La terza gara della fase del campionato asiatico-oceanica si svolgerà sulla pista del Victoria sull’isola di Phillip Island. Costruita oltre sessant’anni fa, è universalmente riconosciuta come una delle piste più belle di tutto il campionato e di tutto il mondo, anche se il Motomondiale ha debuttato qui solo a fine anni ’80, abbandonandola per Eastern Creek e infine tornando qui dopo sette anni dall’ultima volta. Nel corso degli anni gli australiani si sono fatti valere con ben nove vittorie in classe regina (due di Gardner, una di Doohan e ben sei consecutive di Stoner), ma Phillip Island porta bene anche a noi italiani, con ben otto nostre affermazioni tra il 2000 e il 2014, tra cui sette consecutive (Biaggi nel 2000, Rossi dal 2001 fino al 2005 e Melandri nel 2006).
Per la quarta volta nella sua carriera in MotoGP, Marc Márquez giunge a Phillip Island col titolo mondiale già in tasca. E’ risaputo come Marc sia uno dei piloti più veloci in assoluto qui, ma spesso la sfortuna o anche dei suoi semplici errori ci hanno messo lo zampino: lo spagnolo conta sì due successi in classe regina nel 2015 e nel 2017, ma ben tre ritiri nel 2014, 2016 e 2018 (in due occasioni quando era addirittura solo al comando), più la squalifica subita nel 2013 per aver ritardato di un giro un cambio gomme obbligatorio.
Nonostante la cabala non sia dalla sua parte è sicuramente tra i favoriti d’obbligo per questa gara ma l’attenzione di molti, in merito a Honda, non è concentrata solo su Márquez in quest’occasione: ci sarà il ritorno di Johann Zarco dopo le tre gare di assenza in cui è stato sostituito da Mika Kallio in KTM al posto di Takaaki Nakagami, perciò la curiosità di vedere cosa il due volte campione del mondo potrà fare sulla Honda è tanta. Da vedere anche cosa sapranno fare Crutchlow, vincitore qui nel 2016, e Lorenzo.
Un po’ come per Aragón, la gara di Motegi è stata positiva per la Ducati e in particolare per Andrea Dovizioso, ma la moto italiana ha comunque terminato alle spalle di Honda e Yamaha, seppur di pochi decimi. Ciò è un segnale di come le gerarchie, da Misano in poi, forse siano cambiate sul piano delle moto, ma il forlivese si è quantomeno tolto la soddisfazione del 100° podio in carriera. Phillip Island si prospetta però un’autentica Caporetto per le GP19: nessuno dei due piloti ufficiali ama la pista e per Dovizioso i migliori risultati sono stati due terzi posti nel 2011 e lo scorso anno, mentre Petrucci ha racimolato solo una nona posizione nel 2016. Paradossalmente, l’unico che potrebbe puntare in alto è il pilota di casa del team Pramac, ovvero Jack Miller, perfetto conoscitore del Victoria e autore di buone prestazioni negli ultimi due anni, con moto private.
La gara di Motegi è da aggiungere alla lista di gare del 2019 da dimenticare per Valentino Rossi: la sua terza caduta dell’anno (il quarto ritiro considerando anche lo strike di Lorenzo a Barcellona), anche in questo caso mentre era nelle retrovie, è un segnale preoccupante in vista sia del finale di stagione che per il 2020, che rischia di essere all’ombra degli altri piloti della Yamaha. Infatti, per uno yamahista in crisi, ce ne sono due e a tratti tre che stanno andando bene: Fabio Quartararo si è aggiudicato il titolo di rookie dell’anno e in classifica ha sorpassato proprio il pesarese, ma è ancora a caccia del suo primo centro nella categoria; Maverick Viñales sta continuando col suo buon ruolino di marcia e, seppur sembra che stia anche lui subendo la velocità del francese, è ora a pari punti al terzo posto in classifica; infine c’è Morbidelli, in prima fila in Giappone e autore di una buona gara, ma con diverse difficoltà nel finale che gli hanno tolto il quinto posto.
Per la Suzuki la tappa di casa non ha portato granché bene, anzi ha confermato come la moto di Hamamatsu sia scesa di nuovo a quarta forza di questo mondiale. Il casco celebrativo di Álex Rins non ha portato fortuna allo spagnolo e la sua ennesima rimonta stavolta non l’ha portato molto lontano, solo al settimo posto. In Australia la musica dovrebbe cambiare e Rins, magari insieme a Joan Mir (qui secondo in volata nella gara Moto2 del 2018), potrebbe quantomeno tornare in top five o addirittura ambire a qualcosa di più.
E’ di poche ore fa la notizia della scelta di KTM per il 2020 in merito al secondo pilota del team factory: sarà Brad Binder, precedentemente annunciato per il passaggio in Tech3, a salire sulla moto ufficiale del marchio austriaco, mentre su quella semi-ufficiale passerà il giovanissimo Iker Lecuona. La scelta sta già facendo discutere e uno di quelli meno felici a riguardo pare Miguel Oliveira, il quale è stato scartato per l’idea del passaggio nel team ufficiale a favore dell’ex-compagno sudafricano, battuto tra l’altro lo scorso anno in Moto2. Tornando al weekend australiano, è difficile aspettarsi un risultato di rilievo dalle KTM, specie qui dove la potenza conta poco a discapito della maneggevolezza, punto debole della RC16.
