Motomondiale | GP Australia 2018 – Anteprima

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
26 Ottobre 2018 - 00:26
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Phillip Island è una pista che ha “incontrato” il Motomondiale in tempi relativamente recenti. Nel 1989, anno della prima edizione del Gran Premio d’Australia per il mondiale delle due ruote, l’isola dello stato di Victoria ospitò l’evento ripetendosi anche l’anno successivo, per poi lasciare le scene a favore di un’altra pista dall’alto contenuto spettacolare, ovvero Eastern Creek. Sette anni dopo, nel 1997, Eastern Creek ha ceduto nuovamente l’onore di ospitare il GP a Phillip Island, che da più di vent’anni consecutivi ospita le gare delle tre classi.

Motegi la scorsa settimana ci ha consegnato in largo anticipo il campione del mondo della classe MotoGP. Marc Márquez, in una gara che poteva essere tattica per lui e che invece l’ha risaltato ancora per il campione che è, ha fornito un ulteriore prova del perché lui sia il migliore attualmente, vincendo con tre gare d’anticipo un’annata in cui la sua Honda, molto similarmente al 2016, non è stata la moto migliore per buona parte della stagione. Se due anni fa gli antagonisti meglio equipaggiati erano su Yamaha, questa volta sono stati i piloti Ducati a commettere più errori gravi rispetto al catalano; ora per Márquez le ultime gare saranno una passerella nella quale dimostrare le proprie capacità, a cominciare proprio da Phillip Island, pista amata da lui (ma molto meno dal compagno di squadra Dani Pedrosa). Dato curioso: nel 2014 e nel 2016, quando Marc ha conquistato a Motegi due dei suoi cinque titoli MotoGP, è poi caduto in entrambe le occasioni in gara proprio in Australia.

La Ducati esce da Motegi con le ossa rotte: gli auspici del weekend nipponico non erano stati dei migliori col forfait un po’ inaspettato di Jorge Lorenzo, e nonostante la grande pole fatta registrare da Andrea Dovizioso il sabato alla fine il forlivese è incappato in una caduta proprio mentre cercava di rimanere in lotta con il suo rivale su Honda. Un errore poco compromettente ma molto grave che testimonia come ancora ci sia molta strada da fare per raggiungere l’accoppiata Márquez-Honda, specie da parte dell’italiano. In sostituzione di Lorenzo, che ha già rinunciato di correre qui e spera di farcela per Sepang, ci sarà Álvaro Bautista proveniente dal team Ángel Nieto, che al suo posto schiererà invece il pilota di casa Mike Jones. Occasione d’oro per Bautista, seppur nella pista peggiore per la Desmosedici.

Tutto il contrario invece per la Yamaha: sulla carta, il Victoria rimane l’ultima occasione davvero importante per portare a casa un successo che nel 2018 non c’è stato verso di ottenere. Le temperature fredde dell’isola australiana, unite a una pista con molte curve tondeggianti e poche accelerazioni da fermo dovrebbero dare una grossa mano alla M1, reduce da un doppio podio con Rossi e Viñales nel 2017 davanti a un arrembante Zarco e da un quarto posto di Rossi a Motegi, sempre davanti al francese di Tech3. Incredibilmente il pesarese ha ancora alcune chance di giocarsi il secondo posto nel mondiale proprio con Andrea Dovizioso.

In parziale assenza dei bolidi di Iwata sono stati quelli di Hamamatsu, cioè le Suzuki, a stupire a Motegi: proprio come ad Aragón, sia Iannone sia Rins hanno tenuto ottimamente il passo di Márquez, Dovizioso e anche Crutchlow, arrivando sul podio con lo spagnolo a discapito invece dell’abruzzese, caduto a metà gara durante l’inseguimento ai tre avversari. Per la prima volta lo spagnolo è davanti al suo compagno di squadra nella generale (118 a 113), e a Phillip Island la Suzuki, memore anche dell’ottima prestazione di Iannone lo scorso anno, potrebbe dire la sua.

Vedere gli outsider a Phillip Island è quasi abitudine, e in cima alla lista c’è di certo Jack Miller, capace l’anno scorso anche di stare con i migliore in sella a una Honda clienti Marc VDS. Vedremo se con la GP17 sarà capace di fare altrettanto, e c’è attesa sia per KTM che Aprilia, che potrebbero fare bene qui dove le differenze tra le moto si sentono meno.

