Motomondiale | GP Americhe 2022, sintesi delle FP2

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
8 Aprile 2022 - 23:13
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Rivalsa delle Ducati, Zarco e Miller comandano la classifica MotoGP. Álex Rins su Suzuki il migliore sul passo.


La FP2 del GP Americhe 2022 è andata in archivio da pochi minuti con la conclusione del turno Moto3, ma la maggior parte dell’attenzione l’ha catalizzata, come al solito, la MotoGP. Rispetto a stamattina la situazione si è evoluta, anche se alcune costanti sono rimaste.

MotoGP

La prima differenza riguarda il leader del turno. Nella FP1 era stato Álex Rins il più veloce, mentre nella FP2 Johann Zarco ha preso il comando girando in 2:02.542. Si tratta di un tempo sul giro molto vicino al record assoluto dalla pista del 2015, il 2:02.135 firmato da Marc Márquez nel leggendario giro di qualifica a vita persa di quell’anno.

Con queste premesse, è probabile che questo riferimento verrà battuto nelle qualifiche di domani. A riuscirci potrebbe essere appunto un ducatista e, oltre a Zarco, anche Jack Miller è andato molto bene chiudendo al secondo posto. I rispettivi compagni di squadra, Jorge Martín e Pecco Bagnaia, sono momentaneamente ai margini della top ten e quindi virtualmente qualificati per la Q2.

In totale sono cinque le Ducati nei primi dieci, con anche il miglioramento di Enea Bastianini valido per il quarto posto; il #23 è l’unico pilota su moto privata a stare nelle prime posizioni. Ben più indietro le altre tre Desmosedici, ovvero la GP22 restante di Luca Marini (14°) e le due GP21 di Fabio Di Giannantonio (18°) e Marco Bezzecchi (19°).

Fabio Quartararo ha di nuovo fatto la differenza all’interno del box Yamaha ed il suo terzo posto ha quasi del miracoloso, anche considerando il T4 realizzato dal franco-siciliano nel quale ha recuperato quasi due decimi sul connazionale. Il suo compagno Franco Morbidelli, per ora, sta annaspando nelle retrovie ed il 21° posto ottenuto oggi non rende giustizia alle potenzialità dell’ex-campione Moto2.

Ad andare vicino all’ingresso in top ten con la Yamaha è stato invece Andrea Dovizioso, a lungo nei dieci fino al time attack finale che l’ha relegato al 15° posto. Il “Professore” può giocarsi qualche chance nella FP3 di domani, mentre la situazione pare decisamente più difficile per Darryn Binder (per giunta caduto a fine turno).

Gli uomini da tenere d’occhio, tuttavia, non sono né quelli Ducati né quelli Yamaha, bensì i piloti in tuta azzurra. Le Suzuki GSX-RR hanno mostrato di avere passo e anche potenzialità sul giro secco, specie con Álex Rins che, nei minuti finali, ha continuato ad utilizzare gomme usate, rimanendo a meno di mezzo secondo da Zarco. Meno brillante Joan Mir, comunque ottavo nella combinata del venerdì.

Nella FP1 erano tre le Honda a stare nelle prime posizioni, mentre nella FP2 il conteggio è sceso ad una e non è difficile immaginare di quale RC213V si tratti. Marc Márquez, al rientro dallo stop di due GP, è per il momento sesto e non è sembrato avere quel margine a cui ha abituato su questo tracciato, mostrando invece dei problemi di stabilità in ingresso a causa delle tante buche.

Pol Espargaró si trova 12° alle spalle del fratello Aleix, ma c’è di buono che il suo turno è stato meno travagliato del precedente. Anche più staccati i piloti LCR, con Álex Márquez a precedere stavolta Taka Nakagami.

Nel confronto interno ad Aprilia, il round di Austin potrebbe avvantaggiare Maverick Viñales stavolta, il quale sta mostrando una guida molto pulita e riconducibile al Maverick dei tempi migliori in Yamaha. Come detto, Aleix si trova 11° e deve dimostrare che il risultato di Termas può essere replicato.

Continuano ad annaspare le KTM, incapaci di piazzare i propri alfieri nelle posizioni che contano. Brad Binder non si è schiodato dal 13° posto, mentre Miguel Oliveira si trova addirittura ultimo in classifica a quasi tre secondi da Zarco. Remy Gardner 20°, Raúl Fernández 23°.

Moto2

Il miglior tempo di questa seconda sessione per la classe di mezzo se l’è aggiudicato Fermín Aldeguer, deciso come non mai a dimostrare che Termas non è stata un fuoco di paglia e a rifarsi dal contatto che l’ha messo fuori gioco nella scorsa gara. Il pilota della Speed Up ha girato in 2:09.155 e dista solo 0”3 dal record assoluto della pista, targato Álex Rins e datato 2016.

Chi ha impressionato maggiormente, però, è Arón Canet. Il pilota del team Pons ha chiuso in quinta posizione, ma il ritmo gara messo in mostra nei quaranta minuti disponibili fa venire i brividi agli avversari. Tony Arbolino si è messo al secondo posto invece, davanti a Cameron Beaubier e Jake Dixon, mentre la coppia KTM Ajo è al sesto e settimo posto con Augusto Fernández a precedere Pedro Acosta. Venerdì difficile per il capoclassifica Celestino Vietti, 15° nella combinata a 0”8 da Aldeguer.

Moto3

Il copione della FP1 si è ripetuto, con i due italiani di riferimento della Moto3 a contendersi il primato. Se nel mattino texano era stato Migno a comandare, nella FP2 è arrivato il turno di Dennis Foggia: il romano ha staccato il connazionale di quasi 0”4 girando in 2:15.440 e i due nostri portacolori sono stati gli unici a girare sotto il muro del 2:16.

Al terzo e quarto posto Daniel Holgado e Jaume Masiá per il team KTM Ajo, mentre Deniz Öncü segue i compagni di marca e conclude la top five. Tatsuki Suzuki, sulla seconda Honda Leopard, è ottavo e precede Izan Guevara, mentre è più in difficoltà il vincitore del GP d’Argentina Sergio García (11°). 14° Alberto Surra, protagonista involontario di un brutto highside in uscita dalla 11.

Qui i risultati della FP2 della MotoGP, i cronologici dei piloti e la classifica combinata del venerdì.

Fonti immagini: pramacracing.com, teamspeedup.it, Twitter / Dainese

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