Motomondiale | GP Doha 2021, sintesi della FP2

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
2 Aprile 2021 - 20:29
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Miller primo e quattro Ducati nelle prime cinque posizioni, dubbi sui tempi fatti sotto regime di bandiera gialla per la caduta di Álex Márquez negli ultimi minuti. Mir e Rossi in Q1.


La FP2 del Gran Premio di Doha, come successo settimana scorsa per il GP del Qatar, sulla carta dovrebbe esser stata decisiva in merito a come si divideranno i piloti tra Q1 e Q2 nelle qualifiche di domani, sia della MotoGP che delle altre classi del Motomondiale. Dopo una mattinata incolore, a dominare la scena sono state le Ducati ufficiali e semiufficiali, con Jack Miller al primo posto in 1:53.145; non un turno facile quello dell’australiano, che a dieci minuti dalla fine, durante un tentativo, ha rischiato grosso con la moto che stava per perdere il posteriore in uscita dalla 14. Ci sarebbe stato ancora margine di miglioramento considerando il record fatto da Bagnaia settimana scorsa, ma se le previsioni meteo saranno corrette, il troppo vento potrebbe rendere molto difficile raggiungere i tempi fatti nelle qualifiche di sabato scorso.

A proposito del torinese, per lui c’è stato il secondo tempo finale per un uno-due della squadra Ducati Corse. Tre i decimi di svantaggio per Bagnaia, che ha segnato il suo tempo allo scadere dei quarantacinque minuti finali ma che, soprattutto, potrebbe esser svantaggiato dalla regola che cancella i tempi fatti con bandiere gialle esposte. Infatti, pochi secondi prima alla 16 era scivolato Álex Márquez, e ciò potrebbe sconvolgere la classifica finale. Per il momento, però, non c’è stata ancora nessuna comunicazione.

Stesso discorso per Johann Zarco, terzo a quasi quattro decimi. Il francese appare davvero in palla in ogni caso e chissà che in questo fine settimana non possa arrivare il suo primo successo nella classe regina. Quinta posizione per Jorge Martín, suo compagno di squadra e rimasto costantemente in top ten durante il turno. Dovranno passare dal Q1 invece le altre due Desmosedici clienti di Enea Bastianini e Luca Marini, rispettivamente 19a e 20a.

Colui che ha cercato di rompere l’egemonia Ducati è Fabio Quartararo, quarto in classifica col suo 1:53.5. “El Diablo” ha piazzato diversi giri ottimali e su un buon ritmo, ma è sembrato anche piuttosto nervoso su alcune sbavature fatture durante i propri giri lanciati. Il suo compagno di squadra Maverick Viñales ha addirittura rischiato l’eliminazione ma riuscendo a migliorare negli attimi finali, chiudendo nono dietro alla terza M1 di Franco Morbidelli. 14° Valentino Rossi, che dovrà trovare il giro perfetto per passare la tagliola della Q1 di domani.

Valentino non è però l’unico big a esser rimasto nelle retrovie. Su tutti spicca il nome del campione del mondo Joan Mir, che per il secondo weekend di fila dovrà affrontare la prima sessione di qualifiche se vorrà partecipare alla lotta per la pole. Mentre il #36 annaspa in 13a posizione, il suo compagno di squadra Álex Rins gongola e si assicura il posto in Q2 con l’ottavo tempo.

Ancora bene Aleix Espargaró, che porta la propria Aprilia in sesta posizione (pur con un distacco piuttosto pesante di mezzo secondo). Nonostante Ducati e Yamaha appaiono diversi gradini sopra, la moto di Noale si è comportata bene e anche lo stesso spagnolo ha dimostrato delle doti velocistiche non male sul giro secco. Doti per ora non replicate dal compagno di squadra: solo 21° Lorenzo Savadori.

