Motomondiale | GP Austria 2020, sintesi delle FP1

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
14 Agosto 2020 - 12:12
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KTM sorprende anche sulla pista di casa, Pol Espargaró al primo posto davanti a Dovizioso. Yamaha in difficoltà, Morbidelli quinto e Quartararo nono, solo 13° Rossi.


Al termine di una prima prova libera del GP d’Austria totalmente asciutta e priva di pioggia, forse l’unica di questo weekend, troviamo in testa al gruppo MotoGP una KTM, proprio come successo a Brno. Col tempo di 1:24.193, ancora ben lontano dal record di Marc Márquez in 1:23.0, troviamo Pol Espargaró: lo spagnolo è voglioso di rivincita e sin da questo primo turno lo sta dimostrando, forte di una RC16S che anche qui ha fatto clamorosi passi avanti. Purtroppo per lo squadrone di Mattighofen, l’altra KTM factory di Brad Binder, vincitore dell’ultima gara, si trova solo 16a, e se le previsioni meteo sono corrette è molto probabile che il #33 dovrà effettuare la Q1 domani pomeriggio. Bene la terza KTM appartenente al team Tech3 con Miguel Oliveira, settimo a mezzo secondo, mentre è 15° Iker Lecuona.

Al Red Bull Ring era atteso il ritorno della Ducati e, per il momento, ciò si è avverato. Andrea Dovizioso è secondo e nel corso di questo turno, oltre ad aver fatto da traino a Pol Espargaró nell’ultimo giro lanciato, ha messo in campo un discreto numero di giri con ritmo alto, segno che la Desmosedici non ha perso il suo smalto su questo tracciato. Sono tre le Ducati in top ten: Johann Zarco conferma il buon lavoro visto a Brno e con la moto 2019 di Avintia Racing si trova sesto, a meno di mezzo secondo dall’ex-compagno “Polyccio”. Ottavo Jack Miller sulla moto del team Pramac, mentre Danilo Petrucci ha mancato l’ingresso nei dieci per otto centesimi. E’ 17° Michele Pirro, che questo weekend sostituisce l’infortunato Bagnaia.

Terzo posto per la Honda con Takaaki Nakagami. Come già successo nella FP1 di Brno e nell’ultimo weekend di Jerez, il giapponese si dimostra come l’hondista più in forma al momento vista l’assenza di Marc Márquez, ma bisognerà capire se almeno sul passo il giapponese potrà essere della partita. Ben più indietro gli altri piloti della Casa dell’Ala Dorata: Cal Crutchlow, su moto 2020 del team LCR, è 14° (seppur con un distacco non eccessivo, pari a otto decimi), mentre i piloti Repsol, Álex Márquez e Stefan Bradl, sono addirittura in 19a e 21a posizione, a oltre un secondo di distacco in un tracciato così corto. Un vero disastro.

In teoria le moto con i quattro cilindri in linea dovrebbero pagare dazio qui in Austria, ma per il momento la Suzuki si difende bene. Álex Rins e Joan Mir sono stati a lungo in top five durante il turno, con il #42 che ha confermato sul finale la sua quarta posizione e il suo compagno che invece è sceso al nono posto, forse per un giro cancellato a causa delle bandiere gialle esposte per l’escursione di Binder in curva 4. In ogni caso, la Suzuki c’è.

Chi per ora sta deludendo altamente le aspettative è la Yamaha. Se a Brno le gomme avevano dato una mano sul giro secco ma si sono dimostrate poco affidabili in gara, qui in Austria già le prove libere si sono dimostrato piuttosto fallimentari. Solo le Yamaha Petronas di Franco Morbidelli e Fabio Quartararo sono riuscite a entrare in top ten, il francese per il rotto della cuffia con un ultimo giro lanciato piuttosto veloce. Le altre due M1 sono dietro, a partire da Maverick Viñales che è sembrato avere parecchi problemi in frenata, specie in curva 1; Valentino Rossi occupa la 13a posizione ma stranamente lui e il suo team non hanno optato per un ultimo giro lanciato con gomma morbida per l’ultimo stint, bensì per continuare il lavoro sul passo (che però potrebbe essere inutile, con possibili condizioni di bagnato).

Il turno dell’Aprilia era iniziato bene ma si è concluso in maniera deludente, con Aleix Espargaró 18° (dopo esser stato addirittura in top five durante la FP1) e Bradley Smith 20°, tra l’altro caduto in curva 4. Il gap di motore è ancora presente e qui al Red Bull Ring lo si vede eccome.

Nella Moto2 il più veloce è stato Alex Lowes su Kalex Marc VDS in 1:29.133. L’inglese sta continuando a fare bene e chissà che già in Austria non arrivi il suo primo successo dal suo ritorno nella classe di mezzo. In seconda posizione Marco Bezzecchi, che nonostante un ultimo giro lanciato piuttosto promettente non è stato in grado di scalzare l’inglese; in ogni caso, “Bez” dimostra la sua affinità con la pista austriaca, facendo nettamente meglio del compagno Luca Marini, decimo. Solo 13° Enea Bastianini, mentre il suo compagno Lorenzo Dalla Porta è stato autore di una strana caduta al termine del turno, durante la prova di partenza sul secondo rettilineo. La top five è completata da tre spagnoli, Augusto Fernández, Jorge Martín e Jorge Navarro.

La Moto3 ha dato il via alla giornata di prove sotto un cielo già molto nuvoloso, ma fortunatamente la FP1 è stata completamente asciutta. A guidare la classifica troviamo Tony Arbolino col tempo di 1:36.550, quasi tre decimi più veloce di John McPhee in seconda posizione; il lombardo tenterà di ripetere il successo dell’ex-compagno Romano Fenati dello scorso anno, necessario anche per risollevare le proprie quotazioni nel mondiale. L’ascolano della Husqvarna gestita da Max Biaggi è 16° e momentaneamente fuori dalla Q2, così come Darryn Binder e il compagno Alonso López. In seconda posizione John McPhee, davanti a una terza Honda guidata da Jaume Masia. La prima KTM è quella di Celestino Vietti al quarto posto (con quasi mezzo secondo di ritardo), mentre il leader della classifica iridata Albert Arenas è nono, a pochi millesimi da Andrea Migno. Ci sono state anche alcune cadute, come quella di Rodrigo in curva 1 (l’argentino è 14°) e di Dupasquier in uscita dalla Remus, a seguito di un contatto con Carlos Tatay.

Qui i risultati della FP1 MotoGP e l’analisi dei passi gara.

Fonte immagine: motogp.com

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