La MotoGP torna a correre nel deserto di Doha a due anni di distanza dall’ultima volta. Regna l’incertezza, sia nelle tre classi che per la situazione pandemia.
L’attesa è quasi giunta al termine. La 73a stagione del Motomondiale sta per iniziare, così come la 18a edizione del Gran Premio del Qatar, corso come sempre sui 5.380 metri del tracciato di Losail. Per la quattordicesima volta tale GP si svolgerà in orario serale e con le luci artificiali dell’impianto luminoso creato nel 2008, ancora oggi un’esclusiva che può vantare solo il Qatar tra i GP del Circus delle due ruote. Losail tra l’altro ospiterà un altro Gran Premio settimana prossima, quello di Doha nato per compensare l’eventuale perdita dei GP di Argentina e delle Americhe.
Un carrozzone, quello del Motomondiale, che quest’anno si presenterà al completo in occasione del primo GP stagionale. Come tutti ricorderanno, nel 2020 la stagione è iniziata con solo due categorie su tre presenti, poiché proprio la MotoGP fu costretta a disertare a causa del blocco imposto dal paese del Medio Oriente ai viaggiatori provenienti dall’Italia; vista l’enorme presenza di italiani nel paddock, sia in termini di squadre che di piloti e di addetti ai lavori, questo ha costretto la Dorna a far saltare il round alla classe regina, mentre le categorie di Moto2 e Moto3, già presenti per gli ultimi test, hanno potuto procedere senza eccessivi problemi.
Con il proprio ritorno a gareggiare a Losail, la MotoGP porta con sé innumerevoli temi provenienti dal 2020. In primis, la conquista del titolo da parte di Joan Mir con la Suzuki, un’impresa che ha riportato la Casa di Hamamatsu in cima al tetto delle corse a due ruote a vent’anni dal trionfo di Kenny Roberts jr., sull’iconica RGV-Γ 500 sponsorizzata Telefónica Movistar. Lo spagnolo, grazie sia a un mezzo estremamente equilibrato come la GSX-RR, sia per merito di una costanza di rendimento invidiabile, ha ottenuto il suo secondo alloro iridato e dando alla Spagna il suo nono titolo iridato consecutivo con il terzo pilota differente, dopo i successi di Marc Márquez e Jorge Lorenzo.
Proprio il primo di questi due, Marc, ha fatto molto parlare di sé, ma farà parecchio rumore la sua assenza da questo avvio di stagione. Due giorni fa il team Honda Repsol ha comunicato come il proprio fenomeno non abbia ancora recuperato sufficientemente le forze al braccio destro infortunatosi a Jerez lo scorso anno, dovendo così ripiegare su Stefan Bradl. E finché il Márquez più anziano non ci sarà, tutti gli altri balleranno i balli di gruppo, contendendosi così un mondiale che appare incertissimo.
Come detto, Suzuki si presenta all’avvio del mondiale da team campione in carica e con la coppia Joan Mir-Álex Rins confermatissima. Sono avvenuti diversi cambiamenti in seno alla squadra, come l’ingresso di uno sponsor importante come Monster Energy e l’addio di Davide Brivio in quanto team manager, ma nonostante ciò la squadra azzurra è ai nastri di partenza con ottimismo. Un po’ meno lo stesso Mir, che a più riprese ha detto di non sentirsi come il favorito per questo 2021 nonostante il suo status; il primo che cercherà d’impossessarsi della corona iridata è proprio colui con cui condivide il box, Rins.
La Yamaha, unico altro marchio a rimanere fedele al quattro cilindri in linea con la sua M1, avrà a disposizione gli stessi piloti del 2020, anche se le proprie line-up saranno differenti: il team Monster Energy ufficiale potrà contare su Maverick Viñales e Fabio Quartararo, mentre quello Petronas SRT vedrà il vicecampione in carica Franco Morbidelli e Valentino Rossi, scambiatosi di squadra con “El Diablo”.
Sulla carta, le M1 del team ufficiale saranno meglio attrezzate e anche la coppia Viñales-Quartararo dovrebbe avere più chance di puntare al titolo, ma il 2020 ha messo a nudo tutti i limiti che i due presentavano sull’incostanza di rendimento (e che potrebbero ancora presentare all’avvio del 2021).
Paradossalmente, colui che avrebbe più chance di sfidare Mir è proprio l’unico a essere attrezzato di una Yamaha più vecchia, ovvero “Morbido”: i tre successi dell’anno precedente a Misano, Aragón e Valencia hanno dimostrato come il #21 sia maturo e carico per vincere; incognita importante sarà il mezzo, vero e proprio punto di domanda sia per cosa potranno fare i piloti, sia in confronto alle altre moto dei big. Ambizioni differenti per Rossi, voglioso di cercare nuovi stimoli in un team clienti, per magari cercare e trovare l’ennesimo rinnovo.
