MotoGP | Paolo Ciabatti: “Il campionato non riprenderà prima di giugno o luglio”

MotoGP
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
20 Marzo 2020 - 08:36
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La macchina del motorsport a livello mondiale si è quasi totalmente inceppata e a farne le spese maggiormente sono stati i campionati di massimo livello, tra cui ovviamente la MotoGP. Dopo la gara in Qatar sulla pista di Losail (disputata solo dalle classi Moto2 e Moto3) e un calendario in continuo aggiornamento con tappe che continuano a slittare, c’è il concreto rischio che la massima categoria delle due ruote non inizi nemmeno la propria stagione. La pandemia di Coronavirus che si sta diffondendo in tutta Europa, con l’Italia al primo posto con oltre 41.000 casi e più di 3.000 decessi, non rende possibile lo svolgersi degli eventi in sicurezza né per gli addetti ai lavori né per i piloti e tantomeno per i tifosi presenti in circuito.

Ci vorrà ancora parecchio tempo prima che si possa arrivare a una situazione definibile normale. E’ ciò che pensa anche il direttore sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti, intervistato recentemente: “Sto seguendo tutte le statistiche attentamente: penso che presto vedremo i numeri che abbiamo visto in Italia nel resto del continente, il quale si sta avvantaggiando della nostra esperienza e sta implementando decisioni drastiche. Osservando i numeri, tempo sia impossibile pensare il campionato del mondo possa iniziare prima di giugno o luglio. In Cina sono state prese contromisure molto rigide, in modo autoritario: tutto è stato chiuso e stop, senza eccezioni. Queste misure stanno terminando ora, dopo due mesi. Col nostro sistema democratico ci metteremo ancora di più”.

Parlando del calendario, anche qui Ciabatti si è detto realista su ciò che può essere fatto per disputare più GP possibili: “Al momento, il campionato ha una pausa di tre settimane a luglio: se le condizioni lo permettono, un paio di GP possono essere svolti durante quel periodo. Il campionato sarà più compatto, sarà possibile correre anche a dicembre su alcune piste. Penso che ci sia la possibilità di correre diciassette o diciotto GP, come succedeva qualche anno fa, cercando di mantenere gli accordi con le TV, gli sponsor. Ma questo è solo in teoria. Nessuno può dire quando la situazione tornerà alla normalità”.

Al momento, il calendario del Motomondiale prevede un ritorno in pista nel weekend del 3 maggio a Jerez de la Frontera, in un autodromo che è stato però momentaneamente chiuso per due settimane e in un paese, la Spagna, che al momento conta 18.000 casi. Appare quasi impossibile una disputa del GP, perciò si attendono nuovi aggiornamenti da parte della FIM o dal sito MotoGP.com.

Fonte immagine: motogp.com

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