Motomondiale | GP Olanda 2021 – Anteprima

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
23 Giugno 2021 - 16:00
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L’università delle moto tornerà ad ospitare un Gran Premio dopo due anni. Quartararo punta all’allungo, Márquez cerca conferme dopo la vittoria al Sachsenring.


Uno dei ritorni più importanti ed iconici nel calendario del Motomondiale 2021 sarà quello di Assen, per il 90° GP Olanda. La storica gara, una volta denominata Tourist Trophy van Assen, si svolgerà su un nastro d’asfalto che, nel corso degli anni, ha perso tanto della sfida che comportava fino a un paio di decenni fa, con rettilinei velocissimi costeggiati da tratti erbosi e curve nel quale era facile cadere nella trappola della via di fuga in ghiaia, il tutto in oltre sei chilometri di pista. Nonostante questo, una vittoria su questo tracciato ha ancora un grandissimo significato.

Assen rappresenta la nona prova del campionato MotoGP. Arriva appena sette giorni dopo il Gran Premio di Germania al Sachsenring, che ha visto il ritorno al successo di Marc Márquez e della Honda, dopo quasi 600 giorni di digiuno dovuti principalmente all’infortunio all’omero destro di Márquez.

Anche se la vittoria dello spagnolo ha avuto del miracoloso, specie considerando una forma fisica non ancora perfetta, la pista di Assen potrebbe immediatamente riportare alla dura realtà il #93. Il tracciato olandese volge in senso orario e ha un sacco di tratti in cui si sta per parecchi secondi piegato sulla destra, e non bisogna nemmeno dimenticare il terzo settore, rimasto fedele alla vecchia conformazione con curve a destra molto veloci. Anche in Germania queste si sono dimostrate ancora complicate da affrontare per Márquez, dunque replicare la vittoria ottenuta in Sassonia sarà molto difficile.

Mentre il “Cabroncito” riportava al successo la RC213V, gli altri hondisti hanno continuato ad arrancare, a cominciare dal fratello di Marc, Álex Márquez, che ha concluso anzitempo sia la sua gara che quella di Danilo Petrucci con un incidente in curva 1, dopo pochissimi giri. Pol Espargaró, sulla seconda Honda Repsol, è riuscito ad ottenere una top ten comunque importante per il morale, anche se vedere un Márquez vincere in quelle condizioni fisiche e sulla stessa moto avrà di certo costituito un colpo psicologico importante. Takaaki Nakagami ha ottenuto tre punti col 13° posto, ma il bilancio della Casa dell’Ala Dorata potrebbe essere anche più magro ad Assen, pista che, in teoria, favorisce altri marchi.

I progressi della KTM e del team Red Bull sono stati ampiamente ripagati da Miguel Oliveira anche al Sachsenring, dove il portoghese ha agguantato un secondo posto importantissimo e che arricchisce il bottino ottenuto in queste ultime tre gare, con 65 punti totali. 57 punti di ritardo dal leader della classifica rimangono tanti e lo stato di forma attuale del pacchetto Oliveira-KTM fa crescere il rammarico per un inizio di stagione davvero deludente. Anche Brad Binder ha confermato i progressi della RC16 factory, col quarto posto ottenuto in rimonta dalla 13a posizione.

La squadra Tech3 deve ancora valutare su che coppia puntare per il 2022. Con l’annuncio di Remy Gardner, la contesa per l’ultima sella disponibile tra Iker Lecuona e Danilo Petrucci non ha portato i frutti sperati in Germania, con “Petrux” pure costretto al ritiro per cause altrui. Ad Assen, pista dalle caratteristiche ben diverse dal Sachsenring, appare difficile che le moto di Mattighofen stiano ancora davanti, ma non impossibile.

Fabio Quartararo, in fin dei conti, ha lasciato la Germania col sorriso sulle labbra, grazie all’aumento del vantaggio nella classifica iridata nei confronti dei tre principali inseguitori, Johann Zarco (a -22 punti), Jack Miller (-31) e Francesco Bagnaia (-32). Anche se il bottino ottenuto col terzo posto non ha permesso ad “El Diablo” di scappare in solitaria, la pista di Assen potrebbe permettergli di assestare un colpo importante alle speranze iridate dei tre ducatisti.

