MotoGP | Test Sepang pre-2023, sintesi della prima giornata

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
10 Febbraio 2023 - 16:32
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E’ Marco Bezzecchi a condurre i primi test ufficiali dell’anno per la MotoGP durante la prima giornata, valzer Ducati-Aprilia nelle prime posizioni. Quartararo 11°, Marc Márquez 12°.


L’attesa è finalmente terminata. La MotoGP è tornata e in quel di Sepang, questa mattina, si è svolta la prima giornata di test ufficiali con presenti tutti i protagonisti iscritti alla stagione 2023 della classe regina. Il tracciato malese, nella quale si è tornati a correre in pianta stabile solo dallo scorso anno, ha già fornito alcuni spunti d’interessi e di discussione in vista dell’avvio previsto a metà marzo a Portimão.

Il primo riguarda il marchio di riferimento, che non è cambiato rispetto alla scorsa stagione. Già da questo primo giorno a Kuala Lumpur (quarto contando anche lo Shakedown) si può dedurre che sia ancora la Ducati la moto da battere, dato che ne troviamo ben sette su otto nelle prime dieci posizioni.

A comandare la classifica è una Desmosedici GP22, quella guidata da Marco Bezzecchi del team Mooney VR46: “Bez”, un po’ come Enea Bastianini lo scorso anno, ha portato la sua Ducati privata in cima alla classifica dei tempi con un 1:58.470, realizzando un tempo di circa 0″7 più lento del riferimento assoluto firmato da Jorge Martín durante le qualifiche del GP della Malesia dello scorso anno.

Per il #72 c’è anche stato l’intoppo di una caduta in curva 7, ma nonostante questo il giorno 1 si è concluso in maniera ottima per il riminese, con la possibilità di limare ulteriormente il riferimento già da domani (meteo permettendo). Il suo compagno Luca Marini è stato l’unico dei ducatisti a non rimanere nei dieci, avendo chiuso 13°.

Gli occhi sono comunque rimasti maggiormente puntati sulla squadra factory Lenovo, con Enea Bastianini terzo e Francesco Bagnaia quinto. I due si sono ritrovati, come posizioni, in alternanza rispetto ai piloti del team Prima Pramac con Jorge Martín quarto tra le due Desmosedici ufficiali e Johann Zarco settimo e con diverse parti testate. Le maggiori novità mostrate dai piloti di Borgo Panigale si sono concentrate sui pacchetti aerodinamici, anche se alcuni di loro quali la “Bestia” e “Martinator” hanno preferito accumulare giri su materiale a loro più conosciuto.

Sorprendentemente bene anche il team Gresini, che vede Fabio Di Giannantonio ed Álex Márquez rispettivamente in ottava e nona posizione a mezzo secondo dalla vetta. Specie per il più giovane dei due fratelli, al debutto sulla Ducati celeste del team di Nadia Padovani, si tratta di un ottimo inizio.

Per il momento, in pista, si è assistito ad uno scontro tecnico tutto italiano dato che l’unica Casa che ha saputo tenere il passo dei bolidi bolognesi è stata l’Aprilia. Le due punte del team ufficiale, Maverick Viñales ed Aleix Espargaró, hanno mantenuto un buon ritmo ed hanno concluso rispettivamente al secondo e al sesto posto, con “Top Gun” staccato da Bezzecchi di solo 0″130. I due spagnoli di Aprilia Racing hanno accumulato insieme più di 100 giri (67 Maverick e 49 Aleix, entrambi con tre moto a testa).

Per scovare in classifica le altre due RS-GP23, quelle del team RNF, bisogna scendere fino ai margini della zona punti virtuale, con Miguel Oliveira 14° davanti al suo nuovo compagno Raúl Fernández. Rispetto ai test di Valencia dello scorso novembre, la differenza tra il più esperto pilota portoghese ed il talento spagnolo si è notevolmente assottigliata (entrambi hanno girato sul ’59 alto), ma per entrambi c’è il desiderio e la speranza di puntare a posizioni decisamente migliori.

L’unica moto giapponese ad essersi ritagliata uno spazietto in top ten è una delle sole due Yamaha M1 2023 presenti in pista, ovvero quella di Franco Morbidelli. L’italo-brasiliano precede proprio il suo caposquadra Fabio Quartararo, il quale era ansioso, pochi giorni fa, di provare la nuova moto e le sue novità, riguardanti in primis il nuovo propulsore.

In effetti, la velocità di punta delle moto di Iwata è migliorata ed il franco-siciliano ha fatto registrato i 334 km/h contro i 335-336 delle Ducati, a dimostrazione di come la M1 abbia sormontato, forse definitivamente, il proprio punto più debole (anche se il tempo finale non è stato entusiasmante). “El Diablo” ha anche testato la nuova carena già provata da Crutchlow (il quale tornerà in pista da domani) durante lo Shakedown di inizio settimana, con una presa d’aria anteriore più squadrata.

Ad appena due millesimi da Quartararo, ecco spuntare uno dei nomi di coloro con cui il #20 potrebbe giocarsi il titolo, ovvero Marc Márquez. Dopo i tanti appelli mandati alla Honda e al reparto HRC per migliorare la situazione tecnica della RC213V, il “Cabroncito” ha dovuto svolgere una giornata decisamente piena avendo provato ben quattro moto in totale, tutte con componenti differenti e piccoli o grandi ritocchi.

Elementi come il forcellone in alluminio, i vari set di alette usati e la carena capace di produrre l’effetto suolo sono stati tutti provati dall’otto volte iridato, il quale però non è comunque andato oltre ad un 12° posto piuttosto anonimo. Ciò che potrebbe preoccupare maggiormente è la situazione degli altri piloti Honda: Joan Mir, Álex Rins e Takaaki Nakagami (quest’ultimo alla ricerca delle sensazioni da pilota dopo l’infortunio alla mano di fine 2022) sono tutti rimasti nelle retrovie, coi due ex-compagni in Suzuki in 17a e 18a posizione.

L’ultima della lista delle Case è KTM, la quale può gioire per la buona prestazione del debuttante Augusto Fernández che, seppur agevolato dal maggior tempo passato in pista avendo svolto lo Shakedown, ha comunque concluso con un buon 19° tempo, anche davanti al ben più esperto Pol Espargaró.

Rispetto ai test di Valencia nella quale “Polyccio” si era esaltato per aver ritrovato sensazioni a lui amiche sulla RC 16, a Sepang la situazione non è sembrata così agevole, né per lui né per il marchio di Mattighofen in generale. Jack Miller, nuovo acquisto del team Red Bull, è 16°, mentre il compagno Brad Binder è 21°.

Siamo solo ad un terzo dei test malesi, ma i valori in campo, almeno momentanei, stanno già cominciando ad essere delineati. C’è però ancora tempo, per chi rincalza, di recuperare terreno.

Fonte immagine: flickr.com

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