Motomondiale | GP Giappone 2019 – Anteprima

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
17 Ottobre 2019 - 16:51
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La 39a edizione del Gran Premio del Giappone si svolgerà al Twin Ring Motegi, pista di 4.801 metri nata nel 1997 e da sempre riconosciuta come proprietà del più grande marchio motoristico giapponese, Honda. Una pista che ha ospitato diverse categorie, come il Super GT giapponese, la CART/Champ Car e persino la Nascar, queste ultime sull’ovale sopraelevato e sotto cui i piloti del tracciato classico passano in uscita dalle curve 5 e 11. E’ da quindici anni che il Gran Premio del Giappone si svolge qui (più l’edizione del 1999 e le gare con la denominazione “GP del Pacifico”), dopo aver abbandonato la pista di Suzuka a seguito dell’incidente che ci ha portato via Daijirō Katō.

Mancano ancora quattro gare al termine della stagione 2019 della MotoGP, ma il titolo mondiale è stato già assegnato. Marc Márquez non ha fatto sconti a nessuno nemmeno a Buriram, vincendo per la seconda volta consecutiva il Gran Premio di Thailandia battendo Quartararo all’ultima curva e ottenendo, con ampio anticipo, il suo ottavo titolo iridato, il sesto nella classe regina.

Per il prossimo futuro non sembrano ancora esserci ostacoli totalmente convincenti nella rincorsa di Márquez a tanti altri record (primo fra tutti, i nove titoli mondiali al pari di Valentino Rossi), ma per ora il “Cabroncito” può concentrarsi sul correre a mente più libera le ultime gare del campionato. Mentre Márquez sarà in relativo relax, c’è fermento nell’altra parte del team Repsol e nel team LCR: Jorge Lorenzo, staccato 54 secondi dal compagno a Buriram, giunge sulla pista di casa della Casa dell’Ala Dorata con appena 23 punti all’attivo, sintomo sia che il progetto iniziale di dominare con entrambi i piloti sia stato un fallimento, sia di come, praticamente da solo, il campione del mondo potrebbe persino conquistare tutti e tre i titoli mondiali della categoria; nel team di Lucio Cecchinello la coppia Crutchlow-Nakagami correrà per l’ultima volta nel 2019 prima di dividersi, a causa dell’infortunio alla spalla destra del giapponese, il quale verrà sostituito da Johann Zarco.

A Buriram si è registrata un’altra gara in cui la Ducati non è stata affatto protagonista. Andrea Dovizioso ha fatto del suo meglio portando a casa il quarto posto che gli ha permesso di consolidare la seconda posizione in campionato, ma ha ammesso la totale mancanza di ritmo in confronto alle Yamaha e alla Honda #93. La bella prova di Borgo Panigale ad Aragón non ha avuto continuità e anche in Giappone, pista che lo scorso anno ha visto Márquez e Dovizioso affrontarsi nuovamente (fino alla caduta dell’italiano), si potrebbe assistere a un’altra gara in difesa per le GP19. Parlando degli altri piloti, Danilo Petrucci pareva essersi risvegliato nelle qualifiche della Thailandia ma la gara è stata deludente, frase che per “Petrux” si sta usando oramai troppo spesso in questa stagione; Jack Miller tenterà invece di rifarsi dall’errore grossolano sullo schieramento di Buriram, in cui la moto si è spenta proprio per un errore ammesso dall’australiano.

Nelle ultime due gare in cui la vittoria si è giocata negli ultimi passaggi, l’unico ad aver messo i bastoni fra le ruote di Marc Márquez, o che quantomeno ci ha provato, è stato Fabio Quartararo. Il francese continua a mancare il bersaglio grosso a causa dello spagnolo pigliatutto, ma l’occasione più ghiotta dell’anno potrebbe essere proprio Motegi, pista dove l’anno scorso ha trionfato in Moto2 prima di una squalifica dovuta alla pressione irregolare delle sue gomme Dunlop. Oltre a essere una consacrazione a big della categoria, sarebbe anche un bello smacco per la Honda da parte della Yamaha, sulla pista di proprietà della Casa dell’Ala Dorata. Intanto, nella generale, Maverick Viñales sta continuando a guadagnare terreno, in modo da ottenere un terzo posto in campionato che avrebbe dell’insperato, considerando dove si trovava in classifica dopo le prime sette gare. C’è poi il capitolo Valentino Rossi, che ha oramai solo due punti di vantaggio su Quartararo e che nell’ultima gara è stato l’ultimo degli yamahisti, in ottava posizione.

Álex Rins pare esser regredito al pilota poco incisivo in qualifica visto nel primo terzo di stagione, e i minacciosi Petrucci e soprattutto Viñales sono ancora vicini in classifica. Il terzo posto nel mondiale che Rins sta attualmente difendendo sarebbe il miglior risultato di un pilota Suzuki dai tempi del titolo iridato di Kenny Roberts jr. nel 2000, ma la GSX-RR pare esser stata relegata nuovamente a quarta forza da Misano in poi. Joan Mir sta continuando la sua crescita intanto e il buon settimo posto a Buriram conferma i progressi del debuttante spagnolo. L’anno scorso Rins terminò sul podio dietro alle Honda di Márquez e Crutchlow, mentre Mir, sulla Kalex del team Marc VDS, fece solo 11° in Moto2.

