Motomondiale | Apportate delle modifiche tecnico-sportive al regolamento in vista del 2023

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
15 Novembre 2022 - 09:15
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Stabiliti i limiti di carburante per le gare Sprint della MotoGP, cambiamenti anche sulla costruzione dei supporti frenanti e sull’altezza da terra delle appendici inferiori.


Mentre il Motomondiale ed i suoi attori principali si preparano alla stagione 2023, la Commissione Gran Premi formata da Carmelo Ezpeleta (Dorna), Paul Duparc (FIM), Hervé Poncharal (IRTA) e Biense Bierma (MSMA) si è riunita lo scorso 4 novembre per applicare delle modifiche ai regolamenti sportivi e tecnici. A questa riunione hanno presenziato anche Jorge Viegas, Carlos Ezpeleta, Mike Trimby e Corrado Cecchinelli.

Partiamo da quelle che sono state le modifiche di tipo sportivo. In primis, è stata rivista la scrittura della norma relativa alle gare interrotte da una bandiera rossa e che prevedono la possibilità di una ripartenza, scongiurando così la chance di un terzo avvio di gara (soprattutto per Moto2 e Moto3). L’assegnazione dei punti rimane però la stessa: nessuno se la gara è durata meno di tre giri, il 50% se la gara è durata meno della metà, punteggio pieno se i giri percorsi tra le varie partenze superano il 50% della distanza originale. Non sono state apportate modifiche per quanto riguarda l’azzeramento dei distacchi tra un avvio e l’altro, norma rimasta invariata ed in netta controtendenza rispetto a qualche decennio fa.

In secondo luogo, Moto2 e Moto3 potranno lottare per l’ingresso in Q2 in tutt’e tre le prove libere dei vari Gran Premi. Dal prossimo anno, col cambiamento del format della MotoGP, la top class avrà solo due sessioni per stilare la combinata della classifica da cui poi selezionare i dieci piloti all’accesso diretto in Q2, mentre le due serie propedeutiche manterranno il format attuale.

Sarà invece proibito, alla direzione gara, di ignorare la regola del 105% nelle prove. Se un pilota non dovesse registrare un tempo sotto questo limite rispetto al crono più veloce in nessuno dei turni, i commissari non avranno più diritto di discrezionalità nel decidere se far partecipare o meno il suddetto alla gara; egli sarà dunque escluso dal Gran Premio della domenica senza possibilità di appello. Solo per la classe MotoE la direzione gara conserverà questo diritto.

Ora tocca alle modifiche tecniche, la maggior parte riguardante la top class. La prima è focalizzata sulle gare Sprint del 2023 riservate alla MotoGP: è stata infatti decisa la quantità massima di carburante da imbarcare al via delle gare del sabato, pari a 12 litri. Le squadre potranno anche produrre eventuali serbatoi adibiti alle sole manche Sprint, mentre gli altri limiti sul carburante (come la sua temperatura ambientale ed i vari metodi di verifica della regolarità) saranno i medesimi rispetto al via degli altri turni di prove.

Tuttavia, parlando dei serbatoi, tutte le categorie del Motomondiale dovranno sottostare ad una nuova norma per la loro creazione, in quanto dovranno essere costruiti principalmente in acciaio o in alluminio (l’uso di materiali come la fibra di carbonio, la fibra di vetro o la fibra aramidica sarà permesso solo per aumentare la rigidità strutturale, la protezione o per altri motivi).

Si passa poi alle appendici inferiori dei prototipi da 1000cc, sdoganati da Yamaha e Ducati tra il 2018 ed il 2019 e soprannominati “cucchiai”. Dopo la rottura di uno di questi durante la gara di Misano per il passaggio su un cordolo, è stato deciso che la loro altezza minima da terra sarà aumentata da 15 millimetri a 35.

Modifiche previste anche per i supporti dei dischi frenanti di tutte le classi. Nonostante non siano state apportate novità sulla scelta dei materiali per la creazione dei dischi o delle pastiglie, sono stati banditi alcuni materiali per la creazione dei supporti già menzionati, che dal prossimo anno saranno ammessi solo in leghe di magnesio ed alluminio.

Le ultime novità riguardano l’abbigliamento dei piloti, in particolar modo le tute in pelle. Dopo quanto successo a Fabio Quartararo a Barcellona nel 2021 e in Aragona nel 2022, la cui tuta si è slacciata causandogli, nel secondo caso, brutte abrasioni al petto in seguito all’incidente con Marc Márquez, la Commissione ha optato per l’uso obbligatorio di tute con un sistema di fissaggio apposito, già concordato coi vari produttori.

Oltre ciò, sono state riviste le scadenze per l’omologazione dei caschi, dato che fino a fine 2025 sarà possibile usare i caschi di tipo FRHPhe-01 e FRHPhe-02, mentre dal 2026 solo la seconda tipologia sarà approvata.

Qui il documento ufficiale riportante tutte le novità.

Fonte immagine: yamaha-motogp.com

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