Il 2020 vissuto in casa Ducati può assomigliare in buona parte a quello passato dalla Yamaha, con grandi ambizioni iridate dopo l’infortunio di Márquez tutte affossate da un mezzo non sempre veloce (anche a causa di un pessimo adattamento alle gomme Michelin portate) e da un pilota di punta, Dovizioso in quel caso, più sottotono rispetto alle stagioni precedenti. Le novità della Casa bolognese sono però assai maggiori: tutti i propri team sono stati rivisti sul discorso piloti, tra promozioni, addii e debutti.
Appiedati Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, la squadra Ducati Corse ha promosso alle due selle factory i due piloti Pramac dell’ultimo biennio, Jack Miller e Francesco Bagnaia: da una parte il funambolico “Jackass” si è meritato la promozione grazie a uno stile di guida spettacolare e ai risultati ottenuti sulle Desmosedici semiufficiali, specie nelle ultime due gare del 2020; dall’altra “Pecco” gode di grande fiducia da parte dei vertici Ducati, grazie anche ai lampi di velocità mostrati a cui però ci sono stati in contraltare grossi errori e sfortune, tra guasti, infortuni e cadute evitabili.
La squadra Pramac, a sua volta, ha preso Johann Zarco proveniente dai ranghi di Esponsorama e il debuttante Jorge Martín, due possibili outsider considerando che guideranno entrambi delle Desmosedici semiufficiali. Il francese ha l’ambizione di tornare con costanza nelle posizioni che contano, dopo l’inferno passato in KTM nel 2019 e il purgatorio del 2020, mentre lo spagnolo, dopo un 2020 sì soddisfacente ma anche un po’ amaro a causa della positività al Covid-19, punta da subito a fare bene.
Anche l’ultimo team Ducati presente in griglia, quello Esponsorama, ha ottime chance di ritagliare il proprio spazio per la stagione che verrà. La nuova coppia tutta italiana formata da Enea Bastianini e Luca Marini, i primi due classificati della Moto2 nel 2020, si preannuncia molto interessante e porta un altro po’ di Italia nella classe regina. Senza contare la partnership nata con lo Sky Racing Team VR46, che sponsorizzerà la moto di “Maro”.
Un’altra minaccia al titolo MotoGP di Mir potrebbe arrivare dalla KTM, seppur reduce da dei test non esaltanti. Riformatasi la coppia Brad Binder-Miguel Oliveira dopo la partenza di Pol Espargaró, i due giovani talenti della Casa austriaca potrebbero essere delle vere e proprie mine vaganti, magari inserendo le RC16 nella corsa al titolo per la prima volta dal debutto del 2017. Nella squadra Tech3 si è invece formata l’inedita coppia Iker Lecuona-Danilo Petrucci, con Hervé Poncharal che ha così unito freschezza giovanile ed esperienza quasi decennale di MotoGP.
La mancanza di Marc Márquez sulla seconda Honda Repsol non lascia la Casa dell’Ala Dorata senza spunti d’interesse per questo primo GP. L’arrivo di Pol Espargaró sulla moto del team interno HRC mette molta curiosità visto l’ottimo 2020 da cui è reduce “Polyccio” sulla KTM, ma per lui guidare la RC213V si tratterà di un’incognita non indifferente vista la riconosciuta difficoltà a guidare questo mezzo. Inoltre, nonostante la sua assenza, vi è la sensazione che solo Marc in griglia potrebbe ricucire un’eventuale gap di punti, per quando si ripresenterà.
Il team clienti Honda, quello LCR gestito da Lucio Cecchinello, disporrà per la prima volta di due moto del 2021 semiufficiali. Takaaki Nakagami usufruirà di un mezzo quasi alla pari rispetto ai suoi compagni di marca e di certo identico a quello del suo nuovo compagno di box, Álex Márquez. Tra le varie squadre clienti, però, quella di Cecchinello non sembrerebbe tra le più pronte a un attacco al titolo.
Infine si giunge al capitolo Aprilia, che correrà con Aleix Espargaró e Lorenzo Savadori (debuttante proveniente dal CIV SBK). Il marchio di Noale è stato l’unico abilitato a sviluppare la propria RS-GP in quanto l’unico con ancora le concessioni tecniche, ma nonostante questo vantaggio il team Gresini, ora orfano anche del compianto Fausto, non sembrerebbe ancora in grado di lottare per il titolo. Tutti gli affezionati del marchio italiano sperano in una stagione sorprendente.