L’ultimo posto in top ten è stato occupato da una Honda, ma probabilmente quella meno attesa di tutte. E’ Stefan Bradl, tester e pilota sostitutivo del team Repsol HRC, a ottenere la decima posizione e di conseguenza (a meno di stravolgimenti) l’ultimo posto diretto in Q2. Lontanissimi gli altri piloti della Casa dell’Ala Dorata, con Pol Espargaró ben più deludente rispetto a sette giorni fa e solo 17°, mentre i due piloti del team LCR, Nakagami e Márquez, lo precedono ma sono entrambi caduti durante i loro giri veloci; spettacolare, in tal senso, il volo della Honda #30 che ne è uscita completamente distrutta.

Negli attimi finali del turno la situazione sembrava ottimale per la KTM, ma alla fine nessuno dei quattro piloti del team è riuscito a inserirsi nelle posizioni che contano. Miguel Oliveira, 11°, è stato beffato di appena tre centesimi e anche Danilo Petrucci, 12°, ha svolto un gran turno senza però ottenere una top ten che sarebbe stata meritata. Ancora tanto lavoro da fare per Brad Binder e Iker Lecuona, col sudafricano 18° e lo spagnolo ultimo in classifica.

La Moto2 ha visto invece la supremazia del marchio austriaco, seppur sotto le mentite spoglie di un telaio Kalex e del team Ajo. A conquistare la prima posizione, in 1:58.541, è stato il debuttante Raúl Fernández, che ha fatto così segnare il miglior tempo mai fatto da una Moto2 su questo circuito. Inoltre, il #25 è stato l’unico pilota in grado di scendere sotto il muro dell’1:59. Fabio Di Giannantonio il suo primo inseguitore ma ad addirittura mezzo secondo, davanti alla seconda molto Red Bull Ajo guidata da Remy Gardner.

Come per la MotoGP, anche la FP2 della classe di mezzo potrebbe esser decisiva in chiave qualifiche per la divisione tra Q1 e Q2. Tra i primi  quattordici troviamo anche il vincitore del GP del Qatar Sam Lowes (settimo), mentre Marco Bezzecchi si è aggiudicato il quarto posto assicurandosi a sua volta la Q2. Dentro anche Roberts, Schrötter, Manzi, Canet, Augusto Fernández e Bulega (nonostante una caduta), insieme anche ai debuttanti quali Ai Ogura (sesto), Celestino Vietti (ottavo) e Cameron Beaubier (14°). Partiranno dal Q1 invece le moto del team Petronas Sprinta (a meno di miracoli nella FP3).

Come spesso accade, i turni decisivi per le qualificazioni della Moto3 si trasformano in una guerra di attesa e di nervi. A conquistare il miglior tempo nella seconda sessione della classe leggera è stato Darryn Binder, al quale è bastato un 2:04.781 fatto a inizio turno per aggiudicarsi il primo posto nella combinata. Il resto dei suoi avversari ha cercato di applicare la solita strategia: attendere gli ultimi minuti e sperare, uscendo dai box al limite del tempo, di ottenere un traino favorevole. Una scelta comune e che potrebbe costare parecchio in termini di penalità, per i piloti che hanno rallentato nel T4 durante il giro di lancio.

Secondo posto per Sergio García sulla GasGas del team Aspar, seguito da Gabriel Rodrigo su Honda. La risposta delle moto giapponesi si è vista in questa sessione con ben quattro NSF250R nelle prime cinque posizioni, grazie anche all’ottimo lavoro di John McPhee (quarto) e Tatsuki Suzuki (quinto). Virtualmente (e probabilmente) in Q2 anche le due moto del team Ajo di Masia e Acosta, la seconda GasGas di Izan Guevara e la seconda Honda Gresini di Jeremy Alcoba. Tra gli italiani sono passato Romano Fenati, Stefano Nepa e Niccolò Antonellii, mentre sono rimasti esclusi diversi big quali Xavier Artigas, Andrea Migno e Dennis Foggia.

Questi i risultati della FP2, il cronologico dei tempi fatti e la classifica combinata.

Fonte immagine: ducati.com

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