Motomondiale | GP Americas 2017 – Anteprima

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
20 Aprile 2017 - 10:50
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Per il quinto anno consecutivo il Motomondiale sbarca sul circuito di Austin per il Gran Premio delle Americhe. Si arriva dall’Argentina, gara all’insegna delle polemiche che ha visto uscire vincitore uno strabiliante Maverick Viñales, ancora a punteggio pieno in classifica mondiale.

Il paddock della MotoGP è ancora sottosopra e la questione è legata alle gomme. In tanti (soprattutto i piloti spagnoli) sostengono che Michelin stia lavorando a favore di Valentino Rossi, con la famigerata gomma anteriore “70” dotata di carcassa leggermente più dura rispetto al pneumatico utilizzato nelle prime due gare; altri (tra cui ovviamente lo stesso Rossi) ritengono che l’organo denominato Safety Commission, che ha bandito l’utilizzo di questa nuova gomma dal Gran Premio d’Argentina, sia ormai diventato una sorta di “conclave” atto ad opporsi a ogni decisione presa (a detta loro) per aiutare il pilota pesarese.

La verità, come sempre, sta nel mezzo: Rossi ha conquistato due podi nelle prime due gare, pur non riuscendo a tenere il passo del nuovo compagno di squadra, con la gomma anteriore “06” che tanti problemi gli sta dando dal punto di vista della sensazione di guida. Dall’anno del famigerato passaggio in Ducati, questo inizio di stagione per Rossi è secondo solo al 2015 in termini di punti. Per quanto riguarda Michelin, la gomma anteriore “70” dovrebbe rientrare nelle tre specifiche previste da regolamento per ogni weekend di gara, dunque la pista potrà finalmente dirci la verità sull’efficacia di questo nuovo elemento.

Tornando alla pista, l’uomo da battere è ora Viñales, considerato lo sfolgorante inizio di stagione, ma non bisogna dimenticare che gli Stati Uniti, da che corre in MotoGP, sono feudo di Marc Márquez. Il campione in carica è ancora imbattuto nel “lontano ovest” sin da Austin 2013 e, aggiungendo le altre categorie, bisogna tornare a Indianapolis 2010 in 125cc (gara che peraltro avrebbe potuto tranquillamente vincere) per vedere il catalano sconfitto su una pista statunitense. Un curriculum impressionante che Márquez deve fare valere in questo weekend, perché la caduta in Argentina mentre si trovava al comando della gara rischia già di essere pesante in ottica campionato.

Altro tema del fine settimana texano è il valore della Ducati. Su una pista favorevole come quella argentina, la GP17 ha arrancato sia con Dovizioso che con Lorenzo. Appare chiaro però come sia necessario distinguere i due casi: Dovizioso, già sul podio in Qatar, sembra essere molto più a suo agio sulla moto rispetto al pluri-iridato maiorchino e ad Austin è salito sul podio ben due volte in passato; Lorenzo non ha ancora trovato il bandolo della matassa ed è già all’ultima delle tre piste extraeuropee che avrebbero dovuto dare una mano alla Rossa bolognese. In definitiva, se Lorenzo non dovesse iniziare a trovare un buon compromesso per guidare la GP17 al meglio, la prossima gara di Jerez rischierebbe di diventare un bagno di sangue, su una pista dove la Ducati è quasi sempre stata ben lungi dal brillare.

Le défaillance di molti protagonisti hanno permesso agli outsider di emergere. Cal Crutchlow, sulla Honda del team LCR, in Argentina ha replicato il podio del 2015 con una prestazione maiuscola, che gli ha permesso di rimanere davanti a Rossi per gran parte della gara. Non è un mistero che la Casa di Tokyo riesca spesso a fornire un aiuto al pilota britannico, il quale talvolta si rivela essere più efficace anche di un Daniel Pedrosa a corrente molto alternata e vittima persino di una scivolata a Río Hondo.

La classifica generale sta però premiando anche Scott Redding, addirittura quarto grazie ad un ottavo e ad un settimo posto. Inizio di stagione concreto come non mai per il pilota del team Pramac, così come per Jonas Folger che sulla Yamaha Tech 3 è risultato poco meno convincente di Johann Zarco ma migliore in termini di punti (cinque in più). Due piazzamenti in top ten hanno inoltre portato al settimo posto assoluto Jack Miller, sulla Honda del team Marc VDS.

Chi invece è totalmente mancato nelle prime due gare, in termini di risultati, è stato Andrea Iannone. Dopo la scivolata in Qatar è stato centrato da Lorenzo alla prima curva in Argentina, ma l’abruzzese aveva già compromesso la sua gara con una partenza anticipata che gli è costata un ride through. Per il nuovo pilota della Suzuki zero punti in due gare e l’assoluta necessità di cambiare passo proprio su una pista dove l’anno passato ottenne un podio all’insegna della prudenza.

Passando alle altre categorie, molto attesa per noi italiani è la Moto2, che vede Franco Morbidelli a punteggio pieno dopo due gare. Totalmente implacabile il pesarese del team Marc VDS, che ha visto ben pochi avversari davanti a sé tra Qatar e Argentina. Ci ha provato Thomas Lüthi nei primi giri a Losail, ma si è dovuto arrendere, così come Álex Márquez sembrava in grado di poter attaccare il compagno di squadra in Argentina: scivolato all’ultimo giro. Protagonista dell’inizio di stagione anche la nuova KTM, in pole e poi sul podio in Argentina con Miguel Oliveira. La squadra austriaca ha perso tuttavia Brad Binder, ancora alle prese con l’infortunio al braccio sinistro per il quale era stato operato in inverno: al suo posto correrà il “jolly” della categoria, il figlio d’arte Ricky Cardús. Tanti sono, infine, gli azzurri che oltre a Morbidelli sono riusciti ad assaggiare la top ten finora: Baldassarri, Marini, Bagnaia e Corsi, con esperienze diverse ma tutti protagonisti allo stesso modo.

