In assenza del compagno di squadra, Morbidelli prende le redini della seconda sessione e scalza Quartararo dalla testa.
Il secondo dei tre giorni di prove collettive è andato in archivio quest’oggi in quel di Sepang. I test della MotoGP, nella giornata di mercoledì, hanno perso diversi elementi validi con gli infortuni di Jorge Martín, Raúl Fernández e Fabio Di Giannantonio, mentre quella di giovedì, fortunatamente, è filata bene o male liscia.
A primeggiare in questo giorno 2 di test è stato Franco Morbidelli. Il secondo pilota del team VR46 Pertamina Enduro ha dimostrato la bontà del pacchetto Ducati GP24, anche ad un anno di distanza dal debutto di questa moto: l’italo-brasiliano ha girato in 1:57.210, migliorando il proprio best lap delle qualifiche 2024 del Gran Premio della Malesia.
A confermare il valore della vecchia Desmosedici c’è anche Álex Márquez, che sull’altra GP24, quella affidata al team Gresini, si è piazzato in terza posizione a 0″1 dal compagno di marca. I due chiudono a panino Fabio Quartararo, che per il quarto giorno di fila (comprendendo anche lo Shakedown di settimana scorsa) si ritrova nelle prime posizioni.

I passi avanti della Yamaha (almeno con “El Diablo” sopra) sono evidenti, tanto che il francese ha migliorato di mezzo secondo i propri tempi in un anno ed anche lui, come Morbidelli, è stato più veloce sul giro secco di quanto lo era stato nella Q2 del GP dello scorso anno.
Quarta piazza per l’ultima delle tre GP24, quella affidata a Fermín Aldeguer: dopo un inizio in sordina, il #54 sta cominciando a prendere le misure della MotoGP ed i suoi tempi stanno diventando parecchio interessanti, avendo girato in 1:57.5. Il murciano precede la prima delle Ducati ufficiali, grandi attese di questo test.

Stavolta, i ruoli nel team Lenovo si sono invertiti: oggi è stato Francesco Bagnaia a stare nelle prime posizioni, mentre Marc Márquez non è andato oltre ad un 14° posto. Nonostante entrambi siano stati vittime di cadute innocue (l’italiano alla 15, lo spagnolo alla 9), regna serenità all’interno del box rosso (almeno per ora), tanto che Pecco ha elogiato il proprio compagno ed il fatto che lo sviluppo stia procedendo in una direzione accordata in pieno da entrambi i piloti. Tuttavia, c’è ancora incertezza sulla strada da seguire, sia per quanto riguarda il telaio, sia in merito al nuovo motore.
Joan Mir continua ad essere la sorpresa di questi test: il campione del mondo 2020 ha portato la sua Honda RC213V Castrol in sesta posizione ed ha sfoggiato un abbassatore incredibilmente estremo, col fondo della carena a pochi millimetri dallo sfiorare l’asfalto; oltre a ciò, l’ex-suzukista ha provato una nuova carena, dotata di pance più larghe. Pareri quasi entusiasti quelli del #36, che ha descritto questo test come il migliore svolto con HRC da due anni a questa parte.

Le altre Honda sono piuttosto lontane: Johann Zarco è 12° sulla prima moto del team LCR, mentre Luca Marini è 15°, a 0″8 dal compagno di squadra. Continuano le difficoltà d’apprendimento di Somkiat Chantra, 20° con un tempo di 1:59.0; il thailandese, tuttavia, ha girato molto con 65 giri compiuti.
La prima parte della classifica prosegue col settimo tempo di Pedro Acosta: un po’ come nel 2024, le KTM sembrerebbero piuttosto nascoste durante questi test ed “El Tiburón”, seppur staccato mezzo secondo, è quello che si è messo più in mostra. Il suo compagno Brad Binder è 11°, anche se a soli 0″3 scarsi da lui e preceduto dal suo ex-compagno di squadra Jack Miller.
Situazione più ostica, almeno per il momento, per il team Tech3: Maverick Viñales ed Enea Bastianini hanno girato con tempi parecchio simili, ma i due occupano rispettivamente le posizioni 16 e 17. La “Bestia” ha descritto la RC16 come una moto molto “maschia” e più difficile da governare rispetto alla “Rossa” di Borgo Panigale, ma anche più efficacie in frenata. Son state numerose le novità testate, come il forcellone seghettato, l’unità di controllo elettronica montata sul codone ed uno stesso codone asimmetrico.

Tornando a Yamaha, le due moto del team Pramac Alpine si sono posizionate nei dieci, col già citato Miller decimo e Miguel Oliveira ottavo. Tra loro, c’è la sola Aprilia ufficiale superstite: Marco Bezzecchi, dopo il forfait per infortunio di Martín, si è dovuto caricare sulle spalle tutto il peso del lavoro di sviluppo della RS-GP25. “Bez” si è comunque comportato bene, completando 61 giri.
Ai Ogura, il secondo titolare Aprilia ancora in pista, ha chiuso solo al 18° posto sulla moto gestita dal team Trackhouse, mentre Lorenzo Savadori, sulla RS-GP sperimentale, ha girato in 1:59.7, a 0″3 dal suo ex-rivale del CIV Michele Pirro. Hanno girato, per Yamaha, anche Andrea Dovizioso (di cui non si hanno risvolti cronometrici ufficiali) ed Augusto Fernández, con quest’ultimo che, a quanto pare, potrebbe svolgere delle wildcard quest’anno con la M1 dotata del motore V4.

Si conclude così la seconda giornata di prove collettive. La terza sarà domani (nelle prime ore del mattino del fuso italiano) e potrebbe dare ulteriori conferme o, al contrario, regalare qualche sorpresa imprevista.
Qui i risultati della seconda giornata e l’analisi dei run.
Fonte immagine: flickr.com
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