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Motomondiale | GP Malesia 2019, sintesi prove libere del venerdì

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 1 Novembre 2019 - 17:18
Tempo di lettura: 6 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Motomondiale | GP Malesia 2019, sintesi prove libere del venerdì
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Le prime prove del Gran Premio della Malesia della classe MotoGP hanno visto, in merito al giro secco, un dominatore assoluto. Fabio Quartararo non è stato solo il più veloce in assoluto in entrambe le prove libere svolte, ma è anche diventato l’uomo più veloce di sempre su questa pista, il primo (e finora unico) a scendere sotto il muro dell’1:59, grazie al suo 1:58.576. Il record di Daniel Pedrosa del 2015 era però già diventato un ricordo nella prima prova libera, quando a “El Diablo” sono bastati due giri di time attack per stampare il nuovo giro più veloce.

La giornata è stata piuttosto positiva per la Yamaha e in particolare per il team Petronas SRT: sul tracciato di casa le M1 semi-ufficiali si sono assicurate il primo e il secondo posto nel venerdì, grazie anche a Franco Morbidelli (staccato però di sei decimi dal compagno di squadra). L’italo-brasiliano ha stampato il suo miglior tempo nella FP1 e la stessa cosa vale per Maverick Viñales, quarto nella combinata ma senza aver disputato un grandissimo attacco al tempo durante la parte finale della FP2; sarà fondamentale tenere d’occhio lo spagnolo, velocissimo sul passo e in particolare nel suo ultimo run pomeridiano, con gomme medie. Bene anche Rossi, terzo nella FP2 e quinto nella combinata, capace di portare la quarta Yamaha su quattro in top five.

L’unico “imbucato” in mezzo al gruppone Yamaha è Andrea Dovizioso su Ducati. In una delle sue piste preferite il forlivese si è momentaneamente aggiudicato l’ingresso diretto in Q2 grazie al terzo tempo della combinata, ma osservando il passo il vicecampione del mondo non sembra esser messo benissimo, non quanto le Yamaha almeno. L’altra Ducati che è riuscita a entrare in top ten è quella di Jack Miller in ottava posizione, mentre ha mancato di un soffio l’ingresso Francesco Bagnaia, cacciato fuori da Cal Crutchlow all’ultimo minuto della FP2. Solo 13° Petrucci.

Come sempre, quando Márquez non si trova nelle prime posizioni di un turno, non bisogna mai farsi ingannare guardando al mero risultato. Lo spagnolo del team Repsol HRC ha chiuso solo 13° la seconda sessione a oltre un secondo e mezzo, ma il passo mostrato gli dovrebbe permettere di essere in grado di giocarsela con le Yamaha, quantomeno quelle di Quartararo e Morbidelli. La situazione delle altre Honda spazia dal passabile al problematico: Crutchlow è stato bravo nel suo ultimo giro lanciato a strappare la decima posizione a “Pecco” Bagnaia, prestazione che gli potrebbe valere la Q2 automatica se domani piovesse, mentre Jorge Lorenzo ha chiuso 17° a 2.2 secondi da Quartararo. L’altro francese in griglia, Johann Zarco, è stato protagonista della sua prima scivolata con la Honda e ciò non gli ha permesso di migliorare granché il suo tempo nella FP2; solo un 14° tempo per lui.

Le Suzuki di Álex Rins e Joan Mir sono riuscite a scendere sotto il muro dei due minuti di tempo, ma in top ten troviamo solo quella del pilota attualmente terzo nella classifica iridata. Il sesto posto nella seconda sessione è positivo e dà anche speranza il secondo run di tre giri fatto dal #42, più o meno sul 2:00.2-2:00.4 di ritmo, svolto con gomme medie; c’è però da sperare che lo spagnolo rimedi una buona posizione di partenza sullo schieramento, in modo da evitare l’ennesima rimonta da centro gruppo. Il suo compagno, il rookie Joan Mir, ha invece portato a casa un 12° tempo.

Nella lotta per essere la quinta forza del campionato, l’Aprilia ha, per il momento, di nuovo sopravanzato la KTM con il nono posto della combinata, grazie ad Aleix Espargaró. Dopo la bella prestazione di Phillip Island il team Gresini pare essere rinvigorito ma c’è anche da segnalare la scivolata di Andrea Iannone nell’ultimo terzo del turno finale; l’abruzzese non è andato oltre a un 18° posto in queste prove.

Le RC16 della Casa di Mattighofen sono tutte fuori dalla Q2 virtuale, ma soprattutto occupano tutte le ultime cinque posizioni della classifica. Con il forfait di Miguel Oliveira a causa dell’infortunio rimediato a Phillip Island, il team Tech3 potrà contare solo sul pilota di casa Syahrin e sperare in un moto d’orgoglio del #55, ma anche Pol Espargaró e Mika Kallio con le moto 100% ufficiali stanno pagando dazio, specie il finlandese che si è classificato ultimo a un secondo dal compagno e a quasi tre e mezzo da Viñales. Paradossale come questa situazione sia così difficile anche a Sepang, dove il motore (di cui le KTM dispongono sicuramente) conta parecchio.

La lotta per il titolo mondiale della Moto2 si è fatta accesa già nelle prove libere, ma in testa alla classifica della seconda prova troviamo colui che potrebbe essere il vero arbitro della contesa. Il buon momento di Jorge Martín sembra non essere finito dopo il doppio podio nelle ultime due gare e nella FP2 non solo si è migliorato di un secondo e mezzo rispetto alla prima sessione, ma è stato anche l’unico a scendere sotto il muro del 2:05. I quattro contendenti al titolo rimasti si trovano tutti nelle prime posizioni, per la precisione della terza alla sesta piazza, con Álex Márquez che precede Binder, Navarro e Lüthi. Il sudafricano è stato l’unico tra i primissimi a stampare il proprio tempo migliore nella prima sessione, ma guardando con un occhio alla gara di domenica sarà interessante capire se Binder avrà il giusto supporto anche dal compagno Martín. I due ex-contendenti al titolo, Augusto Fernández e Luca Marini, hanno avuto un venerdì non proprio stellare e sono riusciti a entrare nei primi quattordici di poco (con il pilota Sky l’ultimo dei piloti in classifica a girare sotto il 2:07). Gli altri italiani in Q2 al momento sono Di Giannantonio con la Speed Up e Mattia Pasini con la Kalex del team Tasca Racing.

Nella Moto3 il pilota che pare aver più brillato nel computo delle due sessioni è stato Andrea Migno, con un primo posto nella FP1 e un quinto nella FP2. Nella prima sessione, su pista umida, i piloti hanno potuto usare le slick solo negli ultimi minuti, e ovviamente i tempi sono poi calati drasticamente nella seconda, con Kaito Toba al comando. Doppietta giapponese davanti grazie anche a Tatsuki Suzuki, con terzo Darryn Binder. In top ten, oltre a Migno, per gli italiani troviamo anche Romano Fenati e Tony Arbolino, mentre è 13° il neocampione del mondo Lorenzo Dalla Porta. Non è presente invece Albert Arenas, 19° e dietro a Rodrigo.

Qui i risultati della FP1 MotoGP, della FP2, l’analisi dei passi gara di quest’ultima e infine la combinata.

Fonte immagine: sepangracingteam.com


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