MotoGP | Test Circuit Ricardo Tormo pre-2026: Raúl Fernández in testa a fine giornata

Autore: Alyoska Costantino
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Pubblicato il 18 Novembre 2025 - 19:00
Tempo di lettura: 5 minuti
MotoGP | Test Circuit Ricardo Tormo pre-2026: Raúl Fernández in testa a fine giornata
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Le Aprilia volano nel martedì di Valencia, nonostante le tre ore e mezza perse al mattino. Bezzecchi secondo, Bulega ottavo.

Più che del Gran Premio della Comunità Valenciana svolto domenica, il tema più interessante in merito all’ultima tappa al Circuit Ricardo Tormo riguardava i test della MotoGP del martedì, il primo test completamente in ottica 2026 affrontato dalle squadre e conclusosi un’ora fa.

Inizialmente, il grande protagonista di queste prove collettive è stato l’asfalto, le cui condizioni prettamente umide (causa pioggia nella notte precedente) non hanno permesso, per diverse ore, lo svolgimento delle prove. Solo alle 13:30, ovvero tre ore e mezza dopo all’inizio dei test, il pubblico presente ha potuto godere di un po’ d’azione in pista.

La seconda grande protagonista è stata poi l’Aprilia. Forte del successo arrivato domenica con Marco Bezzecchi e del secondo posto firmato da Raúl Fernández, la Casa di Noale ha cominciato la giornata col vento in poppa e l’ha conclusa ottimamente, con proprio i due titolari delle due squadre in prima e seconda piazza, ma a posizioni invertite rispetto al Gran Premio.

Stavolta è stato Fernández a precedere Bezzecchi, grazie ad un 1:29.373 come tempo finale. Se rapportato al riferimento della qualifica di sabato scorso, siamo a mezzo secondo di distacco, ma è stato comunque sufficiente per comprovare i progressi della RS-GP.

“Bez” a chiuso a soli 0″027 dallo spagnolo, su una moto il cui sviluppo aerodinamico, specie al posteriore, ha raggiunto un’estremizzazione forse mai vista, con la creazione, da parte del marchio veneto, di uno spoiler sul codone che va quasi ad incanalare il corpo principale del codone stesso.

Hanno girato anche Ai Ogura e Jorge Martín, entrambi capaci di scendere sotto il muro dell’1:30 ma rimasti fuori dalla top ten. Il giapponese ha terminato la sessione all’11° posto a mezzo secondo dal compagno di squadra, mentre l’ex-campione, dopo aver sacrificato parte della gara della domenica per conservare le forze in vista del test, ha chiuso col 16° tempo. In ogni caso, il guanto di sfida a Ducati è stato lanciato.

Guardando alla top ten, la presenza delle Case italiane è massiccia, con ben sette moto nostrane nelle prime dieci posizioni. Cinque di queste sono Ducati e le prime due Desmosedici in classifica sono quelle del team Gresini, con Álex Márquez a precedere Fermín Aldeguer. Entrambi hanno potuto mettere mano alla versione più aggiornata del modello che il marchio di Borgo Panigale ha portato, con ottimi riscontri.

Settimo Fabio Di Giannantonio, a precedere un sorprendente Nicolò Bulega. Nella giornata di test odierna la maggior parte delle attenzioni era focalizzata sull’approdo di Toprak Razgatlıoğlu, ma “Bubi”, di nuovo in sella alla Ducati del team Lenovo, non si è risparmiato ed ha portato a casa un ottavo posto davvero soddisfacente (tra l’altro, senza qualche sbavatura la top five sarebbe stata possibile per il #16).

Anche l’altro lato del box Ducati Lenovo, dopo un anno di tribolazioni, può sorridere. Francesco Bagnaia ha chiuso al decimo posto una sessione soddisfacente e in cui ha ottenuto dei responsi anche in vista della moto che verrà usata il prossimo anno. L’unica nota negativa è rappresentata dalla caduta patita a tre quarti d’ora dalla fine, che non gli ha permesso di fare un time attack finale e di migliorare il proprio 1:29.7, fatto con gomme più dure.

