MotoGP | Test Sepang pre-2023, sintesi della terza giornata

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
12 Febbraio 2023 - 13:39
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I test della MotoGP a Sepang terminano con una Ducati nuovamente al comando, Luca Marini primo davanti a Pecco Bagnaia; sette Desmosedici nelle prime nove posizioni. Viñales chiude la top tre su Aprilia.


Dopo un sabato poco proficuo per via della pioggia caduta al pomeriggio, la terza ed ultima giornata di test a Sepang per la MotoGP si è conclusa poco fa, mettendo così la parola fine alla prima tranche di prove collettive della classe regina prima dell’arrivo in Europa in vista della stagione 2023.

Le premesse per l’inizio del mondiale, dopo questi tre giorni, appaiono chiare: Ducati è ancora la miglior moto del lotto senza se e senza ma. La conferma la si ha avuta quest’oggi col primato, il terzo in tre giorni, di una Desmosedici, stavolta la GP22 guidata da Luca Marini per il team Mooney VR46. Il fratellastro di Valentino Rossi ha chiuso con un fantastico 1:57.889, a un decimo dal tempo record di Jorge Martín realizzato nelle qualifiche del GP della Malesia del 2022; un riferimento che, se non fosse stato per la pioggia del secondo giorno che ha accorciato i tempi utili, forse sarebbe stato anche battuto.

Sono solo due i piloti sotto il muro dell’1:58 al termine della terza sessione ed anche il secondo guida una Ducati. E’ nientemeno che Francesco Bagnaia il primo inseguitore di Marini in classifica con 0″08 di ritardo. In termini di giri compiuti il campione del mondo non ha macinato troppi chilometri (43 giri contro i 54 del #10), ma la sua prestazione è un’ulteriore controprova della grande sicurezza che regna tra i piloti di Borgo Panigale al momento (oltre ad essere in totale controtendenza con quanto avvenuto un anno fa nei test di Sepang, nei quali Bagnaia ha faticato). In termini di scelte tecniche, la carena aggiornata del 2022 dotata dei condotti sembrerebbe essere la scelta più indicata rispetto a quella capace di replicare l’effetto suolo.

La pattuglia della Casa bolognese è ben compatta e monopolizza quasi totalmente le prime posizioni, con sette Desmosedici in top ten. Enea Bastianini, dopo una seconda giornata non eccezionale a suo dire, si è ripreso nel time attack comune girando in 1:58.1, per un tempo valido a metterlo in quarta posizione. La “Bestia”, come Bagnaia, non ha girato moltissimo nei confronti dei compagni di marca (evidenziando come al momento il pacchetto tecnico sia ancora lontano dal suo massimo potenziale), ma si è comunque tenuto alle spalle Jorge Martín, leader della sessione fino al pomeriggio (quando la pista si trovava nuovamente umida dalla pioggia della scorsa notte).

Il madrileno si è detto soddisfatto del nuovo motore, mentre il compagno Johann Zarco non si è forzato troppo nel time attack e ha chiuso 15° in questa giornata, nonché 16° nella combinata. Replicando quanto fatto al primo dei tre giorni, Fabio Di Giannantonio ed Álex Márquez per il team Gresini Racing si sono a loro a volta inseriti tra i migliori dieci in settima e nona posizione, chiudendo a panino la seconda Ducati del team VR46 guidata dal leader del giorno 1 Marco Bezzecchi.

La sfida tra marchi tutta italiana è proseguita anche quest’oggi e, in mezzo alla selva dei mezzi bolognesi, compaiono anche due moto venete. Le Aprilia ufficiali di Maverick Viñales ed Aleix Espargaró occupano rispettivamente la terza e la sesta posizione, ma più dei cronometrici ciò che interessa maggiormente all’interno del box di Noale sono le novità tecniche, su tutte le feritoie del cupolino che, unite alle griglie laterali della nuova carena, dovrebbero addirittura riprodurre un sistema simile al F-Duct già visto in Formula 1 anni fa.

