Ci stiamo avvicinando al tramonto della stagione 2019 del Motomondiale. Mancano solo due tappe alla conclusione e la prima di queste si svolgerà in Malesia, al Sepang International Circuit a sud di Kuala Lumpur. Si tratta di una pista nata nel 1999 per mano dell’ingegnere Hermann Tilke e che ha potuto ospitare alcune delle categorie più importanti a livello mondiale, come la Formula 1, la Superbike, il Blancpain e, ovviamente, la MotoGP. Quest’anno cade il ventennale del tracciato, nonché quello dalla prima visita del Circus delle due ruote nel ’99, battezzato dalla vittoria di Kenny Roberts jr. e della Suzuki nella 500cc.
La stagione 2019 della MotoGP ha visto poca battaglia in testa della classifica, ma non possiamo dire che siano mancate le lotte corpo a corpo o i duelli all’ultimo giro, spesso con protagonista il campione del mondo Marc Márquez. In Australia lo spagnolo ha rotto il tabù del successo nello stesso anno del titolo mondiale, domando all’ultimo giro un arrembante Maverick Viñales e conquistando l’11a vittoria di un’annata spaziale. Questo è stato il 55° successo in classe regina, uno in più di Mick Doohan, ma c’è da sottolineare come, di questo passo, Márquez potrebbe eguagliare il suo stesso record di vittorie in una singola annata (13 successi ottenuti nel 2014). Mentre Jorge Lorenzo ha continuato ad annaspare, nel box LCR c’è molto fermento: nonostante un 13° posto forse non proprio esaltante, Johann Zarco ha comunque dato segnali positivi sulla Honda 2018 e ovviamente in tanti si aspettano un ulteriore balzo in avanti a Sepang; non se lo aspetta però Cal Crutchlow che, dopo un ottimo secondo posto raccolto su una delle sue piste preferite, non ha risparmiato critiche al transalpino, come non le aveva risparmiate a Takaaki Nakagami.
Andrea Dovizioso è, per la terza volta consecutiva, vicecampione del mondo della MotoGP. Il settimo posto in Australia è bastato per allontanare Rins e Viñales in graduatoria ed essere di nuovo il numero due al mondo. Non che ci sia molto da gioire in merito, soprattutto dopo un podio sfumato per un errore all’ultimo giro alla Southern Loop, anche perché a causa di questo risultato e della rovinosa caduta di Danilo Petrucci alla seconda curva, ora il team Honda Repsol dista un solo punto dalla squadra Ducati nella classifica dei team, che sarebbe al più un premio di consolazione. Nell’ultima gara ha invece brillato il team Pramac, portando i suoi due piloti, Jack Miller e Francesco Bagnaia, al terzo e quarto posto (il miglior risultato complessivo del team senese in questa stagione).
Una tappa che si preannunciava come tra le più favorevoli a casa Yamaha, alla fine si è trasformata in un autentico disastro. Maverick Viñales ha sì tentato il tutto per tutto cercando di togliere a Márquez l’ennesima gioia di questa stagione, ma la caduta alla curva 10 gli ha negato sia un podio certo che anche la terza posizione nel campionato, almeno per ora. A Valentino Rossi non è andata meglio nonostante le prime battute di gara passate al comando, e così anche la gara di Phillip Island è andata in archivio con un mesto risultato per il “Dottore”. Rossi a Sepang ha lottato per il successo fino agli ultimi tre giri lo scorso anno, prima di cadere davanti a Márquez alla prima curva, cosa che spera di non ripetere se si dovesse trovare nella medesima situazione. La gara di Sepang sarà quella di casa per il team Petronas SRT e sia Fabio Quartararo, vittima di un errore e dell’effetto domino scatenato da Petrucci alla seconda curva dell’ultima gara, sia Franco Morbidelli, solo 11° in Australia, sono vogliosi di rivincita.
Una delle sorprese più piacevoli del Gran Premio d’Australia è stato Joan Mir, quinto in una gara di gruppo in cui l’esperienza nelle battaglie corpo a corpo era fondamentale, ma con una buona dose del suo talento l’ex-campione del mondo della Moto3 ha portato la Suzuki in alto in classifica. Non si può dire lo stesso invece di Álex Rins: dalla vittoria di Silverstone ha conquistato la top five una sola volta (a Buriram) e nonostante i sette punti guadagnati nella generale grazie allo “zero” di Viñales, il #42 rischia seriamente di mollare la terza piazza a favore del rivale. Difficile aspettarsi qualcosa di buono dalla GSX-RR anche a Sepang, visti i lunghi rettilinei presenti.
I buoni progressi della KTM, in primis con Pol Espargaró, non si sono più visti in questo ultimo terzo di stagione. La RC16 ha racimolato solo un 12° posto nel Gran Premio d’Australia con lo spagnolo e la Casa di Mattighofen ha fatto discutere più per i progetti del 2020 che per le prestazioni in pista, con la promozione di Brad Binder al team KTM ufficiale e l’inserimento di Iker Lecuona nella squadra Tech3. Non è stato un weekend affatto facile per Miguel Oliveira: oltre alle tensioni nel box per esser stato scartato a favore dell’ex-compagno Binder, il portoghese è stato protagonista di un bruttissimo volo durante la FP4 causato dai forti venti a Phillip Island, che non gli ha permesso di correre la domenica. Ciò ha fatto partire anche una forte lamentela da parte dei piloti in merito alla sicurezza, con lo spostamento delle qualifiche alla domenica e una gara che ha rischiato persino la cancellazione, anche se fortunatamente il tempo ha detto bene permettendo ai piloti della classe regina di gareggiare.