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Per Aprilia questa è una buona occasione per poter sorprendere e portare i propri piloti in top ten. Phillip Island di solito livella le differenze tra le moto in campo e chi potrebbe approfittarne al massimo è Andrea Iannone, uno dei piloti più veloci in assoluto qui e giunto secondo nel 2018, a pochi secondi dal vincitore Viñales. Anche Aleix Espargaró qui non è andato male in passato, anche se conta due scivolate nel 2016 e nel 2017 mentre era nelle prime posizioni.
Dopo gli avvenimenti del Giappone, il campionato della Moto2 rimane quello più in bilico al momento. Álex Márquez non ha tenuto fede alle premesse e in una delle sue piste preferite ha giocato in difesa, concludendo sesto una gara senza infamia e senza lode. Il suo vantaggio in classifica è diminuito a 36 punti con tre gare ancora da svolgere ed è anche cambiato nuovamente il suo primo inseguitore, Tom Lüthi adesso. Matematicamente in lizza troviamo ancora sei piloti ma in questa situazione, con un Márquez continuamente in difesa nelle ultime gare, la questione iridata potrebbe essere più aperta di quanto sembri. Vedremo se continuerà anche il buon momento di Luca Marini, sesto nella generale a -58 ma autore della doppietta Thailandia-Giappone.
La situazione è invece cambiata radicalmente in Moto3: Lorenzo Dalla Porta, al secondo successo stagionale, ha probabilmente messo almeno una mano sul titolo iridato e gode ora di un vantaggio di 47 punti nella generale grazie al terzo “zero” di Canet in poche gare, stavolta per una sua caduta. Per vincere il titolo gli basterà guadagnare tre punti sul #44 (quindi, in caso di vittoria o secondo posto, Dalla Porta sarà matematicamente campione). Come visto lo scorso anno però Phillip Island è piena d’insidie e in una gara di gruppo ci possono essere tantissimi colpi di scena; ne sa qualcosa Marco Bezzecchi, steso lo scorso anno da Rodrigo al tornante in discesa. Anche Tony Arbolino ha probabilmente abbandonato le sue chance iridate e per tenere in vita il suo mondiale dovrebbe guadagnare almeno 18 punti sul connazionale. Da tenere sott’occhio anche Albert Arenas, secondo e battuto stavolta dal pilota Leopard, e Celestino Vietti, nuovamente a podio a Motegi.
Per quanto Phillip Island possa essere spettacolare con l’asciutto, se le previsioni meteo dovessero avverarsi la pista australiana si trasformerebbe in una vera e propria trappola: sono previsti fulmini e saette per il sabato e un leggero miglioramento la domenica, ma che non dovrebbe comunque lasciar scampo dalla pioggia alla MotoGP. Anche questa gara sarà in differita sul digitale terrestre e la diretta sarà disponibile esclusivamente sulla piattaforma Sky, o tramite abbonamento sul sito ufficiale. Come in Giappone, la Moto2 anticiperà la MotoGP in tutti i turni del venerdì e del sabato, comprese le qualifiche, mentre a fine della prima giornata di prove si svolgerà un test sulle gomme per la MotoGP.
INFO TRACCIATO
Lunghezza tracciato: 4.448 m
Rettilineo principale: 900 m
Curve: 12 (7 a sinistra, 5 a destra)
Senso: antiorario
Record della pista: 1:27.899 (Jorge Lorenzo, Yamaha, 2013)
ALBO D’ORO
ORARI TELEVISIVI*
Venerdì 25 ottobre 2019
00:00 – FP1 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
00:55 – FP1 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
01:50 – FP1 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
04:15 – FP2 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
05:10 – FP2 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
06:05 – FP2 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
Sabato 26 ottobre 2019
00:00 – FP3 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
00:55 – FP3 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
01:50 – FP3 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
03:35 – Q1 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
04:00 – Q2 Moto3 (Sky Sport MotoGP)
04:30 – Q1 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
04:55 – Q2 Moto2 (Sky Sport MotoGP)
05:25 – FP4 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
06:05 – Q1 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
06:30 – Q2 MotoGP (Sky Sport MotoGP)
14:30 – Qualifiche Motomondiale (TV8)
Domenica 27 ottobre 2019
00:40 – WUP Moto3 (Sky Sport MotoGP)
01:10 – WUP Moto2 (Sky Sport MotoGP)
01:40 – WUP MotoGP (Sky Sport MotoGP)
02:00 – Gara Moto3 (Sky Sport MotoGP)
03:20 – Gara Moto2 (Sky Sport MotoGP)
05:00 – Gara MotoGP (Sky Sport MotoGP)
11:00 – Gara Moto3 (TV8)
12:20 – Gara Moto2 (TV8)
14:00 – Gara MotoGP (TV8)
Immagine: MotoGP.com
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