Qualunque sia effettivamente la trovata, Viñales ha sia usato una carena più convenzionale (per gli standard attuali), sia la nuova versione dotata di griglia, chiudendo la giornata a circa un decimo dal leader Marini. Aleix ne paga invece quattro ed ha compiuto solo 32 passaggi contro i 56 di “Top Gun”.

Miguel Oliveira è uno dei soli due piloti che non ha migliorato il proprio tempo di riferimento da ieri, nonostante un tentativo di time attack non andato in porto. Il pilota di Pragal è dunque sceso al 15° posto assoluto della combinata ma ha comunque lavorato ottimamente sul passo, mentre il compagno Raúl Fernández, 11°, è stato capace di migliorare i propri tempi dello scorso anno fatti con KTM di oltre un secondo.

La prima moto non-italiana in classifica occupa la decima posizione e si tratta della Honda #93 di Marc Márquez. Il fenomeno spagnolo si è piazzato proprio alle spalle del fratello minore completando 55 giri ed utilizzando solo due moto quest’oggi, dopo averne scartate due nelle giornate precedenti. In generale lo stesso box Repsol ha fatto dei progressi complessivi vista la 12a posizione di Joan Mir sulla seconda RC213V ufficiale.

Eppure, la matassa da sbrogliare è ancora piuttosto grossa per la Casa dell’Ala Dorata. I 0″7 rimediati dal “Cabroncito” sul giro secco non fanno ben sperare nemmeno Alberto Puig, il quale ha ammesso, senza troppi fronzoli, che al momento la moto non è al livello sperato. Anche il team LCR, dopo il bell’exploit di ieri con Álex Rins, vede oggi lo spagnolo solo in 18a posizione, mentre il compagno Takaaki Nakagami, dopo aver celebrato il proprio compleanno prima dei test, è penultimo al termine della sessione finale.

Anche KTM e GasGas navigano in acque molto simili a quelle del colosso di Tokyo, almeno in termini di gap dai primi. Pol Espargaró si trova in 13a posizione al termine di questo weekend, dopo aver testato alcune carenature laterali “ibride” con soluzioni prese a piene mani dalle scuole Aprilia e Ducati. I 0″9 rimediati, considerando tutto, non sono un distacco abissale per il team Tech3, ma anche qui ci sarà del lavoro da fare.

Lo stesso vale per la squadra Red Bull ufficiale, nella quale sono già sorti dei pareri piuttosto duri da parte del nuovo arrivato Jack Miller. L’australiano, caduto anche in curva 1, non si è risparmiato nel dire che al momento sta solo cercando di sistemare alcuni dettagli per sentirsi a proprio agio con la moto, dato che pare essersi trovato “in un vicolo cieco” per quanto riguarda questo aspetto. “Jackass”, dotato del vecchio motore, è 16° e staccato due posizioni da Brad Binder, mentre Augusto Fernández, pur provando un nuovo telaio, è rimasto 22°.

L’unica Casa che potrebbe essersi effettivamente nascosta in toto è Yamaha. Rispetto a ieri, Fabio Quartararo e Franco Morbidelli, a cui si è aggiunto il tester Cal Crutchlow, non hanno compiuto un attacco al tempo e sono rimasti a 1″ di distanza dai primi, giusto abbattendo il muro dell’1:59 e chiudendo rispettivamente 19° e 20°.

Tuttavia, il programma di lavoro di “El Diablo” è stato intenso a dir poco, avendo compiuto ben 63 giri (più di chiunque altro, il secondo di questa classifica è Bezzecchi a quota 61) per avere un’idea del passo che la sua moto può mantenere con gomme Michelin nuove ed usate. Il giudizio dell’ex-campione è stato diretto e brutale, avendo definito il ritmo disastroso con le mescole fresche.

Cala dunque il sipario sui test di Sepang in vista del 2023. Ora la MotoGP affronterà un mese di pausa in preparazione ai test di Portimão, i quali anticiperanno il primo Gran Premio della stagione in Portogallo. Lo scontro tanto atteso sta per cominciare.

Qui i risultati finali e la combinata dei tre giorni.

Fonte immagine: flickr.com

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