MotoGP | Shakedown Test Sepang pre-2024, sintesi della terza giornata

MotoGP
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
3 Febbraio 2024 - 15:46
Home  »  MotoGPMotomondiale

Pedro Acosta conclude lo Shakedown al comando, vicinissimo all’abbattimento del muro del ’58. Bene Zarco terzo su Honda.


L’antipasto dei test di Sepang della MotoGP, il cosiddetto Shakedown della durata di ben tre giorni, si è concluso quest’oggi. In quel di Kuala Lumpur, in attesa di vedere in pista anche i piloti restanti, si è potuto assistere già a qualche interessante sorpresa vedendo la classifica dei tempi finale.

E’ difficile dire se l’autore del primato ottenuto quest’oggi abbia sorpreso o meno. Che Pedro Acosta sia un potenziale fenomeno è risaputo, tuttavia in pochi si sarebbero aspettati un adattamento ai prototipi da 1000cc così rapido. “El Tiburón” è stato autore del giro più veloce in 1:58.189, girando su tempi del tutto simili a quelli realizzati da Augusto Fernández lo scorso anno nelle qualifiche del GP della Malesia.

Il lavoro del campione Moto2 non è stato però solo sul giro secco. Acosta e la sua crew sembrerebbero aver preso la direzione del telaio in carbonio, avendone testati ben due durante questo sabato. Da segnalare anche due cadute per il #31, in curva 11 (sull’asciutto) ed in curva 15 (sul bagnato).

Queste sono state le parole del rookie: “Abbiamo passato questi tre giorni cercando principalmente di lavorare sul mio stile di guida, cercando di capire le gomme in MotoGP, di trovare il set-up della moto e dobbiamo essere contenti di questo primo test. Abbiamo fatto dei bei giri veloci, ma ho avuto soprattutto un buon passo di gara sull’asciutto. Abbiamo anche disputato un po’ di giri sul bagnato, il che è sempre un vantaggio. Ho provato a seguire un po’ Dani Pedrosa oggi, e non è stato così facile! Nei test di Sepang, cercherò di seguire la traiettoria degli altri piloti e capire un po’ di più tutto; sono molto felice, ora mi godo due giorni di riposo!”

In tre giornate diverse, le RC16 marchiate KTM o GasGas sono state il costante riferimento ed il secondo posto ottenuto da Pol Espargaró lo conferma. Il fratello di Aleix (primo ieri) ha girato a meno di un decimo dal crono di Acosta e si è detto molto soddisfatto della confidenza trovata con la moto 2024. Quinta posizione per Daniel Pedrosa, che anche quest’oggi ha permesso a tutt’e tre le moto del gruppo austriaco di stare in top five.

A separare il “Piccolo Samurai” dagli altri due spagnoli in testa ci sono due piloti titolari, rispettivamente su Honda e Yamaha. La terza posizione è andata, infatti, a Johann Zarco, che ha portato in alto la sua RC213V del team LCR Castrol con un distacco di 0″2 da Acosta.

Lo segue Fabio Quartararo, che come ogni anno spera di poter godere di alcuni miglioramenti motoristici sulla sua M1. Le sue speranze potrebbero essere soddisfatte quest’anno vista la possibilità, concessa alla Casa di Iwata e a quella di Tokyo, di poter lavorare sul motore fino alla prossima revisione sulle concessioni basata sul sistema di punteggio.

“El Diablo” ha chiuso quarto ed ha girato anche lui meno di un decimo più forte del suo nuovo compagno Álex Rins, il quale però dista tre posizioni di distanza in una classifica piuttosto compatta. Il vincitore dell’ultimo GP delle Americhe sta ancora lavorando sul suo stile di guida, che dovrà riavvicinarsi alle abitudini apprese durante i sei anni in Suzuki.

A 0″7 dalla vetta troviamo anche la terza Yamaha, quella del test team, guidata da Cal Crutchlow. L’inglese occupa il nono posto ed ha testato un nuovo tubo di scappamento più lungo (ulteriore elemento volto a migliorare le prestazioni velocistiche della M1), oltre che un pacchetto aerodinamico aggiornato. L’ex-campione della Supersport è stretto nella morsa di altre due Honda, ovvero quelle di Takaaki Nakagami e Luca Marini.

I due piloti in questione hanno usufruito di moto fornite con delle appendici aerodinamiche identiche, sintomo di come questa soluzione potrebbe essere quella scelta in ottica 2024 come prima carena omologata per i piloti HRC. Sesta posizione, intanto, per l’altra Honda ufficiale, affidata a Joan Mir.

Fuori dai primi dieci Aprilia e Ducati. Per la Casa di Noale è stato ancora una volta Lorenzo Savadori il solo a testare la RS-GP, stavolta in versione 2023 per permettere al test team di accumulare dati utili alla squadra Trackhouse Racing, la quale userà la versione meno aggiornata della moto per Raúl Fernández. E’ avvenuta ancora qualche prova col nuovo codone, identificato in stile “Batmobile”.

Ducati, nel frattempo, ha continuato il proprio lavoro sulle carene ad effetto suolo col buon Michele Pirro. Forse, per questa stagione, sarà questa la soluzione a cui punterà lo stesso team factory Lenovo dopo averla scartata nel 2023.

Adesso ci saranno da attendere altri tre giorni prima delle prove collettive ufficiali. Francesco Bagnaia, Jorge Martín, Marc Márquez, Maverick Viñales e Brad Binder sono solo alcuni dei grandi protagonisti che vedremo in azione, per un antipasto di una stagione che, sin dalla prima assoluta in Qatar, promette scintille.

Qui i risultati dell’ultimo Shakedown.

Fonte immagine: tech3racing.fr, Facebook / Aprilia

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)