Le Honda dominano la sessione della MotoGP con Pol Espargaró e Marc Márquez terzo, in mezzo Oliveira. Morbidelli quarto con la gomma nuova al posteriore, 17° Quartararo.
Se ci si aspettava una FP1 del GP Indonesia in grado di diradare i dubbi sui valori in campo della MotoGP, chi credeva questo è stato prontamente deluso dalle condizioni climatiche e d’asfalto, che non hanno reso di facile lettura la situazione. A venticinque anni dall’ultima gara del Motomondiale svolta in questo Paese, l’edizione 2022 pare più incerta che mai.
Il tema di riferimento di questa mattinata indonesiana (e notte italiana) riguarda la Honda, capace di piazzare i propri due alfieri del team Repsol nelle prime tre posizioni. La Casa dell’Ala Dorata è stata quella che, per distacco, ha convinto maggiormente e che si è comportata meglio in condizioni di grip scarso, tanto da avere Pol Espargaró al primo posto in 1:33.499 e Marc Márquez terzo, poco più staccato.
Per fare questi tempi i due spagnoli non hanno nemmeno dovuto cambiare gli pneumatici, cercando continuità con un long run praticamente ininterrotto con una soluzione di gomme Soft-Medium. Molti hanno seguito questa strategia, ma per la Casa di Tokyo è piuttosto inusuale usare la morbida al davanti.
Stessa cosa per KTM, che vede Miguel Oliveira nel panino delle due RC213V ufficiali, a 0”04 di ritardo da “Polyccio”. Il portoghese ha il compito di riscattare la pessima figura del Gran Premio del Qatar e anche di prendersi una rivincita sul compagno Brad Binder, comunque in top ten con un buon settimo posto iniziale. Il #33 ha però un distacco piuttosto consistente di 0”8, altro tema della FP1 di oggi.
Dal terzo posto in poi, infatti, il solco è piuttosto ampio e persino Franco Morbidelli, attrezzato di una Yamaha ufficiale di una gomma Soft nuova al retrotreno, ha pagato 0”4 di ritardo dalle Honda. “Franky” è stato tra i pochissimi a sparare da subito la gomma morbida per fare il tempo, in modo da anticipare gli avversari in caso di FP2 o FP3 funestate dal maltempo.
La soluzione dell’italo-brasiliano è stata estrema, mentre quella del compagno Fabio Quartararo non ha pagato affatto. Nei minuti finali, con pista totalmente asciutta, il campione del mondo in carica ha deciso di usare una Hard al davanti ed una Medium al retrotreno, sprofondando al 17° posto con un gap di 1”3. “El Diablo” può giusto consolarsi al pensiero che, con la pista sempre più gommata, il gap potrebbe ridursi, ma in caso di pioggia si ritroverebbe punto e a capo.
Come Morbidelli anche Andrea Dovizioso, sulla terza M1 2021, ha sfruttato una prima gomma morbida dietro già nella FP1, ma un paio di giri in cui ha trovato traffico ed un Enea Bastianini a rallentarlo gli hanno tolto la chance di entrare nei dieci. “Dovi” è 12°, mentre il compagno Darryn Binder è ultimo a quasi quattro secondi.
La prima Ducati a comparire in classifica è quella Pramac Racing guidata da Johann Zarco. Il #5 è stato tra i primi sin da subito e alla fine si è messo in una buona posizione in vista della qualifica di domani, al contrario del compagno Jorge Martín che, un po’ a sorpresa, si è ritrovato 21° in classifica.
Altre due Ducati si sono inserite nei dieci a fine turno, la GP21 di Enea Bastianini e la GP22 di Francesco Bagnaia. Il riminese, carico dalla vittoria in Qatar, è sembrato piuttosto in difficoltà durante la sessione ma ha saputo sfruttare il miglioramento della pista chiudendo ottavo, proprio davanti al torinese. Solo 11° Jack Miller, buttato fuori dalla top ten proprio dall’ultimo miglioramento del pilota Gresini.
Ad occupare gli ultimi due posti in top ten ci sono due spagnoli, Aleix Espargaró e Joan Mir. Il primo, dopo una prima parte del turno più favorevole all’Aprilia di Maverick Viñales, ha ristabilito le gerarchie nel box finendo sesto contro il 15° tempo di “Top Gun”, staccato mezzo secondo da lui; il pilota Suzuki, invece, ha salvato il posto nei dieci per il rotto della cuffia e la prestazione opaca delle moto di Hamamatsu mette in evidenza la difficoltà dei quattro cilindri in linea a Mandalika. Álex Rins, sulla seconda Suzuki, è addirittura 18°.
Moto2
Nonostante una breve spruzzata di pioggia che ha dato qualche preoccupazione in più, la Moto2 ha potuto svolgere il proprio turno senza intoppi. A dire il vero, fino a tre quarti della sessione i tempi sul giro sono rimasti addirittura più alti rispetto a quelli della Moto3, a causa dell’asfalto sporco ma troppo caldo che impediva alle gomme rain di lavorare al meglio.
In questa situazione l’esperienza di Sam Lowes, in quanto inglese ed esperto di condizioni miste, si è rivelata fondamentale per stampare il tempo migliore in 1:44.439 con le slick. Il pilota Marc VDS ha fatto 1”0 di differenza sul secondo classificato Joe Roberts e addirittura 2”4 sul compagno di squadra Tony Arbolino, a lungo in testa alla sessione finché si sono usate le rain. Quarto il dominatore del Qatar, Celestino Vietti Ramus.
Moto3
La categoria leggera, all’1:50 italiane, è stata la prima a saggiare la pista di Mandalika in una sessione ufficiale, nonché ad affrontare le condizioni di pista quasi surreali per via dello sporco sollevato dalle moto. Nonostante questo, i piloti hanno affermato di aver trovato un buon grip ed il migliore nella FP1 è stato Alberto Surra, in 1:51.050.
Il suo compagno Andrea Migno, vincitore del Gran Premio del Qatar, si trova solo 19° al momento, ma è chiaro come il primo turno sia stato di studio per tutti i piloti e che la classifica sia irrilevante. In ogni caso, va segnalate come i primi tre siano a meno di un decimo, con Deniz Öncü secondo ed Izan Guevara terzo.
Questi i risultati della FP1 MotoGP e l’analisi dei run effettuati.
Fonti immagini: hondaracingcorporation.com, marcvds.com, snipersteam.com
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