Ciò che potrebbe preoccupare di più è l’andamento della Yamaha nel suo complesso: dopo otto gare Quartararo ha 131 punti, ma gli altri suoi compagni di marca raggiungono insieme quota 132, appena uno in più del solo pilota di punta del team Monster Energy. Ciò che ha maggiormente shockato in Germania è il crollo di Maverick Viñales, caduto in qualifica e giunto addirittura ultimo in gara; il suo distacco nella generale è salito a 56 punti ed è subito davanti ad Oliveira in campionato, in sesta posizione. I due piloti del team Petronas sono andati poco meglio, con Rossi 14° e Franco Morbidelli addirittura 18° e, tanto per non farsi mancare nulla, la squadra malese non potrà contare sul pilota italo-brasiliano in quel di Assen, a causa di un infortunio al ginocchio sinistro. Non è stato ancora annunciato un sostituto.

Pur considerando la perdita di punti, il bilancio del team Ducati non è stato poi così male, viste le note difficoltà della Desmosedici al Sachsenring. Il quinto posto di Francesco Bagnaia ha più il sapore di occasione sprecata per via dell’ennesima qualifica rovinata dalle bandiere gialle e per la brutta partenza della domenica, che l’ha costretto a rimontare furiosamente dalla 14a posizione del primo passaggio alla top five finale. Il suo compagno Miller ha chiuso a soli cinque decimi dal torinese, ma conoscendo la sua buona affinità col Sachsenring ci si poteva aspettare qualcosa di più.

I piloti del team Pramac, durante le qualifiche in Germania, hanno rubato la scena tra la pole di Zarco e l’ottima settima posizione di Jorge Martín, ancora convalescente dalle fratture rimediate a Portimão. Sfortunatamente il bilancio in gara è stato molto meno positivo, col francese solo ottavo e lo spagnolo 12°. Marini e Bastianini hanno duellato per l’ultimo punto disponibile, andato a favore del fratellastro di Valentino Rossi, ma guardando ad Assen la situazione del team Ducati potrebbe non essere rosa e fiori nemmeno qui. Ciò che potrebbe dare una mano alla Casa di Borgo Panigale è un possibile intervento della pioggia.

L’Aprilia si è dimostrata la rivelazione del weekend col settimo posto di Aleix Espargaró in gara, un risultato che, per quanto buono, non rispecchia il livello dimostrato dalla RS-GP21 durante tutto il weekend al Sachsenring. La prima fila al sabato (risultato ottenuto per la prima volta da una moto di Noale in MotoGP) e i primi giri passati a lottare per la testa della corsa sono una prova più che concreta di come l’Aprilia abbia ora un progetto sul quale puntare. Lorenzo Savadori purtroppo è caduto e non ha portato a casa altri punti importanti per il team Gresini, che va verso il 2022 per un passaggio a Ducati oramai prossimo.

La vera delusione del weekend tedesco è stata la Suzuki. Il ritorno in pista di Álex Rins l’ha portato all’11° posto, il quale rappresenta sì i primi punti in classifica dopo un periodo tremendo e cinque zeri raccolti nelle ultime cinque gare, ma si tratta di un risultato pur sempre magrissimo viste le ambizioni di inizio stagione. Al campione del mondo Joan Mir non è andata molto meglio, col nono posto finale dopo una rimonta dalla 16a casella della griglia, cosa che rende la difesa dell’ipotetico #1 da campione in carica sempre più un miraggio. In Olanda è necessaria una risposta dal team Ecstar.

Moto2

Nella sfida a due tra Remy Gardner e Raúl Fernández, il grande equilibrio tra l’australiano e lo spagnolo si è spezzato (forse definitivamente) in Germania, con la caduta dello spagnolo mentre era all’inseguimento di Gardner in prima posizione. La poca esperienza del debuttante, un elemento comunque da non sottovalutare nonostante i grandi risultati ottenuti, potrebbe essere il tallone d’Achille su cui il figlio d’arte dovrà puntare per mettere sotto pressione il suo compagno di squadra.

Gli altri piloti sono stati oramai ridotti a meri spettatori di questo duello. Arón Canet e Marco Bezzecchi hanno concluso il podio davanti a Fabio Di Giannantonio (prossimo al passaggio in MotoGP) e a Sam Lowes. Con un vantaggio di 36 punti in campionato, Gardner potrà ora dormire sonni tranquilli per un po’, mentre Fernández dovrà cominciare la sua rimonta già da Assen.