Da segnalare come sia Bagnaia che Bulega avessero a disposizione delle livree celebrative per questo test, con Pecco sceso in pista su una GP25 la cui colorazione argentata era ispirata alle Ducati 750 usate da Paul Smart e Bruno Spaggiari nella 200 Miglia di Imola del 1972, mentre “BuleGas” ha potuto guidare una moto col classico Giallo Ducati, dedicato alla versione Supersport della 750 che, nel 1975, vinse il titolo italiano della categoria con Franco Uncini.

Tornando alla classifica, il già citato Toprak Razgatlıoğlu ha rappresentato uno dei motivi d’interesse più fulgidi di questo martedì di test. L’inizio del #7 (questo il numero che ha selezionato per la prossima stagione) è stato particolarmente cauto, ma col prosieguo della sessione i tempi sono drasticamente scesi, fino a che non è stato capace di ottenere un 1:30.6 come miglior crono.

Di per sé un tempo non eccezionale e valido solo per la 18a posizione, ma che comunque è un buon punto di partenza per l’annata che verrà. Il riferimento di Yamaha, manco a dirlo, è stato Fabio Quartararo, che però non è andato oltre ad un 15° tempo e ad un 1:29.927, a bordo di una M1 dotata del motore V4. “El Diablo” ha fatto una comparativa usando anche il vecchio quattro cilindri in linea, migliorando però di un solo decimo tra una moto e l’altra.

Tornando a “Razga”, egli è stato capace, al primo test comune, di mettersi alle proprie spalle gli altri due titolari della Casa di Iwata, ovvero Álex Rins (19°) e Jack Miller (20°). L’australiano era stato il primo a scendere in pista in netto anticipo su tutti gli altri, ma ha fatto un solo giro a passo d’uomo prima di tornare ai box.

Yamaha potrà giocarsi il proprio asso nella manica domani, avendo prenotato la pista di Valencia per un’ulteriore giornata di test privata. Mercoledì scenderà in pista anche Izan Guevara, in una sorta di test premio per aver vinto il Gran Premio della Comunità Valenciana classe Moto2.

L’altro debuttante su cui si è concentrata l’attenzione è proprio il neocampione della classe di mezzo, Diogo Moreira. Dopo il titolo conquistato quarantotto ore prima, il brasiliano è salito a bordo della sua Honda #11 gestita dalla squadra LCR, completando il test col 21° tempo e davanti al solo Celestino Vietti, presente in forma di sostituto di Franco Morbidelli (infortunatosi alla mano durante il GP) ma autore di poco più di una ventina di giri.

Honda è stata la più in sordina tra i costruttori, con Joan Mir come migliore dei propri titolari in 12a posizione e Luca Marini poco più indietro, in 14a. In mezzo a loro Johann Zarco, che si spera possa avere in Moreira un riferimento più incalzante di quanto non lo sia stato Somkiat Chantra.

L’unica Casa capace d’inserirsi tra le due forze italiane di Ducati ed Aprilia è stata KTM. Pedro Acosta, dopo aver conquistato il quarto posto in campionato, ha completato la top five di giornata come migliore degli esponenti in arancione, precedendo però un redivivo Maverick Viñales (che, come Martín, non aveva completato la gara della domenica) sulla RC16 del team Tech3.

Acosta ha testato diverse configurazioni alari sulla propria moto girando in 1:29.5, mentre Brad Binder, suo compagno di squadra, si è classificato al nono posto precedendo Bagnaia. Più lontano Enea Bastianini che, pur girando fino a tarda ora e con traiettorie pulite, non è andato oltre al 17° posto.

Cala dunque il sipario sui test della MotoGP di fine anno e, in generale, sull’annata 2025 del Motomondiale. Questa è stata la stagione più lunga di sempre ma le due ruote, come da tradizione, hanno dato parecchio e daranno anche parecchio di cui parlare per l’inverno, in attesa che cominci il nuovo campionato.

Qui i risultati della singola sessione svolta.

Fonte immagine: trackhouse.com

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