MotoGP | Test Losail pre-2021, sintesi della seconda giornata

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
7 Marzo 2021 - 20:25
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Quartararo passa in testa alla classifica, unico pilota a girare sotto l’1:54. Jack Miller secondo su Ducati. Franco Morbidelli primo degli italiani al quarto posto, ottavo il campione in carica Mir. Tredici piloti in un secondo.


Dopo ulteriori sette ore di prove, anche la seconda giornata di test ufficiali della MotoGP, disputati sul tracciato di Losail, si è conclusa alle 19:00 di oggi ora italiana, le 21:00 invece per i piloti presenti in Qatar. La prima posizione in questo day 2 se l’aggiudica Fabio Quartararo su Yamaha YZR-M1 della squadra ufficiale Monster Energy, col tempo di 1:53.940. Si tratta di un gran crono essendo solo il secondo giorno di prove, che rende “El Diablo” l’unico pilota in grado di scendere sotto il muro dell’1:54 in questa prima due giorni di prove per la classe regina (anche se vi è ancora margine per migliorare, considerando come il record assoluto sia l’1:53.380). Sono ben 59 i giri completati dal francese, agguerrito a ritentare un nuovo assalto al titolo iridato, a cui però è mancata un po’ di costanza avendo fatto diversi run piuttosto corti.

Tuttavia, nonostante la prova di Quartararo, i valori in campo appaiono ancora incredibilmente equilibrati. Continuando col capitolo Yamaha, il suo ex-compagno Franco Morbidelli si è classificato quarto a poco più di due decimi da Quartararo, con 63 passaggi compiuti e un solo millesimo di ritardo dal “podio” della sessione. L’altra Yamaha ufficiale, quella di Maverick Viñales, completa la giornata con mezzo secondo scarso di svantaggio da Quartararo e con la settima posizione.

Infine, non migliora la sua situazione Valentino Rossi, sceso in 20a posizione e con un distacco 1”768 dal #20, ovvero un secondo in più rispetto al gap pagato al termine delle prove di ieri sera; Valentino può comunque consolarsi con l’ottima cinquantina di giri svolta, ma è stato uno dei pochissimi piloti a non migliorare il tempo di ieri. Uno sguardo anche alle velocità di punta, il tallone d’Achille delle M1 nell’ultimo biennio: Quartararo paga 10 km/h dalla velocità più alta (fatta segnare, senza sorprese, da una Ducati) con i suoi 338,5 km/h, mentre Franco Morbidelli sulla vecchia specifica ne perde 12.

La seconda posizione è occupata da una Desmosedici, quella ufficiale guidata da Jack Miller. Dopo il buon finale di stagione del 2020, l’australiano dà finalmente una scossa ai suoi test precampionato, fermandosi a 77 millesimi dal leader della classifica; più marcata la differenza sul ritmo, con Quartararo capace di fare tre passaggi consecutivi abbondantemente sotto il ’55 e Miller invece più plafonato su un ’55 basso o ’55 e mezzo. “Jackass” comunque distanzia di quasi sette decimi il compagno di squadra Francesco Bagnaia, nono e con meno giri in confronto al compagno (57 a 48), ma per il torinese è comunque un passo avanti dopo la caduta avuta ieri in curva 3. Sesta posizione per Johann Zarco sulla prima moto della squadra Pramac in 1:54.3, mentre il suo compagno Martín naviga nelle retrovie in 19a piazza, con appena 36 giri fatti.

Nella giornata di ieri la stagione 2021 dell’Aprilia era partita alla grande (sulla carta), ed è proseguita molto bene anche quest’oggi. Aleix Espargaró si è classificato terzo dopo il primato di ieri, migliorando di mezzo secondo il crono di riferimento di ieri e mettendo a segno anche il record di giri percorsi: ben 69. La cosa però più stupefacente riguarda il suo passo gara: il suo ultimo stint, durato dal 50° al 69° passaggio (quindi diciannove giri, pari quasi alla durata di gara prevista), l’ha visto tenere un ritmo sull’1:55 basso e l’1:55 e mezzo, ma con alcuni picchi degni di nota sul ’54.9. 17° Lorenzo Savadori, che migliora la sua posizione di ieri nonostante i “pochi” giri percorsi (41).

