Quartararo guida il gruppo in MotoGP sulla pista di casa, molto bene anche l’altro francese Zarco, sesto. Dovizioso in Q2 per un soffio, Yamaha nuovamente la migliore sul giro secco.
Le condizioni incerte del Gran Premio di Francia a Le Mans, anche per le prove libere, hanno sicuramente messo in difficoltà tutti quanti tra piloti e team, rimescolando ancor di più le carte in caso di gara bagnata. Solo la terza sessione libera, quella del sabato mattina, ha avuto condizioni ottimali, mentre la FP2 e soprattutto la FP1 si sono svolte con asfalto bagnato o umidiccio.
Ogni pilota, nel proprio Gran Premio di casa, vuole fare bene e Fabio Quartararo non fa eccezione. Il leader della classifica iridata ha conquistato il miglior tempo questa mattina in 1:32.319, prendendo un po’ in contropiede tutti quanti e montando le gomme Soft nuove anzitempo, in modo da assicurarsi l’accesso alla Q2. Il francese e la Yamaha sono i favoriti anche per questo weekend in caso di gara asciutta, ma anche i compagni di marca sono da tenere d’occhio.
Ancora una volta tutt’e quattro le M1 si sono assicurate il passaggio diretto alla lotta per la pole position. Dei quattro yamahisti il meno brillante è stato probabilmente Maverick Viñales, ottavo e con pochi guizzi degni di nota durante la sessione; lo spagnolo si è visto cancellare anche il suo ultimo miglior tempo, che gli sarebbe valso la top five. Franco Morbidelli ha invece chiuso terzo a poco più di un decimo dal compagno di squadra, mentre Valentino Rossi, appena davanti al suo compagno di box, è stato protagonista di una strana scivolata nel cambio di direzione della prima chicane, punto non proprio comune per una caduta qui a Le Mans.
Tra le due Yamaha Petronas SRT si è piazzato un altro pilota di un team satellite, Miguel Oliveira su KTM Tech3. Il portoghese è rimasto nascosto per tutto il venerdì e anche per buona parte della FP3, ma le sue abilità sul giro secco non sono una novità in fondo. Egli precede Morbidelli di 27 millesimi, mentre l’unica altra KTM capace di passare in Q2 direttamente è la #44 di Pol Espargaró, classificatosi nono. Fino agli ultimi istanti anche Brad Binder sembrava destinato al passaggio, ma alla fine il sudafricano è stato buttato fuori dai dieci dall’ultimo giro lanciato di Johann Zarco.
Se con l’asfalto asciutto le Yamaha appaiono in forma come sempre, col bagnato sono le Ducati da tenere d’occhio. Jack Miller ne sa qualcosa in quanto maestro di queste condizioni miste: l’australiano, quarto nella sessione del sabato (dove tra l’altro è caduto in curva 6 in un brutto highside), ha conquistato il miglior tempo nella seconda sessione disputatasi con gomme d’asciutto su asfalto umidiccio, precedendo Viñales. Le Desmosedici sono però state ancor più dominanti nella prima sessione sull’acqua, con quattro ducatisti nelle prime cinque posizioni, ovvero Zarco, Petrucci, Miller e Dovizioso. Tra questi, solo “Petrux” non è riuscito a entrare nei primi dieci al sabato, mentre l’ex-leader del campionato ha conquistato l’ingresso per il rotto della cuffia (anche se, va detto, è stato svantaggiato dalle bandiere gialle esposte per l’incidente di Miller). Sesto posto per Johann Zarco, deciso a far bene sulla pista di casa e a celebrare dignitosamente il passaggio al team Pramac, mentre si è dimostrato in grande difficoltà Francesco Bagnaia, 14° e con problemi sia sull’asciutto che sul bagnato.
In questa sessione mattutina c’è anche da segnalare l’ottima prestazione di Cal Crutchlow su Honda LCR che, a dispetto degli acciacchi fisici, ha conquistato uno splendido quinto posto davanti a gente del calibro di Rossi, Zarco e Viñales. Stavolta, la palma del miglior hondista potrebbe ottenerla l’inglese con relativa facilità, poiché Taka Nakagami in queste sessioni è stato altamente al di sotto delle ultime prestazioni, chiudendo 19° a oltre un secondo da Quartararo. In casa Repsol HRC non se la si passa molto meglio, con Álex Márquez 17° (e scivolato alla staccata della Dunlop Chicane) e Stefan Bradl penultimo, caduto anche lui nelle ultime battute del turno.
