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MotoGP | Test Misano 2021: sintesi delle due giornate

di Matteo Gaudieri
Pubblicato il 22 Settembre 2021 - 22:53
Tempo di lettura: 7 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
MotoGP | Test Misano 2021: sintesi delle due giornate
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La MotoGP è rimasta in Emilia-Romagna per svolgere quattro sessioni di test spalmate su due giorni. Ducati e Aprilia si dividono la vetta delle classifiche dei tempi, ma attenzione alle novità portate in pista per 2021 e 2022

Dopo il successo di Francesco Bagnaia, la MotoGP è rimasta a Misano Adriatico per due giorni di test, portando in pista novità interessanti in chiave 2021 e, soprattutto, 2022. Nel corso delle giornate i piloti ufficiali e i collaudatori hanno svolto diversi programmi di lavoro. Inoltre, c’è stata la possibilità di rivedere in pista Lorenzo Savadori, Dani Pedrosa e Sylvain Guintoli (reduce dalla vittoria del Bol d’Or, ndr), insieme alla line-up KTM Tech3 della prossima stagione Remy Gardner e Raúl Fernández.

Giorno 1: Bagnaia detta il passo, prove di 2022 per Honda e Suzuki.

Se la moto italiana ha confermato la propria competitività sul circuito romagnolo, dall’altra parte c’è da sottolineare il lavoro svolto in casa Ducati in ottica sviluppi: da Borgo Panigale è arrivata una nuova carena, portata in pista dai tre piloti dotati della GP22, mentre Johann Zarco ha svolto un diverso programma di lavoro incentrato sul nuovo telaio. Il cupolino della moto sembra più gonfio rispetto alla configurazione attuale, presentando invece una linea più morbida verso la zona del parabrezza.

https://twitter.com/ducaticorse/status/1440724372969308160?s=20

I pacchetti aerodinamici della prima giornata in realtà sono due: la squadra ufficiale Ducati ha testato una soluzione all’anteriore, mentre Martin ha girato con un disegno diverso, dato che la seconda aletta viene spezzata in due elementi diversi. A livello cronometrico, Bagnaia ha imposto il proprio ritmo con 1:31.524. Guardando invece al box Avintia Esponsorama, Luca Marini è riuscito a registrare un 1:31.998, migliorando il suo tempo del Q1 del sabato e precedendo Miller (8°, 1:32.044, ndr), Martin (9°, 1:32.135, ndr) e Zarco (12°, 1:32.348, ndr); Enea Bastianini, invece, è incappato in una caduta dopo 11 giri, terminando anticipatamente qualsiasi programma di lavoro.

In casa Honda il lavoro si è infittito in vista del 2022: Marc Márquez e Stefan Bradl sono saliti sul nuovo prototipo per macinare quanti più chilometri possibili. Le differenze principali tra la RCV213V attuale e quella del futuro, a primo impatto, si possono notare nella presa d’aria anteriore (simile a quelle adottate da Yamaha e Ducati, ndr), nello scarico e nel codone.

Non brillano in classifica gli alfieri HRC, a conferma di un programma di lavoro incentrato principalmente sul feeling con la nuova moto e su eventuali sviluppi da fare per ritrovare competitività. Da sottolineare, dunque, il numero di giri percorsi: Pol Espargaró è stato colui che ha macinato più chilometri tra i piloti Honda con 65 giri, mentre Alex Márquez e Takaaki Nakagami ne hanno registrati 57. Marc Márquez è l’ultimo tra questi, ma ha messo comunque in cascina 47 giri.

Joan Mir in pista durante uno dei tanti programmi di lavoro. (Foto: www.suzuki-racing.com)

Chi invece ha lavorato molto è stata Suzuki, che con i titolari e Guintoli ha svolto un lavoro di comparazione tra le specifiche 2021 e 2022 del motore. Per la Casa di Hamamatsu si tratta della prima volta in cui riescono a provare diverse configurazioni di set-up con il nuovo blocco motore, cercando di massimizzare l’adattamento di quest’ultimo alla GSX-RR.

Inoltre, il lavoro si è incentrato anche sul testare la nuova specifica di telaio insieme ai relativi aggiustamenti, uniti a miglioramenti sotto l’aspetto elettronico. Guintoli, invece, ha provato per la prima volta il dispositivo “holeshot”, così da poter portarne avanti lo sviluppo. Infine, Suzuki ha spostato la sua attenzione sui dati del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini in vista della seconda gara a Misano Adriatico.

Joan Mir è riuscito a cogliere la 5^ posizione in classifica con 1:31.927, mentre Álex Rins ha sacrificato il tempo sul giro per concentrarsi sul chilometraggio: 71 giri per lo spagnolo, più di chiunque altro nella prima giornata.

Doppio lavoro invece in casa Aprilia, con Lorenzo Savadori chiamato a testare la nuova aerodinamica per il 2022, più piccola e sottile nella sua conformazione.

Lorenzo Savadori mentre impenna, da notare il pacchetto aerodinamico 2022. (Foto: Facebook / Savadori Lorenzo OfficialPage)

Maverick Viñales ha continuato il suo programma di adattamento alla RS-GP, culminato col 16° tempo in 1:32.590 e cadendo nel pomeriggio. Dall’altra parte del box Aleix Espargaró ha messo a segno ben 52 giri, macinando più chilometri tra i tre piloti Aprilia.

