Franco Morbidelli fa il miglior tempo in FP3 ma Viñales, grazie agli sforzi in FP2, comanda la combinata. Crisi nera Ducati, brutta caduta anche per Quartararo (senza conseguenze). Honda sorprendente, tre moto in Q2.
Le condizioni trovate ad Aragón per l’omonimo Gran Premio di quest’anno si stanno dimostrando più ostiche del previsto, tanto da costringere Dorna a spostare gli orari dei turni di un’ora in avanti, in modo da far fronte alle temperature altrimenti troppo basse dell’asfalto del Motorland. E’ risaputo che con il freddo sono le Yamaha a brillare, e così è stato: Maverick Viñales ha concluso in testa entrambi i turni del venerdì e, grazie all’1:47.771 fatto ieri pomeriggio, ha ottenuto la prima posizione nella classifica combinata, non dovendo nemmeno spingere più di tanto durante una FP3 molto rischiosa, a giudicare dai risvolti.
Nel team Petronas, ad esempio, nonostante il secondo e terzo posto ottenuto in classifica e la prima posizione di Franco Morbidelli questa mattina (a un solo decimo da Viñales), si è respirata preoccupazione. Il motivo è da ricercare nella brutta caduta di Fabio Quartararo nell’ultimo terzo della FP3: il francese era già scivolato alla esse in discesa nelle prove di ieri, ma la stranissima caduta fatta quest’oggi in curva 13 avrebbe potuto avere conseguenze ancor peggiori, con “El Diablo” visivamente dolorante alla spalla sinistra. Fortunatamente il franco-siciliano è stato dichiarato idoneo a gareggiare, con la spalla che non ha subìto fratture.
Da questa situazione incerta potrebbe guadagnarci la Honda, che piazza ben tre dei suoi piloti nei primi dieci, ovvero direttamente nel Q2. Il primo di questi è Cal Crutchlow, quarto a sei decimi dallo spagnolo ma tornato su livelli altamente competitivi, anche rispetto ai compagni. Il più sorprendente tra gli hondisti è però Álex Márquez, che per la prima volta parteciperà alla sessione decisiva per la lotta alla pole grazie al settimo posto ottenuto, davanti alla seconda RC213V del team LCR con Takaaki Nakagami.
Il terzo marchio in classifica è la KTM con Pol Espargaró. Lo spagnolo è stato tra coloro che hanno deciso di rischiare e spingere forte nella FP3, al costo di rischiare una caduta. Solo cinque millesimi lo separano da Cal, ma “Polyccio” sta anche tornando a fare la differenza sui compagni di marca, nettamente più inesperti di lui: la coppia Oliveira-Binder occupa l’11a e 12a e partirà quindi dal Q1, così come Iker Lecuona, 19° davanti alla coppia di piloti sostitutivi Bradl-Smith.
Le Suzuki hanno più volte fatto cilecca sul giro secco negli ultimi Gran Premi, ma in questo fine settimana le cose sembrerebbero esser migliorate leggermente. Il contendente al titolo Joan Mir ha conquistato la sesta posizione nella combinata, ottenendo anche due quarti posti nelle ultime due sessioni; si può dire lo stesso anche di Álex Rins, voglioso per la cocente delusione di Le Mans e nono nella lista dei tempi migliori. Nel team gestito da Davide Brivio preoccupano un po’ i distacchi però: il #36 paga sei decimi di ritardo da Viñales, mentre lo svantaggio di Rins dall’ex-rivale della Moto3 sale a quasi nove.
Storicamente il Motorland di Aragón rappresenta la pista migliore per la coppia Aleix Espargaró-Aprilia, e infatti il fratello di Pol ha ottenuto il decimo tempo portando la moto italiana direttamente in Q2. Difficile aspettarsi molto di più dalla RS-GP 20 e dallo spagnolo, ma considerando le difficoltà della seconda Casa italiana, il team Gresini potrebbe pure ripetere le belle prestazioni degli scorsi anni.
Infatti, facendo un rapido conto sono cinque i marchi in top ten, e l’unico assente da un ingresso diretto in Q2 è proprio Ducati, su una pista che in teoria avrebbe dovuto vedere le Desmosedici come favorite. Andrea Dovizioso è il primo dei ducatisti, 13° e autore di una caduta in curva 2 questa mattina, visivamente contrariato dal comportamento della sua moto che non riesce a scaldare la parte destra della gomma anteriore. Chi avrebbe potuto effettuare il passaggio è Jack Miller, 17°, ma l’australiano è stato svantaggiato dalle bandiere gialle presenti in curva 14 per l’incidente di Quartararo, che gli hanno tolto il suo tempo più veloce; fuori anche il compagno Bagnaia, il vincitore di Le Mans Petrucci e Johann Zarco, scivolato anche lui alla 14 in FP1. Si prospetta un weekend molto duro per la Casa di Borgo Panigale.
Nella Moto2 il telaio di riferimento qui ad Aragón potrebbe essere addirittura quello Speed Up, che ottiene il miglior tempo con Fabio Di Giannantonio in 1:52.171. L’italiano precede Sam Lowes, dato come favorito del weekend dopo il ritorno al successo a Le Mans e conquistatore della FP1 ieri mattina. Il leggero aumento delle temperature e il ritardo delle sessioni ha permesso ai piloti della Moto2 di migliorare i tempi in questa sessione, ancor più di quanto fatto nella FP2 svolta di pomeriggio. Nei primi quattordici qualificati, destinati al passaggio in Q2, troviamo anche i tre italiani in lotta per il titolo, Marco Bezzecchi ottavo (unico pilota a non migliorarsi nella FP3), Enea Bastianini decimo e Luca Marini 12°. E’ andato molto bene anche l’American Racing team, con Joe Roberts quinto e Marcos Ramírez. In Q1 invece, con un giro cancellato, Jorge Martín.
Nella Moto3 Raul Fernandez è tornato a essere il dominatore delle prove, ottenendo il miglior tempo in 1:58.144. Questo tempo è stato fatto nella FP2, dove la maggior parte dei piloti ha ottenuto i propri tempi migliori, ma nessuno è riuscito ad avvicinare il pilota del team Ajo (seppur sia caduto durante la FP3). Romano Fenati, secondo a sorpresa, è a quattro decimi di ritardo, davanti al leader della classifica iridata Arenas e a Darryn Binder, primo nella FP3. Il più veloce al terzo turno è stato invece Andrea Migno, settimo nella combinata, ma anche il suo compagno Celestino Vietti è riuscito a passare direttamente in Q2 col decimo tempo. Fuori piloti quali Rodrigo e McPhee.
Qui i risultati della prima, seconda e terza sessione della classe regina, l’analisi dei tempi della FP3 e la classifica combinata.
Fonte immagine: yamahamotogp.com
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