MotoGP | Test Jerez, il resoconto della seconda giornata

MotoGP
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
29 Novembre 2018 - 20:29
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E con lo scadere delle otto ore odierne, alle 17:30, è finita anche la quarta giornata di test precampionato del mondiale MotoGP 2019, la seconda disputata a Jerez de la Frontera. Se nel primo giorno le impressioni migliori le ha date la Ducati, piazzatasi nei primi due posti con i propri piloti ufficiali, giovedì è stata la Honda a fare la parte del leone, piazzando tre RC213V nelle prime quattro posizioni. A sorpresa, in testa alla classifica dei tempi c’è Takaaki Nakagami sulla Honda LCR Idemitsu: il giapponese, seppur guidando la sua futura moto (il modello 2018), in assenza di Crutchlow ha compiuto anche parte del lavoro che spettava al britannico, e i risultati si sono visti eccome. Il tempo del nipponico, 1:37.945, gli ha permesso di mettersi al comando anche nella combinata, con poco più di due centesimi di vantaggio sul tempo ottenuto ieri da Danilo Petrucci.

In seconda posizione la Honda di Marc Márquez, al lavoro sia su componenti nuove da valutare in vista dell’anno prossimo, sia sulle gomme Michelin che il gommista francese ha portato per preparare i set del 2019. Il distacco risicatissimo dello spagnolo, unito ai 56 giri compiuti, è una prova più che sufficiente del buon lavoro svolto sinora dal box HRC. Altrettanto ottimo il lavoro di Jorge Lorenzo, che al suo quarto giorno in sella alla RCV rimedia già il primo piazzamento in top five; il “Por Fuera” è quarto, a 0.160 da Nakagami.

A inserirsi nel panino Honda è stato Maverick Viñales, il quale continua a dirsi soddisfatto dei passi avanti fatti e del ritmo gara tenuto, continuando però a frenare gli entusiasmi e a porre l’accento sul futuro lavoro per il set up. Il terzo posto ottenuto da Viñales (sempre nelle posizioni di testa dopo mezzogiorno), unito al record di giri fatti quest’oggi con 78 passaggi, è molto in contrasto con la situazione di Valentino Rossi, 11° a mezzo secondo dal compagno di box e ancora dubbi importanti sugli sviluppi del motore portato da Yamaha, la Spec-1; comunque buono il numero di giri del #46, ben 67.

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Rimanendo sulla situazione Yamaha, l’occhio cade su Franco Morbidelli che pare essersi abbonato alla sesta posizione, che ha mantenuto dal primo giorno di Valencia fino alla due giorni di Jerez. Il Morbido pare molto più a suo agio sulla M1 di quanto non lo sia mai stato sulla Honda Marc VDS, salendo anche temporaneamente al terzo posto nel corso di queste prove e provando finalmente anche il motore 2019. Il suo compagno Fabio Quartararo, dopo un inizio in sordina a Valencia, sta finalmente cominciando a comprendere le sensazioni fornite dalla MotoGP, e si è piazzato alle spalle di Rossi in 12a posizione.

Con il lavoro sul propulsore quasi completato al 100%, a Ducati non è rimasto che continuare sulle innovazioni aerodinamiche, e una delle novità più importanti viste in queste due sessioni sono stati le celebri “ali” montate sul codone della GP19, che ha potuto testare anche Danilo Petrucci questo giovedì dopo Álvaro Bautista ieri. Anche quest’oggi il #9 è stato il migliore tra i ducatisti piazzandosi al quinto posto a poco più di un decimo dalla testa della classifica, mentre Andrea Dovizioso, poco penalizzato dal gonfiore alla mano a causa della caduta di ieri, si è classificato ottavo e ha completato solo 44 giri. Pure il team Pramac si è dato da fare sia sulla moto di Jack Miller che su quella di Pecco Bagnaia, i quali si sono piazzati rispettivamente davanti e dietro al forlivese del team ufficiale. Anche in questi test il torinese è stato il migliore fra i debuttanti classificandosi nono, entrando così per la prima volta in top ten.

E’ andata meno bene all’altro rookie da tenere sotto la lente d’ingrandimento, Joan Mir. Il neo-acquisto Suzuki è stato autore di caduta ad alta velocità in curva 1, fortunatamente senza conseguenze, e ha concluso in 14a posizione questo secondo giorno, mentre il compagno Rins ha provato sia un nuovo motore che un nuovo telaio; sarà compito dello spagnolo più esperto, oggi decimo, a scegliere quale propulsore usare sulla GSX-RR 2019, insieme a Sylvain Guintoli.

Particolare la situazione che si è vissuta in casa Aprilia, dove a concludere più giri in assoluto sono stati i due test rider Bradley Smith e Matteo Baiocco, rispettivamente con 59 e 48 giri. Questo a causa delle condizioni fisiche deficitarie dei due titolari, con Aleix Espargaró autore di soli 11 giri pomeridiani a causa dei postumi della gastrite di questa settimana e Andrea Iannone vittima di un infortunio al piede dopo la caduta alla 5 di ieri; l’abruzzese è riuscito comunque a completare 36 giri, valevoli per il 18° posto.

Concludiamo col capitolo KTM, che vede Pol Espargaró, ancora una volta, ben più avanti rispetto al compagno Johann Zarco. Seppure il galletto francese abbia accorciato il gap cronometrico dal compagno di squadra a otto decimi, il francese occupa ancora le retrovie con il 19° tempo ottenuto al sessantunesimo dei 64 giri effettuati, e con una confidenza sull’anteriore ancora assente e che si dovrà ricercare affannosamente già a Sepang. Pol Espargaró 15°, mentre le due moto del team Tech3 con Syahrin e Oliveira occupano ancora la terzultima e la penultima posizione.

Ora per la MotoGP ci sono due lunghi mesi di attesa invernale, nel quale sia ricaricare le batterie che studiare nuove mosse per fare passi avanti già nel prossimo test, previsto tra l’8 e il 9 febbraio a Kuala Lumpur, in Malesia.

Qui i risultati della seconda giornata e la combinata.

Fonte immagine: motogp.com

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