MotoGP | Test Jerez de la Frontera pre-2022, sintesi della seconda giornata

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
19 Novembre 2021 - 20:22
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Bagnaia chiude al comando la due giorni di Jerez, seguito da Quartararo e Rins. Cinque marchi diversi nelle prime cinque posizioni.


I primi test della MotoGP 2022 sono andati in archivio questa sera con la conclusione della seconda ed ultima giornata di prove collettive a Jerez de la Frontera. Se ieri era stato Takaaki Nakagami a fare il tempo migliore, oggi è stato il turno di Francesco Bagnaia, primo in 1:36.872. Il torinese ha girato con un tempo addirittura migliore rispetto a quello fatto da lui stesso nelle qualifiche del GP di Spagna di inizio 2021. Un risultato che ha entusiasmato Pecco, essendo stato realizzato con gomme medie e con un carico di benzina superiore a quello usato in qualifica.

Rispetto a ieri, Bagnaia si è ritrovato piuttosto in solitaria rispetto ai suoi compagni di marca. Enea Bastianini (il quale ha esaltato la stabilità della sua nuova moto) ha terminato ottavo davanti a Jack Miller ed entrambi hanno rimediato dei distacchi piuttosto pesanti dal #63, pari a 0”8. Luca Marini, su una Desmosedici semiufficiale, è 12°, mentre la coppia Pramac Johann Zarco-Jorge Martín non ha brillato né sui tempi realizzati (rispettivamente 17° e 18°) né sul numero di giri compiuti, con “Martinator” a quota 34 contro gli addirittura 82 compiuti da Maverick Viñales su Aprilia.

I debuttanti della Casa bolognese, Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi, hanno concluso questo primo test invernale in 19a e 25a, dicendoci stupefatti dalla potenza che queste MotoGP sono in grado di sprigionare. Ducati eccelle in questo, così come nell’evoluzione aerodinamica: quest’oggi i piloti ufficiali hanno optato per una presa d’aria anteriore più piccola ed incavata rispetto a quella usata sulla moto 2021, ma soprattutto sono state scovate delle feritoie all’altezza del tubo di scappamento, anch’esso rinnovato in lunghezza.

Fabio Quartararo ha effettuato un sensibile step in avanti rispetto a ieri, almeno in termini di posizione. Il campione del mondo è passato dal nono al secondo posto, pur rimanendo a quasi mezzo secondo dal rivale Bagnaia. Quest’oggi “El Diablo” è stato l’unico dei piloti Yamaha a stare in top ten, ma è ancora presto per poter parlare di progressi effettivi, quelli tanto agognati dal franco-siciliano in vista del prossimo anno.

Andrea Dovizioso è il secondo degli yamahisti col 13° tempo. Così come Quartararo, “Dovi” ha effettuato uno step in avanti non indifferenti rispetto a ieri, nonostante il suo distacco dalla vetta sia rimasto praticamente invariato visto il miglioramento di Bagnaia. Il suo compagno Darryn Binder ha ridotto il suo gap dagli oltre quattro secondi di giovedì ai “soli” tre di venerdì pomeriggio, ma al mattino è stato protagonista di una scivolata in curva 9. 15° Franco Morbidelli.

Il miglior risultato di squadra l’ha probabilmente raggiunto la Suzuki, con Álex Rins terzo e Joan Mir sesto. Anche per i due spagnoli i distacchi sono stati piuttosto consistenti (0”5 per Rins, 0”7 per Mir), ma i progressi sul motore da utilizzare il prossimo anno sono sembrati molto positivi; la GSX-RR potrebbe riuscire a risolvere il proprio Tallone d’Achille. Mir ha però ammesso di aver avuto grossi problemi col vento, che quest’oggi soffiava molto forte sulla pista di Jerez.

Quest’oggi Pol Espargaró ha potuto provare la moto 2022 per la prima volta, giovando immediatamente del rinnovato grip al posteriore. La nuova moto, ben riconoscibile per la presa d’aria di scuola Yamaha ed il posizionamento del tubo di scappamento sotto il codone, è stata anche confrontata da una versione modificata della moto 2021, su cui erano montate due alette molto simili a quelle presenti sulla Yamaha M1 2021.

Grazie al tempo segnato ieri, Takaaki Nakagami ha potuto conservare il secondo posto nella classifica combinata, mentre quest’oggi si è classificato al settimo posto con 0”8 tondi di ritardo da Bagnaia. Anche Álex Márquez ha raggiunto la top ten con un tempo molto vicino rispetto a quello di Taka e l’impegno del team HRC nel supportare la squadra di Lucio Cecchinello si è notato soprattutto nella fornitura di moto da testare, con ben tre RC213V a testa per i due alfieri LCR. Non ha girato Stefan Bradl invece.

Nella top five di questa seconda sessione possiamo trovare cinque marchi ed il quinto è Aprilia. Come già detto in precedenza, Maverick Viñales è stato il pilota con più giri all’attivo quest’oggi, confermando così la quinta piazza raggiunta già ieri col tempo di 1:37.622. Aleix Espargaró, sulla seconda RS-GP21, è 16°, mentre Lorenzo Savadori, terzo pilota, è 21° a quasi due secondi dalla vetta. Anche Aprilia Racing sta lavorando su un nuovo tubo di scappamento, ma il pacchetto 2022 sarà completo solo per i test al tracciato di Mandalika previsti per l’11-13 febbraio.

Con Brad Binder, 11°, si inizia a parlare non solo di KTM, ma della seconda fascia di piloti con oltre un secondo di ritardo. Anche oggi il sudafricano è stato il più veloce tra i piloti in arancione, ma Miguel Oliveira (14°) ha dedicato la maggior parte del proprio turno a provare una nuova presa d’aria. Né lui né Brad ne sono rimasti totalmente soddisfatti a dire il vero.

Dani Pedrosa, sulla KTM del test team, si è classificato 24° davanti ai debuttanti Bezzecchi e Darryn Binder, mentre le acque all’interno del box Tech3 si sono calmate. Dopo il botta e risposta di ieri pomeriggio, Raúl Fernández e Remy Gardner si sono concentrati sul proprio approccio ai prototipi da 1000cc, con lo spagnolo 20° ed il campione della Moto2 22°. A separarli ci sono solo 0”03.

Con questo si sono concluse le prime due sessioni di test in vista del 2022. Ora i piloti ed i team avranno tre mesi per ricaricare le batterie prima del ritorno in pista nel mese di febbraio, a partire dalle prove in Malesia del 5 febbraio.

Ecco i risultati della sessione 2, l’analisi dei run dei piloti e la classifica combinata del test di Jerez.

Fonte immagine: motogp.com

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