Il primo approccio dei piloti della MotoGP alla pista di Phillip Island in questo weekend non è stato dei più semplici, con l’arrivo della temuta pioggia che ha subito rovinato e rallentato parte del lavoro in previsione della gara. Fortunatamente il pomeriggio è stato assolato sull’isola australiana e ha permesso sia ai piloti di spingere sul ritmo gara che sul giro singolo, sia al pubblico di vedere della gran bella azione in pista. Purtroppo, il sentore è che domani non sarà così se le previsioni meteo saranno corrette.
A guidare la classifica alla fine del primo giorno è Maverick Viñales su Yamaha. Il vincitore dell’edizione 2018 è stato l’unico a girare sotto il muro dell’1:29 e il suo crono migliore è di 1:28.824. Però, oltre che sul singolo giro, Viñales ha girato velocissimo anche in termini di passo gara, che per lui si stabilisce più o meno tra l’1:30 basso e l’1:29 alto. Al contrario delle previsioni, la presenza di Yamaha davanti non è poi così alta come nelle libere degli scorsi appuntamenti: Valentino Rossi si è classificato settimo a circa sei decimi dal compagno spagnolo, ma a suo vantaggio conta una bella prova sul bagnato nella FP1, mentre Franco Morbidelli ha terminato al nono posto la sessione entrando nei primi dieci per poco più di un decimo. Il grande assente delle prime posizioni è però Fabio Quartararo, protagonista di un highside alla Siberia durante la prima libera e a riposo forzato per la FP2; “El Diablo” è stato comunque dichiarato idoneo a partecipare alla gara, ma molto probabilmente dovrà partire dalla Q1 nelle qualifiche del sabato.
Seconda posizione per Andrea Dovizioso, a quattro decimi dal leader della combinata ma messo decisamente meglio rispetto alle aspettative che c’erano prima del weekend. Il forlivese è stato tra coloro che hanno usato maggiormente la Medium al posteriore, ma considerando l’incertezza del meteo e delle condizioni della pista molti per ora brancolano nel buio sulla scelta degli pneumatici. Dovizioso non è però stato l’unico dei ducatisti a sorprendere: nelle prime cinque posizioni troviamo anche Danilo Petrucci e Jack Miller, molto competitivi nel time attack e, nel caso del ternano, anche sui run più lunghi. Difficile invece la situazione di Francesco Bagnaia, caduto alla Southern Loop a pochi istanti dalla fine del secondo turno e solo 14° alla fine.
La sensazione più forte, in merito ai protagonisti più attesi della gara australiana, è che Marc Márquez si sia nascosto per tutta la giornata: avendo girato nei due run principali della FP2 con gomme dure, lo spagnolo del team HRC è stato veloce tanto quanto Viñales sul passo, ma c’è da dire che il #93 ha persino rischiato di uscire dalla top ten durante il time attack collettivo. Il motivo è da ricondurre a un contatto col suo compagno di squadra Jorge Lorenzo, che procedeva troppo lentamente all’interno della curva 11 e Márquez, pur di fare il tempo, non si è disturbato a stringere la traiettoria e anche a far saltare un’aletta dalla carena del “Por Fuera”. Ottima la prova di Crutchlow, terzo e addirittura davanti al campione del mondo (sesto finale), mentre Johann Zarco, nel suo primo turno asciutto, si è classificato 15° davanti allo stesso Lorenzo.
In questo grande equilibrio tra le prime Case trova un posticino anche la Suzuki, ma che andrà direttamente in Q2 col solo Rins. La punta di diamante del team Ecstar ha fatto segnare l’ottavo tempo nella mattinata italiana e, al contrario dello scorso anno, le attese di Suzuki non sono le più rosee al momento. Anche Joan Mir, a lungo in top ten, si è visto soffiare l’ultimo posto disponibile nei dieci dall’Aprilia di Aleix Espargaró, con meno di un decimo di distacco.
A proposito di Aprilia, su un’altra pista in cui è più il pilota a fare la differenza la moto di Noale ha sorpreso con entrambi i piloti. Come già detto, Aleix Espargaró è stato capace di entrare (probabilmente) nella Q2 direttamente, ma anche Andrea Iannone, ottimo interprete del circuito del Victoria, è arrivato vicino all’ingresso nella sessione decisiva. L’abruzzese è il primo dei piloti in classifica sopra il muro dell’1:30, in 13a piazza ma ostacolato anche lui dal giro lento di Jorge Lorenzo.
Per i box KTM e Tech3 le ultime giornate sono state focalizzate più sul mercato piloti e sulle news fuori dalla pista che sulle prestazioni in pista, tanto che l’unico sussulto del box ufficiale si è verificato alla caduta di Pol Espargaró in curva 8, con conseguente distruzione della RC16 sulla ghiaia. Escludendo Quartararo e Tito Rabat, le quattro moto austriache occupano le ultime posizioni, con proprio Espargaró davanti ai compagni di marca.
E’ paradossale come lo stesso marchio di Mattighofen, così in difficoltà in MotoGP, abbia invece dominato le libere asciutte della Moto3 e soprattutto della Moto2. Partendo dalla classe di mezzo, il primo posto nel turno è andato a Jorge Martín, autore di una sequenza di giri veloci di tutto rispetto che potrebbero essere il preludio al suo primo centro nella Moto2, ad appena una settimana dal primo podio. Lo segue il suo compagno Brad Binder a tre decimi, e chissà che non possa esserci un qualche accordo all’interno del team finlandese Ajo per favorire il sudafricano e le sue (remote) speranze al titolo. Oltre ai due piloti del team di riferimento troviamo però anche Iker Lecuona e Marco Bezzecchi nelle prime cinque posizioni, alle spalle di Jorge Navarro su Speed Up. Da segnalare come gli altri contendenti al titolo non siano invece messi benissimo: Álex Márquez quantomeno occupa la top ten con un ottavo posto, mentre Lüthi, Fernández e Marini occupano rispettivamente l’11a, la 13a e la 20a posizione; l’italiano sarà quindi anche costretto a partire dalla Q1 se domani pioverà, e dovrà sperare nel passaggio in uno dei primi quattro posti.
La Moto3 dice fortunatamente meglio ai nostri italiani: a fronte di un Arón Canet primo e deciso a recuperare lo strappo in classifica, Lorenzo Dalla Porta si è aggiudicato il secondo posto a due decimi dall’1:36.809 fatto segnare dal pilota del Max Sterilgarda Team, in modo da iniziare da subito la marcatura a uomo. Dopo Albert Arenas, terzo e competitivo come lo scorso anno qui, compare la coppia SIC58 guidata da Niccolò Antonelli, e tra i primi quattordici possiamo trovare tanti altri azzurri come Migno, Fenati, Foggia, Vietti e addirittura Stefano Nepa. Il 14° posto è invece di Marcos Ramírez, mentre Tony Arbolino sta continuando il suo ultimo periodo di crisi e sarà costretto a passare dalla Q1 per poter partire davanti.
Qui i risultati della sessione, l’analisi dei tempi registrati in MotoGP e la combinata.
Fonte immagine: yamahamotogp.com
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