampione Tony Arbolino (tre vittorie lo scorso anno), passando poi per il compagno di Aldeguer Alonso López, Arón Canet passato alla Fantic, Celestino Vietti ora punta del team KTM Ajo ed il confermato Somkiat Chantra in Honda Asia, fino ad arrivare ad Ai Ogura, ora pilota della squadra debuttante MTHelmets-MSi.
Non mancheranno nemmeno i debutti, come quelli di Ayumu Sasaki nel team Yamaha Master Camp VR46, di Deniz Öncü in Ajo e del campione del mondo Moto3 Jaume Masiá, scelto dal team SAG Pertamina. Vedremo se i talenti arrivanti dalla classe leggera saranno capaci da subito di ritagliarsi uno spazio nella categoria monomotore.
Un importante novità sarà quella inerente alle gomme: sia in Moto2 che in Moto3 la Dunlop cederà il posto alla Pirelli in qualità di fornitore unico, elemento che ha portato ad un netto abbassamento dei tempi sul giro durante i test di Jerez svolti settimana scorsa. Specie per la classe di mezzo questo potrebbe risolvere molti dei problemi che davano le coperture inglesi, considerate fin troppo dure per queste moto da corsa.
Moto3
Avendola menzionata, la classe leggera sta vivendo un nuovo ricambio di talenti arrivati recentissimamente nel mondiale. Con la partenza di tre big quali Masiá, Sasaki ed Öncü, la lotta iridata a cui si assisterà dovrebbe essere ben più incerta rispetto alla Moto2, seppur limitata ad alcuni nomi in particolare.
David Alonso, l’ispano-colombiano arrivato lo scorso anno nel team Aspar, quest’anno rappresenterà ancora la squadra di Jorge Martínez, ma coi colori del marchio CFMoto ora rappresentato dal team spagnolo. Insieme a Daniel Holgado e a Collin Veijer, sarà parte dei tre piloti da tenere d’occhio per la sfida iridata che comincerà in Qatar.
Non saranno, ovviamente, gli unici nomi da considerare, dato che saranno da aggiungere anche quelli di David Muñoz (speranzoso di rifarsi dopo un 2023 in cui si è giocato la chance iridata con un infortunio) ed Iván Ortolá, quest’ultimo passato a MTHelmets-MSi.
Inoltre, la pattuglia di debuttanti risulta molto interessante, formata dal dominatore delle propedeutiche 2023 Ángel Piqueras e da David Almansa, rispettivamente sulle Honda dei team Leopard e Snipers. All’appello di questa prima gara (e anche di Portimão) mancherà un altro rookie, Xabi Zurutuza, ancora troppo giovane per correre in Moto3 e dunque sostituito momentaneamente da Vicente Pérez.
C’è infine da parlare degli italiani, con l’arrivo di Luca Lunetta nella Squadra Corse SIC58 al fianco di Filippo Farioli, così come del debutto a tempo pieno di Nicola Carraro in MTA. Confermato Matteo Bertelle nella squadra dei fratelli Cecchini, forse maturo per un salto di qualità nelle posizioni top.
Il meteo, per questo fine settimana, dà condizioni stabili da venerdì a domenica, nella speranza che ciò possa garantire un bel primo weekend di gare per il Motomondiale. Come lo scorso anno, Sky concederà la diretta delle sessioni del sabato a TV8 (Sprint compresa), mentre solo la piattaforma satellitare e NowTV potranno avere la diretta dei GP della domenica, insieme agli abbonati al VideoPass di MotoGP.com. Durante il resto dell’anno saranno sei i Gran Premi totalmente in diretta nel weekend, ovvero Stati Uniti, Francia, Italia, Olanda, San Marino ed India
INFO TRACCIATO
Lunghezza tracciato: 5.380 m
Rettilineo principale: 1.068 m
Curve: 16 (6 a sinistra, 10 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:51.762 (Luca Marini, Ducati, 2023)
ALBO D’ORO
ORARI TELEVISIVI*
Venerdì 8 marzo 2024
12:00 – FP Moto3 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
12:50 – FP Moto2 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
13:45 – FP1 MotoGP (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
16:15 – P1 Moto3 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
17:05 – P1 Moto2 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
18:00 – PR MotoGP (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
Sabato 9 marzo 2024
10:30 – P2 Moto3 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
11:15 – P2 Moto2 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
12:00 – FP2 MotoGP (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
12:40 – Q1 MotoGP (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com, TV8)
13:05 – Q2 MotoGP (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com, TV8)
14:50 – Q1 Moto3 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com, TV8)
15:15 – Q2 Moto3 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com, TV8)
15:45 – Q1 Moto2 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com, TV8)
16:10 – Q2 Moto2 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com, TV8)
17:00 – Gara Sprint MotoGP (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com, TV8)
Domenica 10 marzo 2024
13:40 – WUP MotoGP (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
15:00 – Gara Moto3 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
16:15 – Gara Moto2 (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
18:00 – Gara MotoGP (Sky Sport MotoGP, MotoGP.com)
18:35 – Gara Moto3 (TV8)
19:50 – Gara Moto2 (TV8)
21:35 – Gara MotoGP (TV8)
*: in grassetto gli orari in diretta.
Fonti immagini: gresiniracing.com, teamspeedup.it, leopardracing.com
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