Zarco primo durante il turno di riscaldamento, alternanza Yamaha-Ducati nelle prime posizioni. Martín è quinto, il campione del mondo Mir settimo. Cadute per Sam Lowes e Izan Guevara in Moto2 e Moto3.
Gli ultimi tre turni di prove utilizzabili, prima dell’inizio del Gran Premio di Doha 2021, si sono conclusi da pochi minuti, con la MotoGP che ha terminato i propri venti minuti di sessione con un meteo decisamente meno problematico rispetto a quello di ventiquattro ore fa, privo soprattutto delle fortissime raffiche di vento di oltre trenta chilometri all’ora.
In testa al warm-up della MotoGP si è messo Johann Zarco su Ducati Desmosedici GP21 in 1:54.482. Come al solito, si tratta di un tempo piuttosto lento rispetto a quelli fatti in FP2 e Q2 grazie all’abbassamento delle temperature durante la sera, ma è un crono decisamente più veloce rispetto quelli prodotti durante la FP3 svolta più o meno allo stesso orario.
Nelle prime dieci posizioni troviamo altre due Ducati, quelle guidate da Jorge Martín e Francesco Bagnaia. Il madrileno, probabilmente ancora su di giri per la splendida pole di ieri, si è piazzato quinto a 0”472 dal compagno di squadra, mentre “Pecco” è sesto a soli otto millesimi dal debuttante Pramac. Il weekend sottotono di Jack Miller continua con un 15° tempo nel WUP, mentre sono andati piuttosto bene i piloti italiani del team Esponsorama, con Enea Bastianini 11° e Luca Marini 13° sulle loro GP19.
A dividere Zarco dalle altre Ducati nelle prime posizioni troviamo un plotone Yamaha formato da tre piloti, nello specifico i tre alfieri principali. Fabio Quartararo si è preso il secondo posto a 94 millesimi dal connazionale, precedendo un Maverick Viñales che stava facendo un ottimo giro finale allo scadere del tempo, prima di perdere oltre due decimi nel quarto settore. Con Franco Morbidelli quarto e non più attanagliato dai problemi al motore, l’unica M1 nelle retrovie è quella di Valentino Rossi (18°), a cui però è stato cancellato un tempo che l’avrebbe posto in top ten.
Mentre la lotta tra Ducati e Yamaha si fa sempre più in accesa in attesa dell’avvio delle 19:00, le due Suzuki Ecstar di Joan Mir e Álex Rins rimangono sornione in top ten, con distacchi che oscillano tra i quattro e i sei decimi; stavolta è stato il #36 a precedere il #42, con Mir settimo a precedere Rins al nono posto. In mezzo Aleix Espargaró sulla prima Aprilia RS-GP, mentre Lorenzo Savadori occupa l’ultima posizione sulla seconda moto di Noale, a due secondi netti da Johann Zarco.
L’ultimo posto nei dieci lo occupa Takaaki Nakagami sulla Honda LCR Idemitsu. La situazione di Honda non è di facile lettura, poiché nessuno dei piloti della Casa nipponica sembrerebbe in grado di fare la differenza sugli altri. Pol Espargaró è 12° e in previsione gara potrebbe non ripetere il buon ottavo posto della scorsa volta, mentre Álex Márquez e Stefan Bradl sono rispettivamente in 16a e 19a posizione.
Le Honda si alternano alle KTM nelle posizioni di rincalzo. La prima moto austriaca in classifica è 14a grazie a Danilo Petrucci, mentre le due moto ufficiali del team Red Bull, guidate da Brad Binder e Miguel Oliveira, stanno in 17a e 20a posizione. Penultimo Iker Lecuona.
Nella Moto2 il primo posto se l’è preso Marco Bezzecchi col tempo di 1:59.821. Proprio come la MotoGP, il meteo migliore e il vento meno forte hanno permesso ai piloti di girare più in sicurezza, ma nonostante ciò non sono mancati gli errori, anche da parte dei big. Su tutti, la scivolata di Sam Lowes alla curva 9: dopo esser entrato troppo veloce nel tratto più guidato del tracciato, l’inglese ha sofferto parecchio sottosterzo, cadendo e non potendo più ripartire per i danni alla sua Kalex.
L’inglese alla fine si è classificato quinto, mentre le prime quattro posizioni sono state occupate, nell’ordine, da “Bez”, Marcel Schrötter, Remy Gardner e Joe Roberts. Il primo e unico pilota con una moto non-Kalex nei primi dieci è al sesto posto e si tratta di Arón Canet, che precede Manzi, Ogura, Raúl Fernández e la coppia Petronas Dixon-Vierge. In un secondo troviamo ventuno piloti, con 21° il debuttante italiano Tony Arbolino.
La sessione di riscaldamento della Moto3, iniziata alle 13:40, ha visto Jaume Masia al comando in 2:06.482. Anche in questo caso i tempi sono poco indicativi, ma lo spagnolo del team Ajo pare in uno stato di grazia dopo il successo di sette giorni fa ed questo primo posto aumenterà ancor di più la sua fiducia. Andrea Migno e Gabriel Rodrigo hanno terminato in seconda e terza posizione rispettivamente con le Honda del team Snipers e Gresini, davanti a un Izan Guevara che, suo malgrado, è stato protagonista del turno.
Il debuttante spagnolo, pilota GasGas Aspar, è caduto in curva 5, rendendo necessario l’intervento dei barellieri per portarlo in sicurezza. L’account Twitter ufficiale della MotoGP ha comunicato che Guevara sta bene, ma è stato comunque portato al centro medico per accertamenti. Tornando ai risultati, Darryn Binder è quinto davanti alla seconda GasGas di García, poi la coppia nipponica Suzuki-Sasaki, Antonelli e McPhee, ultimo in top ten; il pilota italiano di Avintia, nell’ultimo minuto, è stato protagonista di un episodio con Andi Farid Izdihar, con la “Tigre” costretta ad andare nella via fuga di curva 16 per evitare di centrare il debuttante. 12° Pedro Acosta.
Tra meno di mezz’ora ci sarà l’avvio della Moto3, la prima gara di questa domenica che si prospetta altamente spettacolare.
Qui i risultati del WUP MotoGP, insieme all’analisi dei tempi fatti.
Fonte immagine: pramacracing.com
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