In Casa Yamaha, Franco Morbidelli continua a lavorare per ritrovare la miglior condizione fisica possibile, mentre Fabio Quartararo è stato incaricato di portare in pista un nuovo telaio per migliorare il grip e un nuovo codone, con quest’ultimo studiato per il 2022.

Nel box Petronas SRT Andrea Dovizioso ha proseguito il proprio lavoro di riadattamento sulla moto, con Valentino Rossi che è riuscito a migliorare il crono fatto registrare sabato in qualifica, classificandosi 11° con 1:32.170.

Franco Morbidelli a lavoro per ritrovare la condizione fisica dopo l’infortunio. (Foto: Yamaha Motor Racing Srl)

Ultima ma non per importanza troviamo KTM, con Dani Pedrosa a lavoro su future idee. I piloti factory, assieme al duo Tech3, si sono concentrati principalmente sulla risoluzione degli attuali difetti della RC16.

Giorno 2: Squillo Aprilia con Espargaro, Honda finalizza il lavoro in ottica 2022.

Rispetto alla prima giornata, in casa Ducati i programmi di lavoro non sono cambiati. Michele Pirro è subentrato a Johann Zarco, operato in giornata per risolvere la sindrome compartimentale. In pista abbiamo visto le due configurazioni aerodinamiche già note.

Jorge Martin in pista con la Ducati GP22 dotata di una delle due nuove configurazioni aerodinamiche. (Foto: Twitter / JorgeMartínAlmoguera)

Nel box Avintia Esponsorama le cose non sono andate per il meglio per Enea Bastianini, caduto anche nella seconda giornata; ottimi invece i test di Luca Marini, confermando il miglioramento rispetto al weekend di gara passato.

Honda ha finalizzato il lavoro in ottica 2022, con Marc Márquez concentrato sulla moto della prossima stagione con aerodinamica 2021, la stessa che HRC sta adottando dal Sachsenring. Il pluricampione del mondo ha avuto modo di portare in pista una nuova specifica di moto per il 2022, con una presa d’aria diversa rispetto a ieri. A Pol Espargaró è toccato invece utilizzare la moto che il compagno di squadra e Stefan Bradl hanno usato nel primo giorno.

https://twitter.com/HRC_MotoGP/status/1440702461476421635?s=20

Da sottolineare, inoltre, il gran lavoro svolto nel box LCR: Alex Márquez si è concentrato sulla distribuzione dei pesi, mentre Takaaki Nakagami ha utilizzato il pacchetto aerodinamico visto per la prima volta in Germania. Entrambe le moto di Lucio Cecchinello erano dotate di un telaio in carbonio.

In Yamaha Fabio Quartararo si è reso protagonista dello shakedown del prototipo 2022, anche se il focus di Iwata di questi test non era rivolto alla prossima stagione. Una volta ultimato i lavori sulla moto, l’attenzione si è spostata sull’assetto in vista del Gran Premio Nolan del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna. Franco Morbidelli ha proseguito il suo processo di adattamento e di recupero.

Spostandoci verso Petronas SRT, notiamo come Valentino Rossi si sia focalizzato sull’elettronica per cercare di risolvere i problemi in trazione. Andrea Dovizioso, oltre al continuo studio della Yamaha YZR-M1, ha provato un nuovo forcellone anteriore in carbonio, completando un totale di 130 giri tra le due giornate.

Nuovo telaio invece in Casa Suzuki, dotato di un legame in carbonio nella parte anteriore a differenza di quello attualmente usato dai Mir e Rins. Inoltre, è stata rivelata anche una nuova carenatura laterale. Il campione del mondo in carica è riuscito a migliorare la frenata della moto, mentre Rins si è concentrato sui long run, provando il dispositivo “holeshot”.

KTM ha assistito al debutto di Remy Gardner e Raúl Fernández in MotoGP, permettendo ai due piloti di macinare chilometri importanti in vista della prossima stagione.

Remy Gardner a bordo della KTM RC16 di Tech3 (Foto: Media KTM)
Raúl Fernández in azione nei test di Misano. (Foto: Media KTM)

Se in casa Tech3 si sono concentrati sul feeling dei due alfieri Ajo in Moto2, la squadra factory ha portato in pista un nuovo pacchetto aerodinamico comprensivo di presa d’aria anteriore più grande. Inoltre, Miguel Oliveira è sceso in pista con un’altra moto livreata nera, probabilmente atta a nascondere modifiche interne.

Infine, Aprilia ha portato nuove configurazioni aerodinamiche e altre nuove parti per il 2022 con Aleix Espargaró, tra cui evoluzioni del cupolino. Oltre a questo, c’è da segnalare il miglior tempo dello spagnolo nella classifica combinata della seconda giornata: 1:31.584. Maverick Viñales ha proseguito il suo percorso di ambientamento e di adattamento, migliorando il proprio ritmo di 7 decimi.

Potete consultare qui le classifiche delle quattro sessioni di test.

Immagine di copertina: Twitter / Ducati Corse


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