Fino alla prima metà della sessione, il marchio in testa alla classifica è stato Honda, in particolare grazie al team Repsol che ha piazzato Stefan Bradl e Pol Espargaró in prima e seconda posizione, seppur per poco. Il tedesco, forte di un giorno di prove in più, si è classificato al quinto posto mettendosi alle spalle alcuni big di rilievo quali Zarco e Viñales, con un distacco finale di meno di tre decimi e ben 61 tornate concluse. Migliora la confidenza con la moto anche per il neo-arrivato “Polyccio”, sì 12° al termine della sessione ma con “soli” sette decimi di ritardo dalla vetta, in una parte centrale di classifica molto combattuta. Da segnalare due stint di rilievo dell’ex-pilota KTM, capace di girare quasi sul ritmo delle Yamaha; un giro in più per lui rispetto a Bradl.

Il team LCR si piazza proprio alle spalle della Honda factory #44, con Takaaki Nakagami che stavolta precede Álex Márquez, rispettivamente in 13a e 14a posizione. Il fratello di Marc è il primo pilota a essere sopra il secondo di ritardo con il suo 1:54.9, mentre Nakagami si ferma a soli 17 millesimi da Espargaró davanti a lui. Per ora, il giapponese non ha fatto uno step in avanti grandioso, nonostante la moto dell’anno corrente e le belle parole spese da Lucio Cecchinello.

Il team campione in carica, Suzuki Ecstar, arrivava da una giornata estremamente positiva come quella di ieri, ma nella classifica combinata i due piloti della Casa di Hamamatsu hanno perso qualche posizione. Il campione del mondo Joan Mir chiude ottavo questo day 2 con 48 giri all’attivo (come Bagnaia che lo segue), mentre il suo miglior giro è stato un 1:54.515. Álex Rins, suo compagno, chiude invece la top ten con 1:54.658, ma dove le Suzuki perdono nel giro secco, guadagnano invece nel passo gara: globalmente le due moto azzurre hanno messo a segno la sequenza di passaggi migliori, con Mir protagonista di uno stint di sette giri tra il ’54.6 e il ’55.3, mentre Rins ha effettuato tre run notevoli, in particolare gli ultimi due dove ha fatto crollare più volte il muro dell’1:55. Inoltre, il #42 ha provato il motore 2022.

https://twitter.com/suzukimotogp/status/1368594038958530565

La Casa che ha forse più deluso nel complesso, considerando le alte aspettative dopo lo straordinario 2020, è la KTM. Al termine dei primi due giorni, nemmeno una delle moto di Mattighofen si trova in top ten, con Miguel Oliveira a un passo dall’entrare nei dieci con otto millesimi di ritardo dalla Suzuki #48, e altri sette di vantaggio sull’ex-compagno di marca Pol Espargaró.

Le altre quattro moto in pista sono tutte oltre i primi venti: oltre a Daniel Pedrosa, concentrato probabilmente più a provare soluzioni che a fare tempi rapidi, troviamo Danilo Petrucci in 21a posizione, Iker Lecuona in 23a e Brad Binder addirittura in 24a, anche lui incapace di migliorare i propri tempi fatti ieri; il sudafricano è anche il primo pilota oltre i due secondi di distacco, con un numero di giri piuttosto esiguo, ovvero 41. Ancora più basso quello di Lecuona, fermo a 38.

Lunedì e martedì saranno giorni di pausa, ma la MotoGP tornerà già da mercoledì con un’altra tre giorni di prove, dal 10 al 12 marzo. Dopodiché i piloti della top class dovranno solo attendere con pazienza il 28 dello stesso mese, per fronteggiare la prima gara di campionato.

Qui i risultati della sessione, l’analisi dei passi gara e la classifica combinata.

Fonte immagine: yamahamotogp.com

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