Motomondiale | Carmelo Ezpeleta: “Il mio obiettivo è avere un campionato sicuro”

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
27 Febbraio 2020 - 16:09
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Tra ieri e oggi il sito ufficiale del Motomondiale, MotoGP.com, ha rilasciato un’intervista in due parti fatta a Carmelo Ezpeleta, amministratore delegato di Dorna Sports e “capo” del Circus delle due ruote. I temi trattati sono stati molteplici nei pochi minuti a disposizione, ma tutti interessanti e degni di essere raccontati.

Ezpeleta ha iniziato parlando delle sue aspettative per il campionato 2020 e i riscontri visti nei test: “I test sono sempre test. La situazione dei test non si riflette successivamente nel primo Gran Premio, ma in ogni caso entrambi i test, in Malesia e in Qatar ieri, sono stati molto equilibrati: in Qatar abbiamo diciotto piloti in un secondo su sei marchi differenti. E’ qualcosa di molto importante per noi, grazie anche all’aiuto delle Case e delle persone che, pur non essendo nella posizione degli altri, hanno permesso ai marchi non ancora vincenti di avere delle concessioni. KTM e Aprilia hanno migliorato molto, perciò per me è un’ottima situazione, ma ripeto come questi siano test. Più avanti, quando la battaglia vera inizierà, vedremo esattamente i valori in campo, ma questa situazione nelle prove rimane un buon segno”. Il CEO ha poi parlato di sicurezza, forse in merito sia alle critiche dei precedenti anni in occasione di alcuni weekend (come Argentina e Gran Bretagna 2018), sia alle voci che davano il ritorno dello svolgimento del Gran Premio del Qatar alla luce del sole, per gli anni seguenti: “Il mio desiderio ogni anno è di avere una stagione sicura. E’ la cosa più importante. La MotoGP è un campionato davvero esaltante, i nostri piloti sono qualcosa di speciale e sono sicuro che anche quest’anno il campionato sarà davvero emozionante, ma il mio desiderio per il futuro è che sia totalmente sicuro”.

Un altro tema trattato dal CEO è stato il caso Andrea Iannone, la cui sentenza tarda ad arrivare: “Dorna come sempre, e non potrebbe essere altrimenti, rispetta la legge e ho ascoltato ciò che Andrea e l’Aprilia avevano da dire in tribunale; stiamo aspettando una risposta. In ogni caso è importante dire questo, che per come la pensiamo il campione d’urina che è stato preso da Iannone aveva un valore molto molto basso, ma ripeto che aspetteremo la decisione della Corte e spero che la situazione possa essere buona. L’unica cosa da aggiungere è che per me le persone debbano essere punite solo quando è chiaro che la punizione debba essere applicata. In quanto CEO di Dorna, parlando col presidente della FIM, una delle proposte è che dobbiamo avere un programma di proibizione. Oggi stiamo lavorando su questi programmi per tutti gli sport, soprattutto per il motorsport e specialmente per la MotoGP, per cui il mio desiderio, al di là delle nostre possibilità, è quello di chiedere alla FIM di consolidare almeno un programma di proibizione creato dalla FIM stessa, a seguito di accordi ma creato appositamente da loro per il nostro sport. Ma questo è solo un desiderio, non possiamo controllarlo”. Ezpeleta non ha specificato nel dettaglio in cosa consisterebbero questi “programmi di proibizione”, potrebbero essere dei regolamenti anti-doping specifici per i singoli sport (delle due ruote in questo caso) che andrebbero a sostituire o affiancare il CAD (Codice Anti-Doping) applicato dalla FIM, ma non ne abbiamo la certezza.

Una delle tematiche più discusse e preoccupanti qui in Italia e nel mondo è l’epidemia del virus SARS-CoV-2, comunemente detto Coronavirus, che ha colpito diversi stati tra cui Cina, Corea del Sud, Thailandia e Iran, ma anche l’Europa tra cui Germania, Gran Bretagna e Francia.
Dopo lo slittamento del Gran Premio della Cina per la Formula 1 e i rischi che corrono anche i GP del Bahrain e del Vietnam, anche Ezpeleta ha voluto affrontare il discorso per il proprio campionato, il cui calendario al momento non ha subito modifiche: “In Thailandia o in qualsiasi altro paese che presenta casi di Coronavirus, ciò che stiamo facendo è parlare con le autorità locali per dirci se il paese è sicuro per loro o no. Qualsiasi cosa dicano la faremo, se il Gran Premio non si dovesse svolgere aspetteremo finché la situazione non si risolverà. Abbiamo già parlato con la Thailandia e anche col Qatar per sapere com’è la situazione, più avanti parleremo con gli Stati Uniti e continueremo così con tutti gli stati che ci ospitano. E’ fuori dalla nostra sfera decisionale, è una decisione governativa ovunque”. Il rischio che anche il calendario del Motomondiale venga stravolto non è quindi così remoto.

Nell’intervista c’è stato spazio anche per l’argomento Finlandia, dove quest’anno si svolgerà il Gran Premio al Kymi Ring, il primo per questo paese dopo 38 anni: “Stiamo ancora lavorando duramente, in quanto ogni tracciato nuovo il primo Gran Premio non è facile, ma penso che queste persone sia davvero educate e stiano lavorando molto duramente e stiamo cercando di aiutarle su tutto. E’ importante farlo perché, guardando al territorio, la Finlandia è stato un luogo molto importante per il Motomondiale, specialmente con Saarinen e altri piloti finlandesi, tra l’altro il lavoro per rendere le condizioni del tracciato adeguato è molto buono e spero che in futuro venga consolidato il Gran Premio. Viste le dimensioni dei tanti paesi che sono interessati a espandere la MotoGP in tutto il mondo, non possiamo continuare con cinque gare in uno stesso paese. L’accordo che abbiamo firmato con Valencia ci garantisce almeno tre Gran Premi ogni cinque anni al Ricardo Tormo, e non accetteremo un accordo differente da quello esistente. Abbiamo ventiquattro proposte di accordo da poter firmare, magari alcune di queste non sono applicabili per una qualsiasi di queste annate e forse si punta a quattro Gran Premi anziché tre. L’accordo parla di minimo tre Gran Premi e poi la possibilità di averne quattro. E’ chiaro che Valencia sia stata la prima a mettersi in contatto con noi, abbiamo chiarito che al primo anno di “rotazione” Valencia continuerà col Gran Premio e, inoltre, se Valencia dovesse rimanere in calendario, sarà l’ultimo GP della stagione. Comunque ciò dipende se vogliamo finire in Europa o fuori dall’Europa, dipende cosa pensano gli altri Gran Premi della penisola iberica, dipende da molti fattori, vedremo esattamente qual è la situazione per Valencia all’interno del calendario”.

Uno dei pezzi forti di quest’intervista è stato il discorso inerente al contatto con Kawasaki per una possibile wildcard durante la stagione, proposta ufficiosamente rifiutata dal dirigente spagnolo: “Voglio chiarire come Kawasaki non abbia richiesto in forma ufficiale, attraverso il suo team, di fare delle wildcard in MotoGP. Ci hanno chiesto se sarebbe stato possibile per Kawasaki o per qualunque altro marchio fare una wildcard. Per via del regolamento, le wildcard sono possibili solo per i marchi presenti nella serie, mentre Kawasaki o qualsiasi altro marchio che oggi non è presente in campionato e che voglia partecipare potrà farlo, seguendo le regole e attraverso uno dei team indipendenti esistenti”.

Fonte immagine: motogp.com

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