Il marchio che sta forse deludendo più di tutti è però Suzuki, che ancora una volta trova, nel giro secco, il proprio tallone d’Achille. Joan Mir è stato a lungo nei dieci durante la FP3 girando, con gomme usate, su tempi molto vicini rispetto a quelli della coppia Quartararo-Morbidelli, ma con il set nuovo le gomme non sono andate in temperatura in tempo e lo spagnolo è sceso 12°, a quasi mezzo secondo dai migliori. Álex Rins gli è subito dietro e dovrà partire anche lui dal Q1, ma in termini di distacco tra i due c’è una bella differenza, con Rins staccato di quattro decimi e primo dei piloti sopra il muro del ’33, con il suo 1:33.2.
Aprilia rimane il fanalino di coda del gruppo, ma il marchio italiano può quantomeno togliersi la soddisfazione di esser stato al comando del primo turno sull’acqua, grazie all’inglese Bradley Smith. Gli sforzi del britannico non sono stati però ripagati: al termine della FP3 Smith è ultimo, a quasi un secondo e mezzo dai migliori. Non va molto meglio al compagno Espargaró, 18°, a dimostrazione di un tracciato che con le sue accelerazioni da punti fermi non si adatta minimamente alle caratteristiche dell’Aprilia.
Nei vari turni della Moto2 abbiamo forse visto alcune delle cadute più spettacolari dell’intero anno. Su tutte quella di Luca Marini in FP2, leader della classifica iridata, che sul tratto verso La Chapelle ha perso il posteriore all’improvviso compiendo un highside spaventoso, tanto da dover esporre la bandiera rossa; alla fine “Maro” se l’è cavata con una lussazione alla caviglia sinistra, ma domenica potrà correre. Stesso dicasi per Jorge Martín, la cui Kalex KTM si è scomposta malamente alla Garage Vert sparando lo spagnolo nella via di fuga. Fortunatamente, nonostante le tante cadute, la FP3 si è svolta sull’asciutto e a guidare la combinata è stato Joe Roberts, quest’anno già in pole in qualche occasione e stranamente in sintonia col tracciato francese, a dispetto di una scivolata vicino al tratto del long lap penalty. Marco Bezzecchi ha conquistato la seconda posizione a un decimo scarso, cadendo però anche lui al Raccordement che porta poi sull’allungo principale. Alle spalle dei due la coppia Marc VDS, con Augusto Fernández che precede Sam Lowes di 28 millesimi. Sessione da incubo per Enea Bastianini, 27° e costretto ovviamente a fare la Q1, mentre il suo avversario per il titolo Marini è nono. Ottimo weekend, almeno per il momento, anche per Jake Dixon, primo nella FP2 e ottimo settimo nella FP3.
La Moto3 ha affrontato tre sessioni in condizioni simili a quelle che la MotoGP ha dovuto affrontare, con asfalto totalmente bagnato nella FP1, umido nella FP2 e asciutto al 100% nella FP3. A comandare la classifica combinata al termine della FP3 è Raul Fernandez, che sembra averci preso gusto a guidare le sessioni libere: il suo miglior tempo, fatto ovviamente nella terza prova, è di 1:42.153, di soli 45 millesimi più veloce rispetto a quello di Celestino Vietti. All’inseguimento dello spagnolo compare un poker d’italiani, con Vietti a precedere i sorprendenti Fenati e Migno (quest’ultimo futuro pilota Snipers) e Tony Arbolino, tutti nello spazio di quattro decimi. Al loro inseguimento Albert Arenas (sesto) e John McPhee (ottavo), mentre il nuovo leader del campionato, Ai Ogura, 14° e dentro in Q2 per appena due centesimi sul connazionale Yamanaka. Inizia male il weekend del team SIC58, con Niccolò Antonelli 23° e il convalescente Tatsuki Suzuki addirittura 29°, dopo aver saltato completamente la sessione bagnata. In caso di gara bagnata, potrebbe essere John McPhee, vincitore lo scorso anno, il favorito, avendo conquistato il primo posto nella FP1, tra l’altro ricchissima di cadute.
I francesi possono farsi valere anche in MotoE, oltre che in MotoGP. A guidare la classifica al termine della seconda e ultima sessione libera prima della E-Pole è Mike Di Meglio, che quindi farà il suo giro lanciato valido per la qualifica per ultimo. Il suo tempo è di 1:44.141, con soli 41 millesimi di vantaggio sul pilota che si avvicina al ritiro dalle competizioni, Alex De Angelis. Anche il sanmarinese potrebbe puntare a una vittoria per celebrare il meglio il suo addio alle corse, tanto che è stato autore del miglior tempo sul bagnato, ma dovrà fare comunque i conti con gli italiani quali Casadei (terzo nella FP2) e Canepa (sesto). Il leader della classifica Matteo Ferrari occupa invece il quinto posto dietro Siméon, ma ben più avanti rispetto al rivale per il titolo Aegerter, decimo. Il campione in carica si è classificato terzo con la pioggia.
Qui i risultati della FP1, della FP2 e della FP3 per la MotoGP, l’analisi dei tempi nel’ultima sessione e la classifica combinata.
Fonte immagine: sepangracingteam.com
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