Miller fa la differenza su gomme morbide e stacca gli avversari. Nakagami e Rins subito dietro, in Q2 anche Bagnaia, Quartararo e Marc Márquez.
La FP3 di Austin in preparazione al GP Americhe di domani ha messo a dura prova la capacità di piloti, meccanici e tecnici nella preparazione del set-up per la moto. L’asfalto in pessime condizioni si è dimostrato un grattacapo ben più problematico di quanto ci si aspettasse alla vigilia e certi piloti, quali Bagnaia e Lecuona, hanno persino suggerito di rinunciare a correre con una condizione del genere.
La sessione 3 si è però svolta regolarmente per tutte le categorie ed il più veloce è stato Jack Miller. Già al venerdì “Jackass” aveva dimostrato di avere del potenziale sulla sua GP21 in vista della gara per la domenica, ma la prova di forza messa in mostra in questa mattinata texana ha avuto dell’incredibile. Il suo 2:02.923 è stato di quasi 0”7 più veloce rispetto al secondo classificato Takaaki Nakagami.
Tutt’e quattro le Ducati ufficiali e semiufficiali sono riusciti a passare direttamente in Q2, ma anche in questo caso ciò che impressiona sono i distacchi. Johann Zarco, quinto, ha 0”9 di ritardo dal pilota con cui sta lottando nella classifica iridata per il quarto posto; Francesco Bagnaia, compagno di squadra di Miller, è nono con addirittura 1”2 di ritardo; stesso ritardo anche per Jorge Martín, decimo.
Le Ducati clienti di Esponsorama-VR46 stavolta non sono riuscite a balzare direttamente nei migliori dieci in lotta per la pole. Come nelle ultime gare quello con maggiori chance potrebbe essere Enea Bastianini, 12° e con soli 0”3 di ritardo da Martín (piuttosto pochi su un tracciato lungo come il COTA), mentre Luca Marini, 20°, è scivolato in curva 2 nei minuti finali.
Come da copione, qui in Texas le Honda stanno ritrovando smalto grazie alla natura stop & go della pista, ma la migliore delle RC213V è, a sorpresa, condotta da Taka Nakagami. Per il nipponico è arrivato un buon secondo posto, addirittura davanti al maestro di questo tracciato Marc Márquez; la “Formica Atomica” ha ottenuto il quarto posto finale con quasi 0”9 di ritardo.
Pol Espargaró si è classificato al settimo posto dopo una sessione in cui ha preso anche qualche rischio più del necessario: per ben due volte “Polyccio” ha rischiato di perdere l’anteriore nel terzo settore, quello più ostico per le gomme raffreddatesi dal lungo rettilineo. Ben più indietro Álex Márquez, 18° e di gran lunga l’hondista più in difficoltà anche in questo weekend.
La situazione della Suzuki per il momento sta rispecchiando quella del 2019, con Álex Rins che sta andando bene e Joan Mir invece ad arrancare. Il #42 ha terminato terzo a meno di 0”2 da Nakagami e, se la gara dovesse basarsi sulla tenuta delle gomme, potrebbe diventare un protagonista in lotta per il podio. Il nuovo font del numero dedicato a Kevin Schwantz non ha invece portato fortuna a Joan Mir, 13° e costretto a disputare la Q1 questa sera.
Anche ad Austin Fabio Quartararo costituisce l’unico baluardo Yamaha in lizza per le posizioni che contano. Su un tracciato storicamente poco amico della M1, “El Diablo” ha portato a casa un sesto posto nella FP3 e nella combinata, staccando nettamente i tre compagni di marca italiani.
Il recupero fisico di Franco Morbidelli procede a passo lento, con l’italo-brasiliano 14° a 1”5 dalla vetta. Valentino Rossi gli è subito dietro in classifica ma a 0”4, mentre Andrea Dovizioso, 17° sulla Yamaha 2019, è addirittura a 2”3 da Miller.
Come per Yamaha, anche una sola KTM è riuscita a superare a piè pari la tagliola della Q1. Grazie ad un ultimo giro piuttosto buono Brad Binder ha ottenuto l’ottavo posto ed ha costretto il compagno Miguel Oliveira a disputare la Q1. Iker Lecuona, 16°, ha confermato la ben poca affinità con Austin, mentre Danilo Petrucci occupa l’ultima posizione con oltre tre secondi di ritardo.
Il marchio più in difficoltà in questo fine settimana appare però Aprilia, con Aleix Espargaró da solo a difendere i colori della Casa di Noale ed a portare dati utili ai tecnici. Già al venerdì c’era stata la caduta alla Hayden Hill, a cui quest’oggi si è aggiunta la scivolata al rampino di curva 12, all’inizio della sezione dello stadio. Vista l’assenza di Maverick Viñales e la poca competitività di Espargaró, si prospetta un weekend difficile per il box Gresini.
Moto2
Nelle categorie propedeutiche la dominanza del team Ajo è continuata senza sosta, a partire dalla Moto2. Raúl Fernández e Remy Gardner si sono dimostrati nuovamente superiori alla concorrenza di diverse spalle ed hanno conquistato rispettivamente il primo e secondo posto, girando in 2:09.258 lo spagnolo e in 2:09.3 l’australiano. Solo 0”061 separano i due futuri piloti Tech3.
Il primo degli “altri” è Fabio Di Giannantonio, tornato a livelli di velocità più consoni dopo esser rimasto nell’ombra durante le ultime gare. “Diggia” paga quasi mezzo secondo di ritardo dai due piloti di Aki Ajo, tenendosi alle spalle Ai Ogura e la coppia Elf Marc VDS Augusto Fernández-Sam Lowes. Settimo posto per un ottimo Cameron Beaubier, grande conoscitore di questo tracciato viste le stagioni passate nel MotoAmerica, il quale precede Marco Bezzecchi. Chiudono la top ten le Boscoscuro Aspar di Canet ed Arenas.
Moto3
La terza sessione della Moto3 è stata probabilmente la più combattuta osservando i distacchi, con anche alcune sorprese degne di nota da segnalare. Il primo posto l’ha ottenuto Jaume Masiá, uno dei favoriti del weekend essendo arrivato a podio qui ad Austin nel 2019. Il pilota del team Ajo ha girato in 2:16.357 ed ha distanziato di meno di 0”2 il sorprendente Stefano Nepa su KTM del team BOE Owlride.
Terzo Dennis Foggia, l’unico che cercherà di recuperare punti nella corsa iridata contro Pedro Acosta. Infatti Sergio García, al momento secondo in ex aequo in campionato, è stato dichiarato unfit per il Gran Premio e sarà costretto a rimanere in panchina. La FP3 è andata piuttosto bene agli italiani, con anche Antonelli (quarto), Fenati (sesto) e Migno (ottavo) nei primi dieci.
Qui ci sono i risultati delle FP3 MotoGP, il cronologico dei tempi e la classifica combinata delle tre sessioni.
Fonti immagini: ducati.com, ajo.fi
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