Il murciano ingrana un’altra marcia al pomeriggio e fa segnare un 1:30.3, con 0″3 di vantaggio su Álex Márquez, primo nella FP1.
Il GP di San Marino del Motomondiale è terminato ieri, ma la permanenza dei piloti MotoGP a Misano Adriatico si è allungata fino alla giornata di lunedì, durante la quale si è svolta la classica giornata di test successiva all’evento al Santa Monica.
Durante le prove collettive di oggi il più veloce è stato Pedro Acosta su KTM, che ha collezionato il giro più veloce in 1:30.374, con un vantaggio di oltre 0″3 sul secondo classificato. Il murciano è reduce dallo sfortunato ritiro di domenica dovuto alla rottura della catena, ma va segnalato come quello di oggi sia stato il tempo più veloce fatto dal #37 a Misano, anche più di quello realizzato in Q2 sabato.

L’andamento dei test ha rispecchiato, bene o male, quello del weekend, con solo la KTM di Acosta tra le prime posizioni. Brad Binder, suo compagno di squadra, è 14° nella combinata mattino-pomeriggio ed ha perso la top ten per un decimo di scarto nei confronti di Maverick Viñales, decimo nella FP2. “Top Gun” ha cercato di concentrarsi sul recupero della forma fisica ed ha chiuso 13° nella combinata, mentre Enea Bastianini ha lavorato sul set-up ed ha terminato 12°. C’è infine da segnalare il lavoro di Daniel Pedrosa, presente in qualità di tester e alle prese con un forcellone nuovo.
Il più rapido al mattino, invece, è stato Álex Márquez. Il #73 è stato capace di girare in 1:30.7 ed è stato il migliore dei ducatisti in questa sessione, tra l’altro con un discreto margine. Il fratello di Marc, già ottimo terzo durante il Gran Premio, ha chiuso ottavo nella seconda metà di giornata.

L’intera flotta di Ducati sta nelle prime posizioni: dalla quinta all’ottava posizione della combinata c’è un’alternanza tra le Desmosedici dei team VR46 e Lenovo, con Franco Morbidelli, Marc Márquez, Fabio Di Giannantonio e Francesco Bagnaia tutti in fila indiana, racchiusi in un fazzoletto di 0″2.
Parlando di quest’ultimo, dopo la debacle del Gran Premio il torinese si è concentrato, quest’oggi, in una comparativa tra la GP24 e la GP25, nella speranza di trovare quelle differenze che in questo momento lo stanno facendo tribolare. Fermín Aldeguer è decimo e si è concentrato a lavorare sul piano dell’elettronica, mentre Michele Pirro ha testato una carena dotata di un’aerodinamica ridotta rispetto a quella standard.
Si passa poi ad Aprilia, reduce dall’ottimo fine settimana e dalla vittoria nella Sprint Race di Marco Bezzecchi. Tuttavia, in questi test è stato un pilota del team Trackhouse a sorprendere, ovvero Raúl Fernández: il fratello di Adrián ha chiuso al secondo posto la FP2 alle spalle di Acosta e quarto nella combinata, ad appena 0″034 da “Bez”.

Il riminese, rimesso a posto il casco stile GarBez, ha continuato il proprio ottimo lavoro testando un telaio già analizzato in precedenza, mentre il suo compagno Jorge Martín ha terminato al nono posto dopo il filotto di Ducati, provando soluzioni di stampo elettronico ed una posizione del manubrio rivisitata. Assente Ai Ogura, il cui incidente alla domenica non gli ha permesso di partecipare al test; il giapponese si recherà domani in Giappone per degli esami, nella speranza di poter essere pronto per il GP di casa.
Il primo dei due marchi giapponesi a comparire in classifica è Honda, col solito Luca Marini. Da buon eroe proletario, “Maro” ha terminato appena fuori dalla top ten ed è stato l’ultimo pilota in classifica a scendere sotto l’1:31, con un 1:30.983; al pomeriggio il fratellastro di Valentino Rossi ha pagato oltre 0″3 al proprio best lap, testando un nuovo chassis ed un’aerodinamica nuova, meno “panciuta” rispetto alla precedente.

Come per la squadra Trackhouse, anche il team Honda Castrol ufficiale ha potuto contare su un solo titolare, dato che Joan Mir è rimasto in panchina in seguito ai dolori al collo patiti da venerdì in poi. Al suo posto ha girato Takaaki Nakagami, che è sceso in pista solo al pomeriggio scendendo di un pelo sotto l’1:32. 15° Johann Zarco, 22° Somkiat Chantra.
Infine, il capitolo forse più intrigante di questi test ma, allo stesso tempo, forse quello che ha più deluso, almeno per quanto concerne il parere dei piloti titolari presenti in pista. Dopo la wildcard di Augusto Fernández durante il Gran Premio, anche Fabio Quartararo e Jack Miller hanno potuto utilizzare la Yamaha dotata del motore V4, ma il responso, soprattutto da parte di “El Diablo”, è stato tiepido, se non addirittura freddino.

Il franco-siciliano, in particolare, non ha evidenziato aspetti positivi della nuova versione della M1, dicendo addirittura che i limiti della nuova moto sono praticamente gli stessi della precedente. Il migliore degli yamahisti è stato Miguel Oliveira, 16° e davanti ad Álex Rins (dotati entrambi della M1 col quattro cilindri in linea).
Terminano qua i test di Misano Adriatico. Il Motomondiale tornerà in azione per il GP del Giappone di fine settembre, il quale darà inizio al ciclo asiatico-oceanico.
Qui i risultati della FP1 e della FP2, nonché la combinata tra le due sessioni.
Fonte immagini: Bonora Agency (Andrea Bonora, Micaela Naldi)
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