Sprecate le prime due occasioni, l’Italia della Moto3 è ora chiamata ad una maggiore concretezza. Il podio della categoria più piccola è risultato lo stesso in ambedue le prime gare, con Joan Mir assoluto padrone davanti a John McPheeJorge Martín, e la pattuglia azzurra si è dovuta accontentare dei quinti posti di Fenati e Migno. In generale poca costanza: i risultati di Migno sono persino inaspettati, altri piloti a Río Hondo si sono stesi a vicenda (Fenati con Antonelli, Bulega con di Giannantonio) e lo stesso Bulega, così come Bastianini, è lontano dal vertice in gara. In tutto questo, Mir e la Honda marchiata Leopard sembrano essere già la forza dominante del campionato, come a riproporre quanto fatto dalla stessa scuderia di Stefan Kiefer due anni or sono con Danny Kent.

L’appuntamento con le dirette del Gran Premio è su SkySport MotoGP, mentre TV8 trasmetterà ancora una volta le repliche di qualifiche e gare.

2017 Red Bull Grand Prix of the Americas – Circuit of the Americas
Round 3/18
21-23 aprile 2017

INFO CIRCUITO

Lunghezza del circuito: 5,513 km
Giri da percorrere: 21 (MotoGP), 19 (Moto2), 18 (Moto3)
Distanza totale: 115,8 km (MotoGP), 104,7 km (Moto2), 99,2 km (Moto3)
Numero di curve: 20
Senso di marcia: antiorario

RECORD

Giro gara MotoGP: 2:03.575 – Marc Márquez – Honda – 2014
Giro prova MotoGP: 2:02.135 – Marc Márquez – Honda – 2015
Vittorie pilota MotoGP: 4 – Marc Márquez
Vittorie costruttore MotoGP: 4 – Honda
Pole pilota MotoGP: 4 – Marc Márquez
Pole costruttore MotoGP: 4 – Honda
Podi pilota MotoGP: 4 – Marc Márquez
Podi costruttore MotoGP: 6 – Honda

Giro gara Moto2: 2:09.994 – Sam Lowes – Kalex – 2016
Giro prova Moto2: 2:08.850 – Álex Rins – Kalex – 2016
Vittorie pilota Moto2: 1 – Nicolás Terol, Maverick Viñales, Sam Lowes, Álex Rins
Vittorie costruttore Moto2: 2 – Kalex
Pole pilota Moto2: 1 – Scott Redding, Esteve Rabat, Xavier Siméon, Álex Rins
Pole costruttore Moto2: 4 – Kalex
Podi pilota Moto2: 2 – Esteve Rabat, Álex Rins, Sam Lowes, Johann Zarco 
Podi costruttore Moto2: 9 – Kalex

Giro gara Moto3: 2:16.345 – Luis Salom – KTM – 2013
Giro prova Moto3: 2:15.344 – Danny Kent – Honda – 2015
Vittorie pilota Moto3: 1 – Álex Rins, Jack Miller, Danny Kent, Romano Fenati
Vittorie costruttore Moto3: 3 – KTM
Pole pilota Moto3: 1 – Álex Rins, Jack Miller, Danny Kent, Philipp Oettl
Pole costruttore Moto3: 3 – KTM
Podi pilota Moto3: 2 – Efrén Vázquez, Romano Fenati
Podi costruttore Moto3: 7 – KTM

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Venerdì 21 aprile
9:00-9:40 (16:00-16:40) Prove Libere 1 Moto3 – SkySport MotoGP
9:55-10:40 (16:55-17:40) Prove Libere 1 MotoGP – SkySport MotoGP
10:55-11:40 (17:55-18:40) Prove Libere 1 Moto2 – SkySport MotoGP
13:10-13:50 (20:10-20:50) Prove Libere 2 Moto3 – SkySport MotoGP
14:05-14:50 (21:05-21:50) Prove Libere 2 MotoGP – SkySport MotoGP
15:05-15:50 (22:05-22:50) Prove Libere 2 Moto2 – SkySport MotoGP

Sabato 22 aprile
9:00-9:40 (16:00-16:40) Prove Libere 3 Moto3 – SkySport MotoGP
9:55-10:40 (16:55-17:40) Prove Libere 3 MotoGP – SkySport MotoGP
10:55-11:40 (17:55-18:40) Prove Libere 3 Moto2 – SkySport MotoGP
12:35-13:15 (19:35-20:15) Qualifiche Moto3 – SkySport MotoGP
13:30-14:00 (20:30-21:00) Prove Libere 4 MotoGP – SkySport MotoGP
14:10-14:50 (21:10-21:50) Qualifiche MotoGP – SkySport MotoGP (23:05 TV8)
15:05-15:50 (22:05-22:50) Qualifiche Moto2 – SkySport MotoGP

Domenica 23 aprile
8:40-9:00 (15:40-16:00) Warm-up Moto3 – SkySport MotoGP
9:10-9:30 (16:10-16:30) Warm-up Moto2 – SkySport MotoGP
9:40-10:00 (16:40-17:00) Warm-up MotoGP – SkySport MotoGP
11:00 (18:00) Gara Moto3 – SkySport MotoGP (21:00 TV8)
12:20 (19:20) Gara Moto2 – SkySport MotoGP (22:30 TV8)
14:00 (21:00) Gara MotoGP – SkySport MotoGP (lunedì 24/4, 0:00 TV8)

NB: tra parentesi gli orari italiani.

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