Passando alla Moto2, la categoria di mezzo ha perso durante l’inverno tre pesi massimi quali Marini, Bastianini e Martín, ma sulla carta i protagonisti intenzionati a contendersi l’iride sarebbero parecchi. Su tutti svetta Marco Bezzecchi, in lotta per il titolo mondiale fino alle ultime battute del 2020 e ora rimasto come singola punta di diamante del team Sky VR46, con Celestino Vietti al proprio fianco ma che necessiterà del giusto apprendistato in quanto rookie. Il primo avversario di “Bez”, sulla carta, sarà Sam Lowes, ancora pilota del team Marc VDS, ma non c’è nemmeno da dimenticare il nuovo acquisto del team KTM Ajo Remy Gardner, andato molto forte durante i test. La pattuglia dei rookie, oltre a Vietti, vedrà alcuni grandi protagonisti della Moto3 dello scorso anno quali Tony Arbolino (IntactGP), Ai Ogura (Honda Asia), Raúl Fernández (KTM Ajo) e il campione in carica della classe leggera Albert Arenas (Aspar). Saranno da tenere d’occhio anche altri potenziali protagonisti, come Canet, Dixon, Di Giannantonio, Augusto Fernández, Roberts e altri ancora.
Infine la Moto3, che vive una situazione simile a quella della Moto2 in termini di arrivi e partenze, ma con un campionato che si preannuncia decisamente più equilibrato. Se nella categoria centrale si possono individuare dei favoriti come Bezzecchi o Lowes, nelle piccole 250cc ciò è molto più difficile, anche a causa (o per merito se vogliamo) dei tanti cambi di casacca: Darryn Binder ha lasciato il team CIP per accasarsi in quello Petronas Sprinta come compagno di John McPhee, Jaume Masia ha effettuato l’ennesimo cambio di casacca passando al team Ajo, Sergio García che dopo l’abbandono di Monlau sceglie di accettare la sfida del marchio GasGas, e anche Niccolò Antonelli ha terminato la sua avventura nella Squadracorse SIC58 scegliendo il team Avintia Esponsorama; questi sono solo alcuni dei movimenti del mercato piloti avuti. Vista la situazione, i favoriti assoluti potrebbero essere coloro che sono rimasti nelle stesse squadre, tra cui Gabriel Rodrigo per il team Indonesian Racing Gresini, il già citato McPhee per Petronas, Dennis Foggia col team Leopard e anche Romano Fenati che continuerà a gareggiare sulla Husqvarna del team Max Sterilgarda. Chi potrebbe però aggiungere ulteriore pepe a questo campionato è la nuova generazione di rookie arrivata, tra cui Pedro Acosta (KTM Ajo), Xavier Artigas (Honda Leopard) e Lorenzo Fellon (Honda SIC58).
Per quanto concerne il meteo, le giornate di venerdì e sabato dovrebbero avere tempo sereno e temperature di 26° andando verso sera, mentre di domenica queste scenderanno a 21° a causa dell’aumento del vento. Questo primo GP verrà mandato in diretta, qui in Italia, sulla piattaforma Sky tramite il canale 208 Sky Sport MotoGP e sul servizio di streaming DAZN: entrambe le modalità disporranno anche delle prove libere, delle qualifiche e dei warm-up in diretta. Inoltre, rispetto a quanto succederà con le tappe europee, le prove del venerdì e del sabato verranno disputate con la Moto2 a precedere la MotoGP.
INFO TRACCIATO
Losail International Circuit
Lunghezza tracciato: 5.380 m
Rettilineo principale: 1.068 m
Curve: 16 (6 a sinistra, 10 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:53.380 (Marc Márquez, Honda, 2019)
ALBO D’ORO
ORARI TELEVISIVI
Venerdì 26 marzo 2021
11:50 – FP1 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
12:45 – FP1 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
13:40 – FP1 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
16:10 – FP2 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
17:05 – FP2 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
18:00 – FP2 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
Sabato 27 marzo 2021
11:25 – FP3 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
12:20 – FP3 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
13:15 – FP3 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
15:30 – Q1 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
15:55 – Q2 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
16:25 – Q1 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
16:50 – Q2 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
17:20 – FP4 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
18:00 – Q1 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
18:25 – Q2 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
21:30 – Replica Qualifiche (TV8)
Domenica 28 marzo 2021
13:40 – WUP Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
14:10 – WUP Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
14:40 – WUP MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
16:00 – Gara Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
17:20 – Gara Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
19:00 – Gara MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
20:00 – Replica Gara Moto3 (TV8)
21:20 – Replica Gara Moto2 (TV8)
22:30 – Replica Gara MotoGP (TV8)
Fonte immagine: motogp.com
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