Motomondiale | GP Qatar 2022, sintesi del venerdì

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
4 Marzo 2022 - 18:30
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Le Suzuki dominano nella notte del Qatar, Rins al comando in una FP2 tiratissima. Brad Binder primo nella FP1, Ducati in affanno.


Per diverse ragioni, le prime prove libere del GP Qatar 2022 del Motomondiale e della MotoGP nello specifico hanno tenuto sulle spine gli appassionati e, per certi versi, smontato alcune teorie che alla vigilia del Gran Premio parevano quasi delle certezze.

MotoGP

A farla da padrone, soprattutto nella FP2, non è stata la Ducati, né lla Yamaha e tantomeno la Honda, bensì la Suzuki. Il team Ecstar è parso davvero in palla sia con Álex Rins, primo al termine di questa giornata, sia con l’ex-campione Joan Mir, terzo a poco più di un decimo dal compagno di squadra.

Non è però solo l’1:53.432 fatto da Rins a spaventare gli avversari, quanto anche i dati sulle velocità di punta: le GSX-RR sono state le più veloci in fondo al rettilineo ed hanno toccato anche i 350 km/h, dimostrando come il lavoro dei test sul piano del motore sia stato eccellente.

L’unico ad essersi inserito in mezzo al duo Suzuki nella seconda sessione (in teoria decisiva per decretare i primi dieci che poi si sfideranno in Q2 domani) è stato Marc Márquez. Dopo due anni il “Cabroncito” è tornato a saggiare l’asfalto di Losail ed il primo responso è positivo, con un ritardo di soli 0”035 dal #42. Va però sottolineato come Marc, per fare questo tempo, abbia sfruttato la scia del compagno Pol Espargaró (nono, a mezzo secondo). Anche nel resto del turno l’hondista ha sfruttato questo espediente, usando come traino anche altri piloti come Enea Bastianini.

Le due Honda Repsol si sono comportate bene anche nella FP1 (sempre poco indicativa qui, vista la differenza tra giorno e notte) chiudendo la top five a posizioni invertite, ma nella sessione 1 il migliore tra i piloti della Casa nipponica è stato Takaaki Nakagami, sulla moto del team LCR Idemitsu; nel pomeriggio il giapponese non è però andato oltre ad un 12° posto in 1:54.0. Álex Márquez rimane invece il più in difficoltà anche col nuovo mezzo, con due cadute ed un 16° crono a fine giornata, a 0”4 dal compagno.

In una pista storicamente amica della Ducati, hanno fatto specie le difficoltà delle Desmosedici nell’entrare in top ten, in particolar modo a causa di un deficit di circa 0”3 dalle Suzuki nel terzo settore. Nonostante questo grosso handicap, Jorge Martín ha ottenuto un buon quarto posto sulla GP22 del team Pramac Racing, precedendo anche le “Rosse” ufficiali di Jack Miller e Francesco Bagnaia.

“Jackass” si è classificato sesto nonostante un rallentamento durante un giro buono causato da Remy Gardner, mentre Bagnaia chiude la top ten a 0”539. Si tratta di un distacco molto pesante e non è l’unica cosa preoccupante: il #63 è scivolato in curva 6 nella FP1 (fortunatamente senza riportare conseguenze fisiche) e non è riuscito a sfruttare né le gomme dure né quelle medie.

Dietro di lui, appena fuori dalla top ten, c’è Enea Bastianini. La “Bestia” è il primo dei piloti sopra il ’54 come tempo sul giro e per pochissimo non è riuscito a scalzare il connazionale dall’ingresso automatico in Q2. Come ci si aspettava, comunque, Bastianini ha regolato di parecchio il rookie e compagno Fabio Di Giannantonio, 22° a 1”3 dal #23.

La delusione della serata è stata probabilmente Johann Zarco. Mentre Martín otteneva il quarto tempo, il bicampione della Moto2 non ha mai avuto un guizzo per levarsi dalle posizioni di bassa classifica, chiudendo addirittura 18°. Giornata non eccezionale nemmeno per il team VR46, alla propria prima apparizione in MotoGP come squadra a se stante. Rispetto al team Gresini, nel team giallo-nero è stato il rookie a precedere il pilota più esperto, con Marco Bezzecchi 20° in 1:54.9. Luca Marini è invece penultimo, ma il suo turno serale è anche stato fortemente condizionato da una scivolata.

