Tre Ducati davanti a tutti durante il test di Misano, Bagnaia precede Morbidelli e Bastianini (gli unici sotto l’1:31 come tempi).
Dopo lo svolgimento del GP San Marino e della Riviera di Rimini 2024, i piloti della MotoGP hanno fatto la tirata fino al lunedì con lo svolgimento del test ufficiale sulla pista di Misano Adriatico. Una prova collettiva dall’importanza assoluta, dato che è da questa prova che le Case tracceranno il proprio futuro per i progetti 2025.
Guardando la classifica, la solfa non è cambiata rispetto ai normali weekend di gara: in testa alla graduatoria troviamo tre Ducati Desmosedici, con Francesco Bagnaia in testa. Il torinese ha girato in 1:30.619, ergo a 0″3 dal tempo record realizzato da lui stesso durante le qualifiche di sabato scorso, completando anche 45 giri tra mattina e pomeriggio.
Pecco non è stato lo stakanovista del gruppo per quanto riguarda la mole di lavoro, anzi tra i big è stato tra i meno attivi, ma per quanto riguarda ciò che ha portato in pista il lavoro sul telaio è stato compiuto da lui. A concludere la top tre sono stati Franco Morbidelli ed Enea Bastianini, staccati rispettivamente 0″1 e 0″3.

I tre italiani sono stati gli unici a scendere sotto il muro dell’1:31 coi loro riferimenti finali, mentre al mattino il più veloce era stato Jorge Martín. Il leader della classifica iridata, nonostante la cocente delusione di domenica scorsa, ha completato una giornata di lavoro solida col sesto posto finale e ben 72 giri completati. Alle sue spalle Marc Márquez, a soli 0″02 dal tempo di Jorge.
Il primo marchio ad apparire in classifica dopo Ducati è GasGas, nello specifico la RC16 #31 di Pedro Acosta. Il murciano, oltre ad aver ricevuto il nuovo scarico ed il codone rivoluzionato, ha potuto contare anche su una moto completamente laboratorio, la stessa usata da Pol Espargaró durante il Gran Premio passato.

Il suo compagno Augusto Fernández Guerra, 20° a fine giornata, ha disputato solo la mattinata, mentre guardando al team KTM Red Bull l’impegno è stato massiccio. Brad Binder, Jack Miller ed anche il sempre in forma Daniel Pedrosa si sono cimentati alla guida delle RC16 ufficiali, col sudafricano 10°, l’australiano 15° e lo spagnolo 13°.
Fabio Quartararo, già molto soddisfatto per l’esito del GP San Marino, ha completato pure un’ottima sessione di test al Santa Monica, chiudendo al quinto posto finale dietro ad Acosta. Yamaha è la Casa che ha svolto il lavoro più massiccio in termini di novità portato, avendo fatto provare ad “El Diablo” e ad Álex Rins un nuovo motore ed un nuovo telaio.
Oltre che sul giro secco, il francese ha mostrato progressi promettenti anche sul passo gara, davvero ottimo anche in confronto alle Ducati e con più di 70 passaggi completati. Anche Rins, pur essendo solo 16° a fine giornata, si è detto soddisfatto di ciò che ha potuto provare.

Anche l’Aprilia è riuscita ad agguantare la top ten durante l’arco della giornata, grazie al nono classificato Maverick Viñales (dietro a Marco Bezzecchi, in pista con l’unica Ducati VR46 Pertamina Enduro visto il giorno di riposo che si è preso Fabio Di Giannantonio per recuperare la spalla). “Top Gun” ha girato in 1:31.2 ed ha perso tre posizioni tra il mattino ed il pomeriggio.
Il lavoro di Aprilia Racing, più che sul 2025, si è concentrato a breve termine per poter permettere a Viñales e ad Aleix Espargaró di compiere dei passi avanti sul set-up della moto, in modo da risultare più competitivi per Misano 2. Altri chilometri per Raúl Fernández (il quale ha preso in mano la RS-GP24 relativamente da poco), mentre Miguel Oliveira, nonostante i 66 giri compiuti in questo lunedì, non è andato oltre ad un 17° posto.
C’è infine il discorso Honda, Casa che continua a rimanere il fanalino di coda di questa MotoGP. Le RC213V hanno goduto di alcuni aggiornamenti (Johann Zarco ha provato una nuova carena laterale mentre Taka ha provato delle componenti in fibra di carbonio), ma ci sono stati pareri contrastanti sulla loro validità, specie tra Zarco e Joan Mir.

Lo spagnolo, come Luca Marini, è tornato in sella dopo il malanno patito ieri, ma le cinque Honda (comprendendo anche quella di Stefan Bradl) non si sono schiodate dal fondo della griglia.
Terminano così i test di Misano ufficiali. Questo primo, importante passo dei marchi verso la creazione delle moto del prossimo anno sarà cruciale per la buona riuscita delle stesse per marzo 2025.
Qui i risultati della FP1 e della FP2.
Fonte immagine: mediahouse.ducati.com
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