La vera favola dell’Australia l’ha raccontata l’Aprilia, in particolare Andrea Iannone grazie al suo sesto posto, miglior risultato della sua stagione. La gara di “The Maniac” non è stata emozionante solo per il risultato, ma anche per la capacità di riportare in testa un’Aprilia in una gara della classe regina, cosa che non succedeva dai tempi di Jeremy McWilliams. Il GP australiano ha evidenziato anche la palese carenza del motore Aprilia, cosa su cui i tecnici di Noale dovranno lavorare nel discusso modello rivoluzionario del 2020. Anche Aleix Espargaró, decimo, è stato protagonista di una buona gara.
In Moto2 Brad Binder non ha deluso le aspettative e ha festeggiato la sua promozione nel team Factory MotoGP del 2020 con la terza vittoria stagionale, lo stesso numero dell’anno precedente. E’ stata persino una doppietta per Ajo grazie al secondo posto di Jorge Martín, nonché un segno di come, seppur tardivamente, la KTM abbia trovato la via giusta col telaio abbinato al motore Triumph tre cilindri. Il titolo della Moto2 rimane l’unico ancora da decidere e le sorti del campionato potrebbero non essere così scontate: Álex Márquez ha sì escluso dalla contesa Luca Marini e Augusto Fernández nell’ultima gara, ma gli rimangono ancora tre avversari da sormontare e, nelle ultime due gare, la strategia di gestire il vantaggio ha cominciato a diventare deleteria per il fratello di Marc. Per ottenere il suo secondo titolo, Márquez dovrà conservare i punti di vantaggio che ha al momento su Lüthi, Binder e Navarro, cosa per nulla facile in una pista dove può contare, come migliori risultati, un quarto posto in Moto3 e una pole position nel 2018. Può puntare invece ben più in alto Luca Marini, vincitore qui dodici mesi fa ma vittima incolpevole di Lecuona nell’ultima gara (insieme al futuro compagno Marco Bezzecchi).
Il titolo mondiale della Moto3 si è alla fine deciso con largo anticipo e anche quest’anno l’Italia può festeggiare un alloro nel Motomondiale. Dopo Franco Morbidelli nel 2017 e Francesco Bagnaia nel 2018 per la Moto2, è stato il turno di Lorenzo Dalla Porta, in passato già vincitore del CIV e del CEV. Il pilota di Prato ha centrato il bersaglio al suo terzo anno completo nella categoria, con una serie di risultati incredibili che gli hanno permesso di concludere la pratica iridata con largo anticipo. Dall’altro canto, la trasferta asiatico-oceanica dei suoi due avversari, Canet e Arbolino, è stata tutt’altro che da ricordare tra errori, sfortune e brutte gare in generale, ma i due non possono comunque lamentarsi nel computo finale del loro anno. Sepang e Valencia saranno le passerelle di Dalla Porta, il giusto antipasto prima di iniziare la propria avventura in Moto2 con Italtrans. E’ difficile fare un pronostico per il podio, poiché gli ultimi due vincitori, Mir e Martín, sono poi passati immediatamente alla Moto2 dopo i rispettivi mondiali.
Se il freddo e il brutto tempo non fossero stati sufficienti in Australia, in Malesia la pioggia potrebbe non lasciar tregua in nessuna delle tre giornate ai protagonisti delle tre classi, mentre le temperature dovrebbero rimanere altissime, come da prassi qui. In merito a dove sarà possibile vedere il Gran Premio, questa sarà l’ultima gara in cui Sky Sport avrà l’esclusiva della diretta, mentre per il gran finale alla pista dedicata a Ricardo Tormo anche TV8 trasmetterà il tutto in live.
INFO TRACCIATO
Lunghezza tracciato: 5.542 m
Rettilineo principale: 920 m
Curve: 15 (5 a sinistra, 10 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:59.053 (Dani Pedrosa, Honda, 2015)
ALBO D’ORO
ORARI TELEVISIVI*
Venerdì 1 novembre 2019
02:00 – FP1 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
02:55 – FP1 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
03:50 – FP1 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
06:15 – FP2 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
07:10 – FP2 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
08:05 – FP2 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
Sabato 2 novembre 2019
02:00 – FP3 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
02:55 – FP3 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
03:50 – FP3 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
05:35 – Q1 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
06:00 – Q2 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
06:30 – Q1 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
06:55 – Q2 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
07:25 – FP4 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
08:05 – Q1 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
08:30 – Q2 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
14:00 – Qualifiche Motomondiale (TV8)
Domenica 3 novembre 2019
01:40 – WUP Moto3 (Sky Sport MotoGP)
02:10 – WUP Moto2 (Sky Sport MotoGP)
02:40 – WUP MotoGP (Sky Sport MotoGP)
05:00 – Gara Moto3 (Sky Sport MotoGP)
06:20 – Gara Moto2 (Sky Sport MotoGP)
08:00 – Gara MotoGP (Sky Sport MotoGP)
11:00 – Gara Moto3 (TV8)
12:20 – Gara Moto2 (TV8)
14:00 – Gara MotoGP (TV8)
*(in grassetto gli orari in diretta)
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