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Motomondiale | GP Indonesia 2022, sintesi delle FP2

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 18 Marzo 2022 - 09:33
Tempo di lettura: 5 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Motomondiale | GP Indonesia 2022, sintesi delle FP2
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Inizia la lotta per il passaggio diretto in Q2, Yamaha risponde alla grande con Quartararo primo e Morbidelli secondo. Molti big momentaneamente fuori dalla top ten.


Nemmeno il tempo di ragionare sui valori in campo visti durante la FP1 che la FP2 ha sovvertito quasi completamente i possibili pronostici del GP Indonesia 2022. La classe MotoGP, durante il mattino, ha avuto le condizioni di pista migliori, ma anch’essa ha beneficiato del netto miglioramento del pomeriggio dando una mano a certe squadre e creando grattacapi per altre. Le tre categorie del Motomondiale rimangono incertissime.

Se nella prima sessione, infatti, erano state le Honda a dettare legge, nella seconda è tornata prepotentemente in auge la Yamaha che ha piazzato nelle prime due posizioni i propri piloti ufficiali. Fabio Quartararo e Franco Morbidelli si ritrovano davanti col franco-siciliano a precedere l’italo-brasiliano di 0”03, col miglior tempo fatto dal campione del mondo in 1:31.608 (nonostante lo spegnimento della sua M1 a causa del danneggiamento di un cavo del controllo elettronico). Finalmente si è tornati sui tempi segnati durante i test di febbraio.

La Yamaha è andata vicina a piazzare tutt’e tre le M1 ufficiali nei dieci, ma Andrea Dovizioso è stato scalzato all’ultimo secondo da Álex Rins e si è ritrovato 11°. Tuttavia, l’ex-campione della 125cc ha dimostrato di avere del potenziale e, se il maltempo non dovesse disturbare la MotoGP nella FP3, l’accesso diretto alla Q2 sarebbe alla portata.

Passi in avanti anche per Ducati, che completa il “podio” della FP2 grazie a Johann Zarco. Come stamattina il francese non si è messo alla ribalta ma ha piazzato i colpi giusti al momento giusto, precedendo anche il compagno Jorge Martín di poco più di un centesimo. La terza GP22 a stare nelle prime posizioni è la #43, gestita da Ducati Corse e guidata da Jack Miller (sesto).

Manca clamorosamente la Ducati di Francesco Bagnaia, addirittura 21° a fine sessione. Il torinese, però, è stato parecchio sfortunato nel suo time attack, iniziato troppo tardi e penalizzato dalle cadute occorse ad Enea Bastianini e a Marc Márquez. E’ beffardo come proprio la “Bestia”, sulla Ducati GP21 del team Gresini, sia riuscito invece a completare il poker delle “Rosse” nelle prime posizioni col quinto posto, nonostante la scivolata.

Marc Márquez, invece, non ha avuto la stessa fortuna. Come Bagnaia il “Cabroncito” si trova nelle retrovie in 22a posizione dopo una perdita d’anteriore alla curva 11, in cui la manopola del gas della sua Honda è rimasta parecchio danneggiata; nessuna conseguenza per il pilota, invece. Situazione completamente stravolta per la Casa giapponese, poiché Pol Espargaró è sprofondato a sua volta al 19° posto. Il migliore degli hondisti è dunque Nakagami, 12°.

Cambiata di poco la situazione di Aprilia, con Aleix Espargaró sempre nei dieci e Maverick Viñales sempre alle sue spalle. In questo turno il #12 è stato decisamente più incisivo e ha sfiorato l’accesso nei dieci in più occasioni, ma alla fine per lui c’è stato solo un 13° posto. Continua invece il bel lavoro del maggiore dei fratelli Espargaró, molto vicino al gruppone Ducati.

Anche il pomeriggio della Suzuki ha seguito questo andazzo: Rins è stato capace d’inserirsi nei dieci in extremis, mentre Joan Mir, forse a sua volta svantaggiato dalle bandiere gialle del finale, dovrà risollevarsi domani mattina dalla 20a piazza. Forse questa pista, in cui serve più una guida tondeggiante che spigolosa, non sta aiutando l’ex-campione del mondo.

Ben più equilibrata la situazione in KTM, con Miguel Oliveira stavolta alle spalle di Brad Binder ma comunque nono, mentre il sudafricano si trova all’ottavo posto. I due piloti Red Bull non sono stati in grado di abbattere il muro del ’32 ma il giro secco non è propriamente il punto forte della RC16, perciò in ottica gara la coppia gestita da Francesco Guidotti può ben sperare.

Moto2

Se nella FP1 i tempi hanno fatto fatica a scendere tanto da rischiare che fossero più alti di quelli della Moto3, nella FP2 la classe di mezzo ha potuto lottare davvero fino all’ultimo secondo per l’ingresso diretto in Q2 nei primi quattordici. Tuttavia, la classifica stilata è ancora provvisoria, poiché nei minuti finali i commissari hanno dovuto sventolare le bandiere gialle e i tempi fatti in quel lasso di tempo dovrebbero essere cancellati.

E’ invece una certezza il primo posto di Jake Dixon sulla Kalex GasGas del team Aspar; l’inglese è stato anche l’unico a girare sotto l’1:36 col suo 1:35.897 ed ha fatto una discreta differenza. Ci sono state diverse cadute dovute a molteplici perdite di posteriore, tra cui quelle di Sam Lowes, Arón Canet e Pedro Acosta. Lo “Squalo”, in particolare, è sotto investigazione per essere scivolato in un tratto in cui la bandiera gialla era già esposta (proprio per la scivolata di Canet) e potrebbe quindi dover scontare una penalità in griglia.

Moto3

Con la pista in condizioni decisamente migliori, la Moto3 ha potuto dare fuoco alle polveri e a conquistare il primo posto nella combinata del venerdì, in 1:40.960, è stato un pilota del team Snipers. Ma se al mattino era stato Alberto Surra a primeggiare nel pomeriggio è toccato ad Andrea Migno, unico pilota sotto il ’41 in questa sessione.

E’ stata un’ottima FP2 per gli italiani, con Dennis Foggia in terza posizione a quasi tre decimi dal connazionale; “The Rocket” ha dimostrato di avere qualche asso nella manica nel suo giro finale, recuperando due decimi nel T4 della pista di Mandalika. In mezzo ai nostri portacolori c’è Carlos Tatay (CFMoto PrüstelGP), mentre completano la top five Ayumu Sasaki e Izan Guevara. Piuttosto indietro Sergio García, 16° a quasi un secondo da Migno.

Qui i risultati della FP2 MotoGP, i cronologici del turno e la combinata del venerdì della top class.

Fonti immagini: yamahamotogp.com, teamaspar.com, snipersteam.com


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