Moto3

Pur non essendoci stato un cambio di rotta deciso, il comportamento dei piloti della Moto3 al Sachsenring è stato decisamente più consono e meno garibaldino rispetto a quanto visto a Barcellona, con la direzione gara che ha fatto il suo per punire immediatamente i contatti di gara più gravi. La vittoria è tornata a sorridere a Pedro Acosta, che vanta ora quattro successi dopo le difficoltà riscontrate in Italia e in Catalogna. Il gap nella generale è tornato a salire a 55 punti.

Il suo principale avversario di questa prima metà di campionato, Sergio García, ha chiuso solo al settimo posto al Sachsenring e ha perso lo slancio che aveva ottenuto dopo le vittorie a Le Mans e al Montmelò. A concludere il podio ci hanno pensato la sorpresa Kaito Toba e Dennis Foggia, che si è così rifatto dello zero nell’ultimo GP conquistando il suo terzo podio stagionale. Da segnalare anche la bella prestazione di Elia Bartolini in quanto sostituto di Carlos Tatay (12°), mentre Jaume Masiá (scivolato alla 1), Gabriel Rodrigo (caduto anche lui) e Romano Fenati (solo 13° e rallentato da una penalità) sono stati gli sconfitti del weekend tedesco. Assen, nel 2019, ha regalato una delle gare più movimentate di sempre per la classe leggera; la speranza è che ci sia sì esaltazione ed azione in pista, ma non manovre scorrette oppure oltre il limite.

MotoE

Per la prima volta la categoria 100% elettrica farà il suo debutto ad Assen. Il GP Olanda dà anche il via alla seconda parte della stagione composta da sei round, con Alessandro Zaccone ancora leader della serie con 54 punti, contro i 53 di Dominique Aegerter, suo primo inseguitore. Miquel Pons, dopo la vittoria a Barcellona, è salito al quarto posto con 36 punti.

Difficile azzardare un pronostico per la MotoE in questo fine settimana. Le Energica Ego Corsa non hanno mai disputato un GP qui e l’eventuale esperienza dell’aver già corso qui in classi differenti potrà rivelarsi fondamentale.

Per il weekend di Assen sono previste temperature piuttosto basse nonostante sia giugno inoltrato, ma soprattutto le possibilità che la pioggia possa scombussolare i piani di piloti e team sono sopra il 50% (specie per la giornata di sabato). La visione in diretta tornerà ad essere un’esclusiva di Sky e DAZN, mentre gli utenti su TV8 potranno guardarsi prove ufficiali e gare solo in differita. Il palinsesto sarà quello solito nonostante la concomitanza con la F1, con la MotoE a chiudere il weekend con la propria gara alle 15:30 di domenica 27 giugno.

INFO TRACCIATO

Lunghezza tracciato: 4.555 m
Rettilineo principale: 487 m
Curve: 18 (6 a sinistra, 12 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:32.017 (Fabio Quartararo, Yamaha, 2019)

ALBO D’ORO

ORARI TELEVISIVI*

Venerdì 25 giugno 2021

09:00 – FP1 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
09:55 – FP1 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
10:55 – FP1 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
13:15 – FP2 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
14:10 – FP2 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
15:10 – FP2 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)

Sabato 26 giugno 2021

09:00 – FP3 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
09:55 – FP3 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
10:55 – FP3 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
12:35 – Q1 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
13:00 – Q2 Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
13:30 – FP4 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
14:10 – Q1 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
14:35 – Q2 MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
15:10 – Q1 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
15:35 – Q2 Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
16:10 – EP MotoE (Sky Sport MotoGP)
16:30 – Qualifiche Motomondiale (TV8)

Domenica 27 giugno 2021

08:40 – WUP Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
09:10 – WUP Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
09:40 – WUP MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
11:00 – Gara Moto3 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
12:20 – Gara Moto2 (Sky Sport MotoGP, DAZN)
14:00 – Gara MotoGP (Sky Sport MotoGP, DAZN)
14:05 – Gara Moto3 (TV8)
15:25 – Gara Moto2 (TV8)
15:30 – Gara MotoE (Sky Sport MotoGP)
17:05 – Gara MotoGP (TV8)
18:00 – Gara MotoE (TV8)

*: in grassetto gli orari in diretta

Fonte immagine: motogp.com

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