MotoGP | Test Misano 2022 post-Gran Premio, sintesi della prima giornata

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
6 Settembre 2022 - 22:48
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Francesco Bagnaia al comando al termine della prima giornata, Quartararo positivo sui progressi del motore. Marc Márquez torna in sella alla sua moto.


L’importanza di questi test a Misano 2022 era assoluta per le squadre e già molte novità interessanti sono state intraviste sui prototipi del prossimo anno. I piloti MotoGP hanno completato la prima giornata di prove collettive e le due sessioni previste, in attesa di tornare in sella domani. 

La classifica del pomeriggio rispecchia un po’ quella del Gran Premio corso due giorni fa. Francesco Bagnaia, vincitore al Santa Monica, ha primeggiato anche nella FP2 di oggi in 1:31.292, tempo di altissimo livello e che si è avvicinato di molto al record assoluto del tracciato, già di sua proprietà. Contando sia i giri fatti al mattino che quelli del pomeriggio, Pecco ha sforato gli 80 passaggi.

Riprendendo l’esempio degli ultimi Gran Premi appena svolti, troviamo ben cinque Ducati in top five e sei nelle prime sette posizioni. Luca Marini, Jorge Martín, Marco Bezzecchi e Johann Zarco seguono Bagnaia con dei ritardi che vanno da 0”1 a 0”3, mentre al settimo posto si è classificato Enea Bastianini. In termini di novità tecniche o aerodinamiche Ducati non ha svelato moltissimo in questo caso, eccezion fatta per una carena con delle bandelle laterali un po’ più allungate. 

Il primo pilota non-Ducati è Fabio Quartararo, il quale invece puntava molto su questi test nella speranza di accorciare un gap su Ducati che, GP dopo GP, sembra sempre più abissale. “El Diablo” ha concluso al sesto posto con 0”3 di ritardo ma, più che il crono, ciò di cui si è più parlato nel box Yamaha è il nuovo motore portato dalla Casa.

Dopo averlo provato, il campione del mondo in carica si è detto finalmente soddisfatto notando dei miglioramenti, seppur difficilmente quantificabili. Portati anche un nuovo telaio, una nuova carena e delle nuove alette, questi ultimi due elementi testati da Franco Morbidelli sulla seconda M1 (11°). 

I leader al mattino sono stati i piloti Aprilia. Aleix Espargaró e Maverick Viñales hanno concluso al comando la FP1 prima di cedere il passo alle Ducati, scivolando rispettivamente al decimo e all’ottavo posto. Aleix è stato anche autore di una scivolata, seppur innocua, al Carro.

Presente in pista anche Lorenzo Savadori, che ha lavorato su due moto ed ha riportato in pista il codone dotato del mini alettone posteriore. L’ex-campione italiano Superbike è 23° a fine giornata, con una settantina di giri compiuti. 

L’attesa maggiore non era però per i tre contendenti al titolo, bensì per il ritorno in sella ad una MotoGP di Marc Márquez. Dopo i tanti dubbi ed incertezze affiorati su questo test, il primo giorno del “Cabroncito” è continuato senza intoppi con ben 39 giri. Il 17° tempo finale non è per nulla significativo, sicuramente molto meno delle dichiarazioni positive di Marc in cui parla di un braccio sì affaticato per il poco allenamento, ma non dolorante. 

Il #93 ha girato solo al mattino, ma sarà presente in pista nella giornata di domani e, soprattutto, ha già provato con mano alcune delle tantissime novità portate da HRC per i propri piloti. Il lavoro del Márquez più anziano è stato su una nuova carena dotata di una presa d’aria differente da quella attuale (Nakagami a sua volta ne ha provata un’altra ancora) e sui condotti presenti sulla stessa, creati per schiacciare la moto verso il basso durante le pieghe e avere più grip a centro curva. Una soluzione di scuola Ducati.

La novità più grossa l’ha probabilmente provata Stefan Bradl (24°), ovvero un forcellone in alluminio creato da Kalex. Vedere la Casa dell’Ala Dorata affidarsi ad un telaista esterno per un pezzo sul proprio prototipo MotoGP è quasi al limite della blasfemia per i puristi del marchio, ma fa capire come il team Repsol sia disposto ad usare qualsiasi mezzo per tornare in cima alle classifiche. 

Come per Marc Márquez, anche Dominique Aegerter, presente in pista sulla Suzuki GSX-RR come premio per il titolo MotoE vince, ha fatto solo mezza giornata. L’elvetico ha girato in 1:33.9, a 2”3 dalla testa e a quasi due dal compagno Álex Rins, classificatosi ottavo al mattino. 

La prova concessa al #77 fa capire, però, come Suzuki non sia alla ricerca estrema di novità tecniche, in vista dell’addio a fine anno. Ad ogni modo Rins (anche lui fermo al pomeriggio) ha giusto testato degli elementi per il raffreddamento, situati nel retrotreno della moto. Il quarto pilota rimasto fermo al pomeriggio è Andrea Dovizioso, che ha giusto testato il nuovo casco Alpinestars. 

KTM, al contrario, si è impegnata molto in questi test di Misano ed ha chiamato all’appello anche il proprio tester d’eccezione, Daniel Pedrosa. Il “Camomillo” ha girato con una sella aggiornata e delle novità all’altezza del codone, chiudendo 20° a meno di mezzo secondo.

Il pilota della Casa austriaca meglio piazzato è però Brad Binder, che occupa l’ultimo posto in top ten con la nona piazza. Il sudafricano, tra i titolari, sarà l’unico sicuramente confermato e sta approfittando di queste prove collettive per permettere dei progressi alla moto. 

Il suo compagno Miguel Oliveira è 17°, anche preceduto di due posizioni da Raúl Fernández (scivolato in curva 14 come Espargaró). Più indietro Remy Gardner, 21°. 

Si conclude così la prima giornata di test, ma l’appuntamento è già per domani per il secondo ed ultimo giorno. 

Qui i risultati della FP1 del mattino e della FP2 al pomeriggio. 

Fonte immagine: mediahouse.ducati.com, aprilia.com

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