Quella di oggi è stata una sessione che ha visto distacchi piuttosto elevati per gli standard contemporanei della MotoGP, come dimostra anche il quinto posto di Franco Morbidelli a ben 0”4. L’italo-brasiliano è stato il miglior yamahista e ha comunque dato un segnale piuttosto forte sul piano della competitività. L’ottavo posto finale non è invece ciò che si aspettava Fabio Quartararo probabilmente, con la Yamaha che è rimasta il fanalino di coda sul piano della potenza e della velocità massima.

Il campione del mondo ha anche accusato un problema alla manopola sinistra della sua M1, ma almeno ha messo in banca l’accesso in Q2 per domani, a meno di sorprese nella FP3. 14° tempo per Andrea Dovizioso al debutto con la Yamaha WithU invece, col forlivese anche abbastanza bravo a terminare a soli due decimi dalla top ten. Infine, ltimo posto per Darryn Binder ad oltre due secondi da Álex Rins.

C’è stato spazio nei dieci anche per Aleix Espargaró sull’Aprilia RS-GP22, con un settimo posto finale ed un 1:53.8 di riferimento che fa ben sperare. Meno positivo, invece, il lavoro di Maverick Viñales sulla seconda moto di Noale, addirittura 17° e decisamente lontano dalle prospettive maturate in seguito agli ottimi test in Malesia e in Indonesia.

Sul finire della FP2, tra l’altro, le cose sono andate di male in peggio tra i due piloti Aprilia: nel tratto più veloce della pista “Top Gun” ha rallentato improvvisamente il passo (nelle interviste ha poi dichiarato che stava guardando l’intertempo sul dashboard) e questo ha finito per ostacolare proprio Aleix. I due hanno rischiato il contatto ma, almeno per ora, l’evento non è stato messo sotto investigazione (a differenza del caso Miller-Gardner).

Come già nei test, anche stavolta KTM non è riuscita ad entrare nella prima parte della classifica e alla fine i rendimento delle RC16 sta lasciando un po’ a desiderare. Il primo posto ottenuto nel finale della FP1 da Brad Binder non deve infatti ingannare, perché durante il time attack comune sia lui che Miguel Oliveira sono rimasti nelle retrovie, terminando rispettivamente 15° e 13° con oltre 0”6 di ritardo da Rins.

Inizio in salita anche per il rinnovato team Tech3. Raúl Fernández e Remy Gardner sono rimasti a fondo classifica per quasi tutto il turno 2 e solo sul finale hanno recuperato qualche posizione. In questo confronto è stato lo spagnolo ad avere la meglio terminando 19°, mentre al mattino i due erano a posizioni invertite col figlio d’arte davanti a Fernández.

Moto2

Anche nelle categorie cadette, Moto2 in primis, i valori in campo sono sembrati molto delineati sin da subito. Nella classe di mezzo si è ritornati alla situazione dello scorso anno e al dominio di KTM Ajo, con Augusto Fernández primo in entrambe le sessioni. I tempi del #37 sono calati di un secondo tra FP1 e FP2.

Il suo compagno, il debuttante e campione della Moto3 Pedro Acosta, lo segue come un’ombra a poco più di un decimo. Bene anche Marcel Schrötter sulla Kalex di IntactGP Dynavolt (a soli 0”004 da Acosta), mentre in quarta posizione nella combinata troviamo il primo degli italiani, Celestino Vietti. Arón Canet chiude la top five, mentre è da segnalare la caduta di Jake Dixon in uscita di curva 1; l’inglese ne è uscito illeso e si è classificato decimo a fine giornata.

Moto3

A differenza che in Moto2, nella classe leggera non vi è stato il dominio dirompente di una squadra. Nella FP1 è stato Dennis Foggia, un po’ come da pronostico, a farla da padrone, ma nella seconda sessione il miglior tempo se l’è aggiudicato Izan Guevara, compagno di un altro contendente al titolo quale Sergio García. Impressionante la differenza fatta dal #28 della GasGas, più veloce di 0”4 rispetto a John McPhee (Husqvarna Max Sterilgarda), a sorpresa secondo, e di 0”5 rispetto a Tatsuki Suzuki (Leopard Racing)

García Dols ha terminato quindi al quarto posto con quasi sei decimi di distacco da Guevara, mentre la top five è stata chiusa da Andrea Migno. E’ da evidenziare l’equilibrio visto nella sessione tra KTM e Honda, presenti in egual misura nei dieci, ma da sottolineare anche il debutto di CFMoto nelle prime posizioni, con Carlos Tatay settimo e Xavi Artigas nono per il team PrüstelGP.

Questi i risultati delle FP1 e FP2 MotoGP, insieme all’analisi dei run del secondo turno e alla combinata del venerdì.

Fonti immagini: suzuki-racing.com, Twitter / KTM Factory Racing, ajo.fi, teamaspar.com

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