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Motomondiale | GP Comunità Valenciana 2019, sintesi prove libere del venerdì

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 15 Novembre 2019 - 22:25
Tempo di lettura: 5 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Motomondiale | GP Comunità Valenciana 2019, sintesi prove libere del venerdì
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Il bilancio della prima giornata all’autodromo dedicato a Ricardo Tormo in quel di Valencia pare aver decretato una situazione che, per più gare quest’anno, abbiamo imparato a conoscere. Marc Márquez avrà probabilmente a che fare con le Yamaha in quel di domenica, precisamente quella di Maverick Viñales con cui ha condiviso il miglior passo. Ma tra i due litiganti, colui che ha goduto è stato Fabio Quartararo, primo sia in FP1 che in FP2 e naturalmente al comando della combinata in 1:30.735. Siamo ancora ben lontani dall’1:29.401, che rappresenta il record di questa pista valenciana, ma questo potrebbe essere a causa delle temperature troppo fredde dell’aria e dell’asfalto.

Gli unici tre piloti a scendere sotto il muro dell’1:31 nella seconda prova libera sono stati i citati Márquez, Viñales e Quartararo, quindi in seconda posizione troviamo “Top Gun” sulla Yamaha factory. Sin dal primo turno le M1 si sono dimostrate tutte competitive Morbidelli e Rossi in top ten ma, mentre l’italo-brasiliano si è classificato quinto alla fine, il pesarese è incappato in due scivolate, una al mattino all’ultima curva e una nel cambio di direzione 9-10 durante la FP2. Aver demolito la propria Yamaha non ha aiutato Rossi nel trovare il tempo finale, tanto che si è classificato 14° e rischia di iniziare l’ultima qualifica stagionale direttamente dalla Q1.

Valentino Rossi non è stato l’unico ad aver riscontrato difficoltà in questa prima giornata. Era prevedibile, per esempio, che le Ducati sarebbero sembrate dei pesci fuori d’acqua nel kartodromo valenciano, ma Dovizioso solo al nono posto non è comunque un grandissimo segnale in vista del weekend. Chi invece sta andando molto bene con la GP19 è Jack Miller, quarto nella combinata con un 1:31 netto, a dimostrazione di come Valencia sia davvero una delle sue piste preferite e adatte al suo stile di guida. Petrucci e Bagnaia sono invece in 12a e 15a posizione al momento, ben lontani dalle prestazioni dei primi quattro.

Era da un po’ di tempo a questa parte che entrambe le Suzuki non andavano così bene, con entrambi i propri alfieri. Álex Rins e Joan Mir hanno chiuso al sesto e settimo posto a un decimo dalla Yamaha di Morbidelli, e il compito del #42 domenica sarà quello di tenere la scia delle moto di Iwata a ogni costo per cercare di contenere Viñales e ottenere la terza posizione in campionato. Un altro spagnolo in ottava posizione, Aleix Espargaró con l’Aprilia RS-GP; ben peggiore la situazione di Andrea Iannone, addirittura 21° davanti alle sole KTM Tech3.

Fatta eccezione per Márquez, come sempre tra i primissimi e come sempre tra i favoriti d’obbligo del Gran Premio, la bandiera dei team Honda è tenuta alta da Johann Zarco, alla sua terza gara col team LCR Idemitsu ma ancora una volta capace di stare addirittura davanti alle Honda ufficiali e semi-ufficiali di Lorenzo e Crutchlow. Il francese è addirittura virtualmente in top ten ed è riuscito a entrarvi scalzando proprio il compagno di squadra, che tenterà di ribaltare le gerarchie domani mattina nella FP3. L’uomo del giorno, Jorge Lorenzo, non sta riuscendo a dare lustro al suo ultimo weekend nella classe regina, tanto che al momento occupa solo la 16a posizione dopo aver annunciato, ieri, il suo ritiro dalle competizioni.

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Il fanalino di coda di queste prove è stata la KTM, in particolare le due blu del team di Hervé Poncharal. Uno, Syahrin, non si è discostato granché dalle sue solite prestazioni finendo penultimo, mentre l’altro, Iker Lecuona, ha avuto il suo primo assaggio in sella a una 1000cc, prendendosi anche qualche rischio di troppo. Le due moto del team factory non sono però granché avanti, con Pol Espargaró 17° e Mika Kallio 20°.

La classe Moto2 è stata la più colma di sorprese in termini di volti protagonisti. A guidare la FP1 perfettamente asciutta è stato addirittura Stefano Manzi con la MV Agusta F2 del team Forward, ma l’italiano non si è fatto distrarre dal grandissimo risultato ed è rimasto in top five anche nel secondo turno. Davanti a tutti troviamo alla fine Brad Binder su KTM, il quale non si è lasciato distrarre dalla perdita del titolo a Sepang ed è pronto a chiudere in bellezza la sua esperienza nella classe di mezzo; in seconda posizione troviamo Augusto Fernández e il debuttante Fabio Di Giannantonio, nettamente il miglior debuttante in classifica al momento, con l’ex-compagno Jorge Martín solo 15° sulla seconda KTM Ajo. Virtualmente in Q2 troviamo anche le due Kalex del team Sky VR46, con Nicolò Bulega davanti a Luca Marini (decimo e 12°).

Dopo il titolo perso da Canet a favore di Lorenzo Dalla Porta, gli spagnoli sono sembrati vogliosi di rivincita in questo venerdì, come dimostrato da Marcos Ramírez e Jaume Masia, rispettivi leader delle due sessioni. I distacchi, specie nella FP2, sono stati risicatissimi e in un secondo troviamo venticinque piloti, tra cui molti dei nostri italiani: Dalla Porta guida la schiera dei nostri in quinta posizione (dietro ben quattro spagnoli), seguito da Fenati, Migno e Antonelli. Da sottolineare la prestazione di Xavier Artigas, quarto a soli due decimi da Masia con la moto del team Leopard Junior.

Qui i risultati della FP1, della FP2, la classifica combinata e l’analisi dei tempi della sessione 2.

Fonte immagine: sepangracingteam.com


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