Quartararo in testa nel turno di riscaldamento (nonostante una caduta), gran risultato sia per le Yamaha che le Honda LCR. Zarco primo ducatista (ottavo), Dovizioso solo 14°.
Mancano poche ore all’inizio del Gran Premio di Catalunya sulla pista di Barcellona ma, prima di giungere al momento topico della gara, bisogna prima parlare del warm-up conclusosi pochi minuti fa. La prima posizione, alla fine del turno, l’ha ottenuta Fabio Quartararo in 1:40.139, lontano un secondo e mezzo dal tempo record di Jorge Lorenzo nel 2018 ma comunque sufficiente al francese per permettergli di star davanti al resto del gruppo. Non tutto però è andato liscio per “El Diablo”, andato lungo alla curva Repsol durante la sessione a causa di un bloccaggio improvviso della ruota anteriore; fortunatamente, è stato poi in grado di ripartire.
Pare quasi scontato dire che come le Yamaha, dopo le qualifiche dominate di ieri, siano al momento le favorite assolute per la vittoria. Tutt’e quattro le M1 sono nelle prime sette posizioni, col duo italiano Rossi-Morbidelli, futuri compagni di squadra, a seguire Quartararo con due-tre decimi di distacco. I due occupano la terza e quarta posizione, mentre Maverick Viñales è settimo e leggermente staccato, poiché il suo distacco ammonta ai quattro decimi totali. Il lavoro di tutti gli yamahisti è stato incentrato sulle gomme morbide, per la gara di oggi.
Turno molto proficuo per il team di Lucio Cecchinello, poiché i suoi due piloti si sono piazzati entrambi in top five. Cal Crutchlow, a dispetto di condizioni fisiche precarie a dir poco, ha ottenuto il quinto posto rimanendo in scia al poleman Morbidelli, mentre Takaaki Nakagami ha fatto anche di meglio prendendosi la piazza d’onore virtuale dietro a Fabio Quartararo, con un ultimo giro fatto senza scia. Discreto 12° posto per Álex Márquez sulla prima moto 100% ufficiale, mentre Stefan Bradl è ultimo sulla seconda Honda Repsol.
Uno dei favoriti assoluti per la gara è Joan Mir, capace di portare la Suzuki tra le primissime posizioni con il sesto posto alla fine del turno, davanti a Viñales e a tre decimi di distacco da Quartararo. Il #36 dovrà però partire a metà classifica per l’ennesima volta, cosa che può seriamente svantaggiarlo nella caccia alle M1, ma almeno la sua situazione non è come quella del compagno Rins. Il #42 continua il suo momento di crisi nera, dopo la Q1 non superata ieri e il misero 18° posto ottenuto quest’oggi (nonostante il suo distacco sia di “soli” sette decimi dalla Yamaha #20).
La Ducati inizia maluccio anche in questa domenica, mettendo sì due piloti in top ten ma solo ai margini di questa. Sono i due piloti che si stanno contendendo la sella ufficiale, ovvero Johann Zarco, ottavo, e Francesco Bagnaia, nono. Anche per loro il distacco dai primi non è abissale, ma sul piano del ritmo le moto italiane non sembrano in grado di poter combattere con le M1; tra le Ducati, quello col passo migliore potrebbe essere proprio “Pecco”. Arrancano le altre tre GP20: Petrucci è 11° a mezzo secondo, il leader della classifica Dovizioso e Jack Miller sono invece 14° e 16° e pagano più di sei decimi.
L’ultimo marchio a stare nei primi dieci è l’Aprilia, ovviamente con Aleix Espargaró. Il fratello di Pol è il primo dei piloti nella lista dei tempi a pagare oltre mezzo secondo a Quartararo, ma in ogni caso la moto di Noale non si sta comportando male tra le curve del Montmelò. Importante anche la differenza col compagno di squadra Smith, penultimo e distante sette decimi al #41.
Non è stato un turno difficile solo per la Ducati, ma anche per la KTM. Il pilota meglio piazzato tra chi usa le RC16S, Brad Binder, è 13° ed è pure incappato in un errore alla curva 4 (la stessa dove è caduto Quartararo), finendo nella ghiaia e scivolando senza riportare danni. In generale, tutte le moto austriache sono vicine in termini di posizioni, poiché vanno dalla 13a piazza del sudafricano alla 20a di Iker Lecuona, con in mezzo Miguel Oliveira (15°) e Pol Espargaró (17°).
Nella Moto2, la prima posizione l’ha conquistata il poleman Luca Marini in 1:43.924. Il leader della classifica iridata pare estremamente motivato a riallungare nella generale sul rivale Bastianini, che stamani si è accontentato del sesto posto; il distacco della “Bestia” ammonta a 0”456 sul connazionale. Sam Lowes e Jorge Martín concludono la top tre, mentre troviamo ben sei team differenti nelle prime sei posizioni con anche Canet quarto (su Speed Up del team Aspar) e Marcel Schrötter quinto (su Kalex Dynavolt). In ottava piazza Augusto Fernández, che ha vissuto un turno infuocato… in tutti i sensi: a pochi minuti dal termine la sua Kalex ha preso fuoco, costringendo lo spagnolo ad abbandonarla alla Caixa per evitare di rimanere bruciato. Caduto Marcos Ramírez, in curva 2.
Il primo warm-up a disputarsi è stato quello della Moto3. Un turno decisamente ravvicinato per i piloti nelle prime posizioni, con Niccolò Antonelli che ritorna sporadicamente in cima a una classifica con il primo posto in 1:49.715. Solo un millesimo di vantaggio su Albert Arenas, ma l’intera top five è compresa tra cinque piloti con Gabriel Rodrigo terzo in 1:49.759, Jaume Masia quarto con lo stesso tempo dell’argentino e Dennis Foggia quinto, forte del suo rinnovo col team Leopard e ad appena 22 millesimi dallo spagnolo. Gli ultimi due piloti sotto l’1:50 in questa mattina sono stati il poleman Tony Arbolino, sesto, e Darryn Binder, settimo. Continua il weekend difficile di Ai Ogura, 27° in questa sessione e alle spalle anche del secondo pilota di Honda Asia, Yuki Kunii.
Qui i risultati della sessione MotoGP e l’analisi dei tempi fatti.
Fonte immagine: sepangracingteam.com
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