MotoGP | Test MotorLand Aragón post-GP 2025: Maverick Viñales chiude al comando le prove collettive

Autore: Alyoska Costantino
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Pubblicato il 9 Giugno 2025 - 20:53
Tempo di lettura: 4 minuti
MotoGP | Test MotorLand Aragón post-GP 2025: Maverick Viñales chiude al comando le prove collettive
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Lo spagnolo di KTM chiude in testa la FP2, a Marc Márquez la FP1 del mattino. Primi giri su una MotoGP per González.


Da qualche ora si sono conclusi i test d’Aragona della MotoGP, sul tracciato del MotorLand Aragón che ieri ha ospitato l’omonimo Gran Premio. Ad ottenere il miglior tempo al termine delle due sessioni in programma (una dalle 10:00 alle 13:00, l’altra dalle 13:20 alle 18:00) è stato Maverick Viñales: il campione Moto3 2013 si è aggiudicato il crono di riferimento in 1:45.694, al suo penultimo giro lanciato.

Le due squadre KTM, quella Red Bull e quella Tech3, hanno apportato alcune soluzioni carpite (se non addirittura scopiazzate) dagli avversari. Sulle RC16 sono comparse delle carene dotate di “maniglioni” in pieno stile Ducati, mentre la moto di Enea Bastianini ha visto l’integrazione di una nuova sella.

Pedro Acosta e Brad Binder, rispettivamente quinto ed undicesimo a fine giornata, hanno messo mano a soluzioni anche contrapposte in certi casi: “El Tiburón” (caduto durante la giornata, senza conseguenze fisiche) ha fatto dei giri con un codone completamente liscio e privo di appendici, mentre ne ha compiuti altri con la soluzione stile mass dumper già integrato dalle Ducati diverse stagioni fa; il #33, invece, ha testato una nuova carenatura laterale, studiata per disperdere meglio il calore.

Viñales ha chiuso in testa con 0″006 su Marco Bezzecchi. “Bez”, alla ricerca di soluzioni soprattutto in ottica giro secco, ha concluso con un buon 1:45.700, tempo di quasi due secondi più veloce rispetto a quello fatto registrare durante la Q1 di ieri (terminata al 20° posto, non senza qualche noia tecnica).

Oltre che sull’aerodinamica, il lavoro del reparto corse di Noale è stato soprattutto sull’elettronica, in modo da migliorare la stabilità in uscita dalle curve. Le soluzioni potrebbero aver funzionato e sono state promosse, così come la nuova carena rinnovata con delle appendici anteriori, quelle ad altezza forcella, più larghe.

Il tema della giornata, inoltre, è stato il debutto di Manuel González su una MotoGP, per la precisione la RS-GP25 del team Trackhouse al posto dell’infortunato Ai Ogura. Il co-leader della classifica piloti Moto2 ha completato 87 giri tra mattino e pomeriggio ed ha terminato la sessione col 19° tempo, ad un distacco di 2″1 dal leader della sessione; un risultato più che apprezzabile, anche considerando come “ManuGas” si sia messo alle spalle anche un titolare come Somkiat Chantra ed un tester esperto quale Pol Espargaró (su KTM).

La prima Ducati in classifica è quella di Marc Márquez, il quale ha girato più veloce al mattino che al pomeriggio. Come da prassi, il “Cabroncito” ha da subito trovato il ritmo e nelle prime tre ore di giornata è sceso subito sotto l’1:46, girando in 1:45.749 e primeggiando nella FP1.

Nella FP2 il #93 si è concentrato sul passo gara invece, a tratti mostruoso con tempi costanti sul ’46. L’otto volte iridato precede Fermín Aldeguer, autore del sesto posto in gara domenica e molto concreto anche quest’oggi: il debuttante del team Gresini ha recuperato due posizioni tra FP1 e FP2, passando da sesto a quarto.

Il suo compagno di squadra, Álex Márquez, ha girato soltanto al mattino provando delle soluzioni alle sospensioni, disertando invece la sessione pomeridiana. Chi invece aveva necessità di sfruttare al massimo il tempo a disposizione era Francesco Bagnaia, che come Márquez ha provato una carena testata già a Sepang durante l’inverno e che, secondo Davide Tardozzi, potrebbe utilizzare anche al Mugello.

Il torinese si è classificato nono ed ha completato oltre 70 giri quest’oggi, chiudendo alle spalle anche delle due Ducati del team VR46 Pertamina Enduro, con Franco Morbidelli sesto e Fabio Di Giannantonio ottavo. In mezzo alle due moto giallo fluo spunta la prima Yamaha in classifica, guidata da Fabio Quartararo.

“El Diablo”, finito a terra in gara domenica, ha provato una nuova versione del motore a quattro cilindri in linea accorpato da una nuova elettronica, soluzioni che hanno potuto testare anche i suoi compagni di marca quali Miguel Oliveira (12°), Jack Miller (16°) ed Álex Rins (17°) con l’obiettivo di migliorare anche in condizioni di grip scarso. Paradossalmente, il grosso del lavoro per la Casa di Iwata arriverà nel corso della settimana, dato che ci saranno dei nuovi test privati a Barcellona con protagonisti i tester Augusto Fernández ed Andrea Dovizioso, oltre che il V4 sperimentale.

L’ultima Casa presente in pista, Honda, si è ritrovata con l’organico ridotto per via dell’infortunio di Luca Marini che gli ha impedito di disputare il Gran Premio dello scorso weekend, perciò a smazzarsi il lavoro per questo lunedì sono stati principalmente Johann Zarco e Joan Mir. Il lavoro di sviluppo è stato essenzialmente focalizzato sul forcellone in fibra di carbonio, già utilizzato in alcune occasioni da Aleix Espargaró durante le sue wildcard.

Sia Zarco che Mir l’hanno utilizzato, col francese che ha concluso la FP2 al 13° posto e lo spagnolo subito alle sue spalle. Ne è rimasto sprovvisto Chantra, 22° nella combinata di fine giornata.

Ora l’appuntamento col Motomondiale sarà tra meno di due settimane col Gran Premio d’Italia al Mugello, gara in cui potremmo vedere in azione molte delle soluzioni viste oggi.

Qui i risultati di FP1 e FP2, insieme alla classifica combinata del test.

Fonte immagine: press.ktm.com

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