In Moto2 Pecco Bagnaia può giocarsi il suo primo match-point sulla pista australiana. Il torinese, pilota dell’Academy VR46, sta mettendo in piedi una stagione quasi perfetta, macchiata solo dalla debacle sull’umido in Argentina e il 12° posto causato dalla caduta di Pasini in Germania. Grazie al secondo posto di Motegi, trasformatosi poi in primo per la squalifica di Quartararo, Pecco ha ora 37 punti di vantaggio su un Miguel Oliveira che al momento non sembra capace di reagire. Attenzione però a sottovalutarlo, perché il portoghese è piegato ma non ancora battuto: l’anno scorso, proprio a partire da Phillip Island, ha messo in scena una tripletta da sogno per la KTM, alla sua prima stagione di Moto2. Bagnaia può vincere il campionato se si piazza primo o secondo, con il #44 quinto o peggio in caso di vittoria dell’avversario oppure nono o peggio se il nostro azzurro si piazza secondo. A mettersi in mezzo ai due contendenti, che sia a favore di uno o dell’altro, ci saranno i vari protagonisti dell’annata come Pasini, Baldassarri, Binder e tanti altri.

Il mondiale che si è riaperto clamorosamente nell’ultima gara è quello della Moto3. La combo vittoria più “zero” di Martín ha permesso a Marco Bezzecchi di riavvicinarsi al suo rivale di questa stagione, e allo stesso tempo di ridistanziare Fabio Di Giannantonio, anche lui fermo per una caduta come per il suo compagno di squadra. Presumibilmente la lotta titolata sarà ristretta a un duello tra i due leader, che però per ora si è più giocata sugli errori reciproci che sulle lotte in pista. La pista australiana dovrebbe essere uno dei punti di forza della Honda, grazie alle lunghe curve e ai tanti cambi di direzione in cui la moto giapponese si esalta, ma mai sottovalutare l’effetto scia qui determinante.

Le previsioni non sono delle più esaltanti in vista del weekend: se la domenica dovrebbe salvarsi, al sabato mattina dovremmo vedere pioggia al mattino, che scombussolerà non poco i piani delle tre classi (Moto3 in primis). Ancora una volta, la diretta sarà solo per gli utenti Sky.

INFO TRACCIATO

Lunghezza tracciato: 4.448 m
Rettilineo principale: 900 m
Curve: 12 (7 a sinistra, 5 a destra)
Senso: antiorario
Record della pista: 1:27.899 (Jorge Lorenzo, Yamaha, 2013)

ALBO D’ORO

ORARI TELEVISIVI

Venerdì 26 ottobre 2018

1:00 – FP1 Moto3 (Sky Sport)
1:55 – FP1 Moto2 (Sky Sport)
2:55 – FP1 MotoGP (Sky Sport)
5:10 – FP2 Moto3 (Sky Sport)
6:05 – FP2 Moto2 (Sky Sport)
7:05 – FP2 MotoGP (Sky Sport)

Sabato 27 ottobre 2018

1:00 – FP3 Moto3 (Sky Sport)
1:55 – FP3 Moto2 (Sky Sport)
2:55 – FP3 MotoGP (Sky Sport)
4:35 – QP Moto3 (Sky Sport)
5:30 – QP Moto2 (Sky Sport)
6:30 – FP4 MotoGP (Sky Sport)
7:10 – Q1 MotoGP (Sky Sport)
7:35 – Q2 MotoGP (Sky Sport)
14:00 – Replica Qualifiche (TV8)

Domenica 28 ottobre 2018

1:40 – WUP Moto3 (Sky Sport)
2:10 – WUP Moto2 (Sky Sport)
2:40 – WUP MotoGP (Sky Sport)
3:00 – Gara Moto3 (Sky Sport)
4:20 – Gara Moto2 (Sky Sport)
6:00 – Gara MotoGP (Sky Sport)
11:00 – Replica Gara Moto3 (TV8)
12:20 – Replica Gara Moto2 (TV8)
14:00 – Replica Gara MotoGP (TV8)

Fonte immagine: Internet (per segnalare il copyright info@passionea300allora.com)

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