Le ultime due gare per KTM sono state un discreto calvario: Pol Espargaró, acciaccato dall’infortunio al polso rimediato in Aragona, ha dato il massimo nelle prove qualificandosi 11° in Thailandia, ma non ha potuto fare granché durante la gara, terminata in 13a posizione. Le prime due gare di Mika Kallio in questo 2019 sono state invece parecchio deludenti: zero punti racimolati e, a fronte di questo, si riducono le sue possibilità di salire per l’intera stagione 2020 sulla sella del team ufficiale. Da vedere in Giappone come andranno le moto austriache, in una pista con lunghi rettilinei nei quali la RC16 dovrebbe dare il meglio.

Infine il capitolo Aprilia: la bella prova di Aragón è stata subito oscurata dall’affidabilità precaria mostrata in Thailandia dalla moto, che ha tolto ad Aleix Espargaró una meritata top ten. Rimane invariato il discorso sulla RS-GP, il cui sviluppo è ormai fermo per il 2019 in modo da concentrarsi esclusivamente sul 2020. Andrea Iannone ha fatto ciò che ha potuto concludendo con un punticino la gara thailandese, mentre vedremo cosa saprà fare in una delle piste che l’ha visto trionfare nella Moto2.

E a proposito della classe di mezzo, la lotta in campionato, per quanto non sia serrata, potrebbe ancora riservare qualche sorpresa nei prossimi Gran Premi, in primis qui in Giappone: Álex Márquez giunge a Motegi, una delle sue piste preferite, con ancora 40 punti di vantaggio sul connazionale Augusto Fernández ed è proprio qui che potrebbe arrivare la stoccata decisiva verso il secondo titolo mondiale. Ma oltre al pilota del team HP40 Pons, deve guardarsi dal ritrovato Brad Binder, che sta mettendo insieme un ruolino di marcia strepitoso negli ultimi round: da Assen, il pilota KTM ha messo assieme due vittorie e sei podi e a dimostrazione delle sue qualità c’è stato il fantastico sorpasso all’esterno su Iker Lecuona a Buriram, che gli è valso la seconda posizione; il sudafricano è staccato di 44 punti e spera sia nell’appoggio costante del team, che nella competitività della moto per le ultime gare. Al Chang International Circuit è tornato a vincere Luca Marini, che ha risollevato una stagione iniziata in maniera brillante per l’Italia ma proseguita con molte più ombre.

Decisamente migliore l’andamento degli italiani in Moto3, in particolare Lorenzo Dalla Porta. Il pilota del team Leopard ha conquistato 20 punti preziosissimi in Thailandia e guida ora la classifica con 22 punti di vantaggio, grazie soprattutto allo “zero” di Arón Canet per (de)merito di Darryn Binder. La gara in Thailandia ha messo in mostra come alcuni dei piloti presenti in griglia siano troppo irruenti, tra cui il sudafricano ma anche il nostro Andrea Migno, caduto un’altra volta all’ultimo giro stendendo, come a Misano, Ai Ogura; Dorna dovrà agire in maniera più ferrea nei confronti di questi avvenimenti, che rischiano anche di falsare la lotta mondiale. In Giappone la Honda dovrebbe essere favorita essendo anche la pista di casa e spera nel recupero in extremis Tony Arbolino: l’italiano ha dovuto rallentare forzatamente nella scorsa gara a causa dei dolori alla mano destra, che l’hanno relegato a una deludente decima posizione e a 43 punti da Dalla Porta. Intanto c’è stato ancora qualche movimento di mercato: Albert Arenas, vincitore della scorsa gara, è stato premiato col rinnovo per il 2020 nel team di Jorge “Aspar” Martínez.

Il terribile tifone Hagibis che ha investito il Giappone la scorsa settimana non infastidirà il Motomondiale, ma le condizioni di venerdì e sabato danno probabilità di pioggia molto alte (soprattutto al sabato, con percentuali sull’80%); la domenica dovrebbe invece essere assolata. Come in Thailandia e come sarà per le prossime due gare, solo gli utenti Sky potranno vedere il GP in diretta, mentre i soli possessori del digitale terrestre dovranno guardare la gara in differita. Ci sarà anche una leggera differenza rispetto ai palinsesti europei: le libere della Moto2 al venerdì e al sabato si svolgeranno prima di quelle della MotoGP, così come le qualifiche.

INFO TRACCIATO

Lunghezza tracciato: 4.801 m
Rettilineo principale: 762 m
Curve: 14 (6 a sinistra, 8 a destra)
Senso: orario
Record della pista: 1:43.790 (Jorge Lorenzo, Yamaha, 2015)

ALBO D’ORO

ORARI TELEVISIVI*

Venerdì 18 ottobre 2019

02:00 – FP1 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
02:55 – FP1 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
03:50 – FP1 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
06:15 – FP2 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
07:10 – FP2 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
08:05 – FP2 MotoGP (Sky Sport MotoGP)

Sabato 19 ottobre 2019

02:00 – FP3 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
02:55 – FP3 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
03:50 – FP3 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
05:35 – Q1 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
06:00 – Q2 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
06:30 – Q1 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
06:55 – Q2 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
07:25 – FP4 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
08:05 – Q1 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
08:30 – Q2 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
14:00 – Qualifiche Motomondiale (TV8)

Domenica 20 ottobre 2019

01:40 – WUP Moto3 (Sky Sport MotoGP)
02:10 – WUP Moto2 (Sky Sport MotoGP)
02:40 – WUP MotoGP (Sky Sport MotoGP)
05:00 – Gara Moto3 (Sky Sport MotoGP)
06:20 – Gara Moto2 (Sky Sport MotoGP)
08:00 – Gara MotoGP (Sky Sport MotoGP)
11:00 – Gara Moto3 (TV8)
12:20 – Gara Moto2 (TV8)
14:00 – Gara MotoGP (TV8)

*(in grassetto gli orari in diretta)

Fonte immagine: motogp.com

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